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Performance Insights della finale di UEFA Europa League: Tottenham Hotspur - Manchester United

L'osservatore tecnico UEFA, Steve Cooper, ha analizzato la vittoria degli Spurs contro il Manchester United in finale di Europa League.

 Rodrigo Bentancur, Brennan Johnson and Pedro Porro crowd out Mason Mount
Rodrigo Bentancur, Brennan Johnson and Pedro Porro crowd out Mason Mount UEFA via Getty Images

"Gli Spurs hanno giocato seguendo un chiaro copione di gioco in cui tutti si sono impegnati al massimo e giocando a un livello molto alto".

L'analisi è stata effettuata dall'Osservatore Tecnico UEFA, Steve Cooper, che si è soffermato sul lavoro difensivo del Tottenham nel successo sul Manchester United in finale di UEFA Europa League.

La finale è stata decisa dalla rete di Brennan Johnson e, per l'unità di analisi delle prestazioni della UEFA in collaborazione con Cooper, questo dato sottolinea il gran lavoro difensivo degli Spurs.

Finale: l'analisi della partita

Il Tottenham gioca tra le linee dello United

Il lavoro degli Spurs in fase di non possesso può essere suddiviso in tre aree: tempo trascorso in un blocco basso, in un blocco medio e in un blocco alto. Il grafico qui sopra mostra il tempo esatto trascorso in ogni blocco durante la finale di mercoledì.

Il video sottostante mostra come l'approccio degli Spurs cambiasse a seconda del blocco in cui si trovavano. “In questo filmato, gli Spurs vanno in pressing nel blocco centrale quando si allarga e poi, nel blocco alto, cercano di fare pressione sul portiere e sul difensore centrale”, spiega Cooper.

Performance Insight Europa League: il blocco basso del Tottenham

Innanzitutto vediamo gli uomini di Ange Postecoglou in un blocco basso, prima di passare a un blocco centrale. Da notare il lavoro degli attaccanti larghi, Johnson e Richarlison, all'interno dello schema avversario per disturbare il centrocampo dello United.

“Risulta abbastanza evidente che Johnson e Richarlison difendano la zona interna del campo”, ha aggiunto Cooper. "Se gli Spurs vogliono concedere un passaggio, allora lo concederanno verso l'esterno.

Come si vede nel video, quando la palla va nella corsia esterna, allora parte l'innesco del pressing. “Era molto chiaro che la responsabilità del terzino - che fosse Pedro Porro o Destiny Udogie - era quella di pressare i palloni che andavano ai terzini dello United”.

Un altro dettaglio notato da Cooper è la copertura degli spazi quando il terzino salta. Al 25° secondo possiamo vedere Pedro Porro in un contrasto aereo con Patrick Dorgu, con Rodrigo Bentancur che copre Mason Mount alle spalle.

Alla fine della clip si vede che lo United è costretto a giocare la palla indietro. L'impegno degli Spurs nel pressing alto è ancora più evidente quando Johnson scatta sulla destra per intercettare un lancio sulla corsia esterna.

Cooper ha aggiunto: "Questo è un buon esempio di una squadra in sintonia, con i giocatori che hanno ben chiare le loro responsabilità individuali. Lo abbiamo visto attraverso le loro azioni ripetute, come Johnson e Richarlison che difendono gli spazi interni, o i terzini che saltano sui terzini dello United, o Bentancur che recupera su Mount".

La cronaca della finale

In questa seconda grafica è illustrata la distribuzione delle azioni difensive degli Spurs suddivisa per terzo di campo. Ben il 44% di queste è avvenuto nel proprio terzo difensivo. Vale la pena sottolineare che 53 delle 118 azioni registrate in quest’area sono state effettuate all’interno della propria area di rigore. La mappa sottostante mostra con precisione la posizione di ciascuna di queste azioni.

Il Tottenham eccelle nella fase difensiva

In una serata in cui gli Spurs hanno fronteggiato ben 15 cross in area, il triplo rispetto a quelli difesi dallo United, la squadra è riuscita a respingere con efficacia un numero significativo di situazioni pericolose. Per Cooper, la seconda clip del secondo video rappresenta un esempio emblematico dell’eccellente organizzazione della loro difesa.

Come si può osservare nella sequenza sottostante, è prima Kevin Danso a intervenire di testa per liberare l’area, seguito da Micky van de Ven. Dopo il primo colpo di testa di Danso, la linea difensiva degli Spurs si alza con i tempi giusti, ma è altrettanto rilevante la loro capacità di riassestarsi rapidamente: Van de Ven legge con lucidità il lancio alto di Bruno Fernandes e lo intercetta nuovamente di testa.

Performance Insight Europa League: le palle spazzate dal Tottenham

Cooper ha elogiato Van de Ven. "Ha un’ottima capacità di muoversi. Lo vediamo posizionato bene con il corpo orientato lateralmente, pronto sia ad accorciare in avanti che a coprire la profondità. Poi sistema i piedi in modo ideale per competere nel duello aereo, così da poter saltare con equilibrio: la tecnica nel colpo di testa è impeccabile, un intervento da manuale. Colpisce bene, con precisione e intensità, indirizzando il pallone lontano dalla zona pericolosa".

La clip si chiude con un’ulteriore dimostrazione di solidità difensiva: Yves Bissouma si esibisce in un eccellente intervento in marcatura individuale, chiudendo in modo pulito sul tentativo di cross di Diogo Dalot.

Consigli per gli allenatori – da Steve Cooper, Osservatore Tecnico UEFA

Preparare un piano difensivo

"Fuori dal campo, è possibile mostrare come difendere in determinate zone attraverso clip video e l’uso della lavagna tattica. Sul campo di allenamento, invece, si possono analizzare scenari specifici, ma anche ricreare situazioni di gioco realistiche: ad esempio, schierando la formazione avversaria contro la propria per simulare possibili sequenze di passaggi e movimenti offensivi rivali".

"Quando si provano scenari reali, entrano in gioco inevitabilmente i “cosa succede se”. Cosa succede, ad esempio, se il terzino non esce in pressione sul portatore di palla? O se gli esterni non sono posizionati correttamente per proteggere l’interno del campo? È in questi momenti che si può riflettere sul compromesso tra ciò che si è disposti a concedere e ciò che si vuole ottenere in fase difensiva".

"Nel preparare un allenamento, si potrebbe optare per un'area di lavoro più ampia, come una zona che simuli l’area di rigore, con alcuni giocatori vincolati a stazionare in determinate posizioni per imitare lo schieramento e le dinamiche di passaggio dell’avversario. Se l’obiettivo è sviluppare il pressing alto, si può lavorare in metà campo, sfidando gli avversari a superare la linea mediana. In alternativa, si può tracciare una linea al centro della propria metà campo difensiva, assegnando agli avversari il compito di oltrepassarla".

"Non esiste un’età precisa per introdurre questo livello di dettaglio, ma quando un giovane calciatore raggiunge i 15 o 16 anni e comincia a comprendere davvero il gioco, a leggere le situazioni e a inserirsi all'interno di un piano tattico collettivo, si può iniziare a trasmettere queste informazioni in modo graduale".

Cross e duelli

"Ci sono due componenti fondamentali nella difesa sui cross. La prima riguarda i giocatori incaricati di impedire che il cross parta. Che si tratti di recuperare palla o di costringere l’avversario ad arretrare, l'obiettivo è sempre quello di ridurre al minimo il pericolo. La seconda componente riguarda i giocatori in area, che devono essere pronti e sapere esattamente come gestire la palla".

"Partendo da chi difende sulla fascia, l’obiettivo è guidare l’esterno offensivo verso una situazione meno pericolosa. Questo può significare indurlo a usare il piede debole o costringerlo a muoversi verso l’esterno del campo. Un’altra possibilità è rallentarlo, guadagnando tempo per permettere alla squadra di rientrare e garantire copertura. In questa fase, è essenziale capire la natura dell’intervento: si tratta di una situazione di contrasto o di un blocco? A volte il blocco è meno rischioso: un contrasto richiede un impegno corporeo completo, e se non si conquista il pallone, il rischio di essere superati aumenta notevolmente".

"C’è una tecnica anche per il blocco, e vale la pena osservarla: qual è la postura corretta? Qual è la distanza ottimale tra i piedi durante il movimento laterale? Se si sceglie il contrasto, invece, quale piede usare? È meglio intervenire con l’interno, l’esterno o la punta del piede? Questi sono dettagli tecnici apparentemente minimi, ma fondamentali. Per questo, è cruciale allenarsi con scenari variabili, in spazi di dimensioni differenti. Più decisioni un difensore deve prendere in poco tempo, più svilupperà prontezza, lucidità e reazioni istintive".

"Nella progettazione di un allenamento, suggerisco di includere situazioni di 1 contro 1 e 2 contro 2. Riescono i difensori a reggere un 1 contro 1 in uno spazio ristretto? E in uno più ampio, dove le letture cambiano? È importante anche definire obiettivi chiari: in un 1v1 o 2v2, ad esempio, l'obiettivo difensivo potrebbe essere non far entrare l’avversario in area o intercettare il pallone prima che ci arrivi, perché una volta che la palla entra in area, il margine d’errore si riduce drasticamente".

"Un’altra variante utile è introdurre vincoli temporali: si può chiedere ai difensori di recuperare palla entro cinque secondi. Oppure strutturare partitelle a tema con più giocatori, ma con specifiche zone del campo destinate a duelli 1v1 o 2v2: in quelle aree, gli attaccanti devono riuscire a uscire dalla pressione prima di poter crossare o finalizzare".

Palle spazzate

"C'è una vera arte e una tecnica precisa nei rinvii difensivi. Come mostrato nell’intervento di Van de Ven citato in precedenza, tutto parte dalla postura del corpo e dal gioco di gambe: non si tratta semplicemente di colpire il pallone di testa. Un difensore sa liberare con entrambi i piedi? E quando lo fa, sa dove vuole indirizzare il pallone?".

"Per allenare queste situazioni, si può organizzare un'esercitazione 5 contro 5 all’interno dell’area, in cui a ogni difensore viene assegnato un avversario da marcare, con palloni in arrivo in maniera continua. Con tre o quattro giocatori posizionati lungo il bordo dell’area, ogni azione parte con un pallone proveniente dai loro piedi e, ogni volta che la palla viene respinta, hanno in compito di rimetterla in area".

"Per i difensori, potresti assegnare delle aree specifiche per i loro rinvii difensivi, in modo che non si tratti solo di vincere i duelli, ma anche di liberare la palla nella posizione meno pericolosa possibile".

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