Forlán non solo gol
mercoledì 12 maggio 2010
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Diego Forlán ha segnato i gol che hanno permesso all'Atlético Madrid di superare Galatasaray e Liverpool, ma è pronto a lasciare il testimone a un compagno di squadra pur di battere il Fulham.
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Senza i gol di Diego Forlán, a bersaglio in casa e fuori nella semifinale contro il Liverpool FC, il Club Atlético de Madrid non sarebbe ad Amburgo a giocarsi la sua prima finale europea dopo 24 anni di attesa.
I meriti personali verranno però messi da parte quando l'uruguaiano guiderà l'attacco della sua squadra nella finale di UEFA Europa League contro il Fulham FC ad Amburgo. "Faccio parte di una squadra e gioco in attacco, quindi il mio compito è quello di segnare - ha detto il centravanti alla vigilia -. La cosa più importante, però, sarà giocare bene e vincere, non conta chi sarà a segnare. Andare in gol è sempre bello – riuscirci due volte contro il Liverpool è stato meraviglioso e non solo perché ho giocato con il Manchester United. Ma adesso penso solo a vincere il trofeo".
Per il 30enne, però, non sarà facile battere il Fulham e sollevare il secondo trofeo europeo dopo la Coppa delle Coppe UEFA del 1962. "Loro hanno avuto un'ottima stagione in campionato e soprattutto in questa competizione. Giocano un ottimo calcio e l'hanno dimostrato contro ogni squadra che hanno affrontato. Daremo tutto per batterli ma sappiamo che non sarà facile. E' una gara di cui è difficile prevedere il risultato".
Avendo giocato per due stagioni e mezzo con il Manchester United FC prima di trasferirsi in Spagna per giocare con il Villarreal CF nel 2004, Forlán conosce meglio dei suoi compagni gli avversari di Amburgo. "Il Fulham è una squadra che ho visto giocare molte volte perché oltre ad essere un giocatore sono anche un appassionato di calcio. Hanno giocatori forti fisicamente che sono bravi anche con il pallone tra i piedi. Hanno superato turni difficili, quindi sappiamo che tipo di test ci troviamo davanti".
La sua esperienza in Premier League potrebbe servire anche contro difensori centrali forti fisicamente come Brede Hangeland e Aaron Hughes, così come al suo compagno di reparto Sergio Agüero. "Ho già affrontato difensori di questa stazza, ci si abitua", ha spiegato.
Nessuna pressione neanche per la maggiore esperienza a questi livelli dell'Atlético in confronto al Fulham. "Siamo un club con grande storia, ma ci giochiamo una finale e non vogliamo certo pensare alla storia in questo momento. Veniamo da una stagione difficile e adesso dobbiamo goderci questa finale e provare a vincerla. E’ il nostro compito".