Il Fulham spiega il fattore Hodgson

La trasformazione del Fulham FC da squadra che lotta per la salvezza a finalista in Europa è avvenuta in meno di due anni e pochi hanno dubbi su chi sia il principale artefice: Roy Hodgson. Definito "uomo onesto" o "vecchia volpe", è lui ad aver portato la formazione londinese a traguardi mai raggiunti prima.

Sir Alex Ferguson si è unito al coro degli ammiratori di Hodgson, che la scorsa settimana è stato premiato come miglior allenatore della stagione. "È un miracolo - ha dichiarato il tecnico del Manchester United FC a proposito dell'approdo del Fulham in finale di UEFA Europa League -. Per le squadre inglesi è uno dei migliori risultati di tutti i tempi". E a parlare non è certo un allenatore poco esperto in Europa.

Anche Hodgson, dal canto suo, ha maturato tanta esperienza in 34 anni dagli esordi sulla panchina dell'Halmstads BK. Dopo alcune stagioni all'FC Internazionale Milano e come Ct della nazionale finlandese e svizzera, ha accettato di tornare nella sua Londra alla fine del 2007. Il Fulham faticava non poco e sarebbe arrivato a 14 minuti dalla retrocessione, risorgendo in extremis come si è visto più volte in Europa League.

La squadra londinese ha eliminato l'FC Shakhtar Donetsk campione in carica, poi la Juventus con una rimonta di quattro gol e infine l'Hamburger SV nelle semifinali della scorsa settimana. UEFA.com ha chiesto a tre giocatori di parlare dell'uomo con il tocco di Re Mida.

Danny Murphy, capitano e centrocampista
Il contributo che il mister ha dato alla squadra in un periodo di tempo così breve è stato assolutamente straordinario e ci è riuscito perché predica un calcio comprensibile per tutti e tratta le persone con rispetto e maturità.  So che potrebbero sembrare caratteristiche ovvie per un allenatore, ma posso assicurare che non è affatto così. E' un uomo onesto. Dice sempre ciò che pensa, in positivo o in negativo, comunica sempre i suoi stati d'animo, che è una cosa positiva. Non sempre gli allenatori sono onesti.

A livello tecnico, è un perfezionista: si impegna sempre al massimo con i suoi collaboratori per essere certo che la squadra giochi come vuole lui. Tutti i giocatori sanno benissimo che cosa lui si aspetta e, guardandoci giocare, guardando la nostra organizzazione, si possono intuire la nostra dedizione, la nostra fame di successi e il nostro senso di responsabilità.

Mark Schwarzer, portiere
E' una vecchia volpe. Ha tantissima esperienza, perché ha allenato molte squadre in Europa, e penso che si veda. È per questo che il nostro stile di gioco funziona così bene in Europa, perché questa squadra ama giocare, aggredire l'avversario e gestire il possesso del pallone. In campo siamo molto concreti e anche se non sempre il nostro calcio è il più spettacolare, alla fine è il più redditizio. Dietro tutto questo, naturalmente, c'è la mano dell'allenatore, è merito suo se siamo arrivati fin qui. Ci ha insegnato ad avere fiducia in noi stessi e sfruttando la sua grande esperienza ci ha permesso di crescere professionalmente.

Aaron Hughes, difensore
È stato ovunque, in ogni parte del mondo. Ha allenato club e nazionali e si è confrontato con stili diversi tra loro. Conosce il modo di giocare di ogni squadra e per noi è un punto di riferimento.  Lavoriamo duramente tutta la settimana e lui sa bene che cosa vuole da noi e come fare per ottenerlo. Vuole che giochiamo nel modo giusto, facendo girare il pallone. Allo stesso tempo, giocando in Premier League tutte le settimane, a volte bisogna adattarsi ed essere un po' più fisici. Quando difendiamo, difendiamo tutti insieme e ognuno dà il suo contributo. Quando attacchiamo, creiamo problemi: questa è stata una grande parte del nostro successo.