De la Fuente sul trionfo della Spagna nella Nations League 2023
lunedì 2 settembre 2024
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Il commissario tecnico della Spagna ricorda il cammino trionfale della sua squadra nella UEFA Nations League 2023, i protagonisti di quel successo e le speranze per l'edizione 2024/25.
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Quando Luis de la Fuente ha assunto la guida della Spagna dopo l'uscita agli ottavi di finale della Coppa del Mondo FIFA 2022, le pressioni non sono mancate, ma nel giro di sette mesi ha guidato la nazionale alla conquista del primo titolo importante dopo 11 anni: la UEFA Nations League. Un anno dopo il ct ha condotto le Furie Rosse a un altro titolo, trionfando a UEFA EURO 2024. In questa intervista, l'ex allenatore della Spagna U23, U21 e U19 ricorda il successo in Nations League nei Paesi Bassi e si proietta alla difesa del titolo.
Nella semifinale di Nations League contro i campioni d'Europa in carica dell'Italia, Yeremi Pino porta la Spagna in vantaggio dopo soli tre minuti, ma gli Azzurri pareggiano poco dopo su rigore. Quella partita è stata una vera e propria prova di forza per la Spagna.
In queste situazioni bisogna mantenere la calma e controllare le emozioni perché questo aiuta a prendere decisioni razionali. Questa è una cosa che abbiamo fatto bene: trasmettere ai nostri giocatori che devono concentrarsi solo sul calcio e seguire quello che diciamo, perché con il loro talento tutto filerà liscio.
Da quando sono diventato allenatore, la squadra non ha mai perso la calma. Siamo sempre stati concentrati sul nostro piano di gioco. Questo ci dà molta forza e fiducia in noi stessi. Significa che abbiamo formato una squadra solida e determinata. Una squadra che è stata in grado di battere una formazione come l'Italia.
La partita era ancora sull'1-1 dopo 88 minuti, quando Joselu, che aveva esordito in nazionale nella prima partita di De la Fuente in panchina, realizza il gol della vittoria.
Ha quella caratteristica che hanno tutti i grandi goleador: sapersi trovare nel posto giusto al momento giusto. Ha un dono e fa un ottimo lavoro nel metterlo a disposizione della squadra. È molto calmo e sicuro di sé perché sa che abbiamo riposto la nostra fiducia in lui.
Ha esordito contro la Norvegia lo scorso marzo [2023] e ha segnato due gol. Scegliere lui non è stata una soluzione a breve termine, ma a lungo termine. Questo dà molta tranquillità a qualsiasi giocatore, soprattutto a chi fa gol.
Tuttavia è stato Rodri a vincere il premio di Player of the Match dopo averlo vinto poche settimane prima nella finale di Champions League. Il centrocampista del Manchester City è stato poi nominato Giocatore della Stagione 2022/23 di Champions League, e ha vinto lo stesso premio anche nei Paesi Bassi.
È il miglior centrocampista centrale del mondo, il numero 6 più completo. Eccelle in ogni aspetto: capisce come attaccare, come difendere; è altruista, cerca di aiutare la squadra, lavora sodo e sa come dirigere il gioco. È un talento puro.
Mi piace sempre sottolineare la sua caratteristica più grande, che è l'umiltà di capire e di essere disposto a imparare e ad accettare i consigli di un allenatore. È cresciuto, sta crescendo e continuerà a crescere [come giocatore] grazie a questa umiltà.
Nella finale di Rotterdam, la Spagna ha affrontato una Croazia coriacea che ha resistito 120 minuti prima di arrendersi alla Roja ai calci di rigore.
Il nostro obiettivo principale era creare un'etica di squadra, unire tutti in un gruppo affiatato con un obiettivo comune: vincere la Nations League. E ci siamo riusciti. Ce l'abbiamo fatta perché i giocatori sono stati molto altruisti. Tutti hanno capito il messaggio che gli stavamo trasmettendo. I ragazzi hanno creduto in noi.
È stato tutto abbastanza difficile perché entrambe le partite sono state molto dure. Ma è stato facile gestire la squadra perché tutti si sono impegnati nell'idea che avevamo trasmesso.
Si è andati ai rigori, una lotteria per alcuni, ma la Spagna non aveva lasciato nulla di intentato per prepararsi alla seconda edizione della Nations League, dopo essersi classificata seconda nel 2021. Unai Simón ha compiuto due parate, poi dopo l'errore di Aymeric Laporte, Dani Carvajal ha avuto la possibilità di segnare il rigore della vittoria.
Lavoriamo su tutto, anche sul modo in cui si entra in campo. Tutto conta. Avevamo lavorato sui rigori, ma ad essere sinceri è stato proprio Dani a decidere di tirare l'ultimo calcio di rigore. Ha detto: "Mister, lo tiro io". Gli ho detto "vai pure" e lui ha segnato. Era convinto di segnare, ed è stato un rigore eccezionale.
La difesa del titolo della Spagna inizia nel Gruppo B contro Danimarca, Svizzera e Serbia.
Quando abbiamo parlato per la prima volta di ciò che volevamo, dicevamo che volevamo diventare una grande squadra. Credo che siamo sulla buona strada per riuscirci. Vogliamo che il nostro calcio si evolva, basandosi su un calcio più veloce e su un maggior numero di opzioni, migliorando allo stesso tempo la difesa, dove credo che siamo una delle migliori squadre al mondo.
Ci sono sempre margini di miglioramento. Siamo umili e riconosciamo che c'è una linea sottile tra la vittoria e la sconfitta, ma andiamo avanti con la ferma convinzione di poter vincere di nuovo il trofeo.