Colini applaude la mentalità del Montesilvano
domenica 1 maggio 2011
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Secondo il tecnico del Montesilvano, il primo acuto italiano in UEFA Futsal Cup è arrivato grazie al giusto mix di "testa, cuore e gambe" mostrato dalla sua squadra.
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Fulvio Colini, allenatore dell'ASD Città di Montesilvano C/5, è convinto che il primo acuto italiano in UEFA Futsal Cup sia arrivato grazie al giusto mix di "testa, cuore e gambe".
Il Montesilvano, alla prima presenza nella competizione, è diventato la sesta squadra a conquistare il trofeo in dieci edizioni, facendo entrare l'Italia nell'albo d'oro insieme a Spagna, Belgio, Russia e Portogallo.
Colini ha spiegato che i successi in semifinale contro l'SL Benfica e in finale contro lo Sporting sono maturati grazie alla capacità della sua squadra di impedire agli avversari di esprimere al meglio il proprio gioco. Il tecnico dello Sporting Orlando Duarte, da parte sua, ha ammesso che la vittoria è andata alla squadra più organizzata e non ha accampato scuse per la sconfitta 5-2 subita dai lusitani al Baluan Sholak Sport Palace di Almaty.
Fulvio Colini, allenatore del Montesilvano
Quando si arriva in finale, provare a vincere è il minimo. Siamo stati coraggiosi e alla fine il risultato ci ha premiati. All'inizio eravamo un po' tesi, non dico spaventati, e il Benfica ha subito colpito un palo. Fortunatamente poco dopo abbiamo segnato il gol del vantaggio e prima che ce ne rendessimo conto eravamo già sul 3-0. Devo ammettere che i legni ci hanno dato una mano durante la partita, ma siamo riusciti a contenere bene lo Sporting e credo che il nostro successo sia meritato".
Abbiamo segnato tre gol rapidamente perché abbiamo giocato un calcio intelligente. Abbiamo adottato l'approccio più adatto per ogni avversaria e siamo scesi in campo con la mentalità vincente. Credo che il migliore in campo per noi sia stato Hernan Garcias: è rientrato dopo cinque mesi in occasione della semifinale e si è comportato molto bene.
Abbiamo dimostrato di avere testa, cuore e gambe. Vincere la finale con tre gol di scarto contro la squadra favorita non è una cosa da poco. Abbiamo marcato uomo contro uomo, impedendo ai nostri avversari di trovare un uomo libero su cui scaricare il pallone quando attaccavano. Abbiamo pressato moltissimo, è una delle nostre caratteristiche principali. Siamo una squadra difficile da perforare.
Orlando Duarte, allenatore dello Sporting
In certe circostanze bisogna essere razionali, non emotivi e nel primo tempo abbiamo sbagliato completamente l'approccio alla partita. Ci siamo lasciati prendere dall'emozione e abbiamo concesso troppi spazi ai nostri avversari. Loro hanno segnato cinque gol creando poche chance, mentre noi abbiamo costruito molto trovando solo due gol. Credo che questao abbia fatto la differenza tra le due squadre in campo.
I nostri avversari erano davvero ben organizzati. Non cercherò scuse, hanno giocato bene e sono stati concreti, hanno meritato di vincere. loro sono stati perfetti in difesa, mentre noi non siamo riusciti a fare ciò che volevamo in attacco.
Il Montesilvano ha interpretato bene la partita in chiave difensiva. Non è lo stile di gioco che io prediligo, ma devo ammettere che si è dimostrato efficace. Ha vinto la squadra migliore e credo che il risultato sia giusto. in qualità di allenatore, è giusto che mi prenda le mie responsabilità nel bene e nel male. Non sono riuscito a far gestire l'emozione alla mia squadra.
Hernan Garcias, regista del Montesilvano
Nessuno in italia si aspettava che vincessimo un torneo così prestigioso, del resto è solo la seconda volta che una squadra italiana approda alle finali. Ora però è arrivato il momento di cominciare a pensare che anche noi possiamo trionfare nei grandi eventi, non solo i grandi club spagnoli, russi o portoghesi.
Per noi è stato un anno difficile in campionato e non siamo venuti qui credendo di poter vincere, volevamo solo fare bella figura contro il Benfica. Sapevamo anche che lo Sporting era un'ottima squadra e che sarebbe stata dura, ma dopo tutto ciò che è successo sembrava quasi che fossimo predestinati.
Abbiamo sempre avuto fiducia in noi stessi e nelle nostre qualità, ma non eravamo sicuri di farcela contro squadre così forti. Questa vittoria è arrivata grazie al cuore e alla nostra compattezza.