Simeone si gode l'intensità della finale
sabato 5 maggio 2012
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"Vincere è sempre bello", ha detto Diego Simeone mentre spera di mettere le mani sulla UEFA Europa League al primo anno sulla panchina del Club Atlético de Madrid, squadra che ha già la sua grinta.
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E' arrivato al Club Atlético de Madrid solo a dicembre ma in poco tempo è già riuscito a trasmettere alla squadra la grinta di quando giocava. Diego Simeone non vuole fermarsi proprio adesso che si troverà davanti il suo ex Ct Marcelo Bielsa con in palio il trofeo della UEFA Europa League.
"Vincere è sempre bello", ha detto il 42enne Simeone, arrivato al club con cui aveva giocato due volte in carriera per sostituire Gregorio Manzano poco prima di Natale dopo le esperienze in Argentina e con il Calcio Catania.
"Forse sono più equilibrato [come tecnico] - ha spiegato a UEFA.com -. Da giocatore sei più spontaneo e istintivo ma da tecnico devi raggiungere un certo equilibrio psicologico all'interno della squadra. Guardando la situazione attuale, però, è la stessa cosa. C'è gioia, responsabilità. Ci sono tante emozioni, ma i giocatori scendono in campo e i tecnici no. Il tecnico pensa di più e vive '25 ore al giorno' pensando all'Atlético".
Cercando di diventare il terzo uomo a sollevare il trofeo sia da giocatore che da tecnico dopo il trionfo con l'FC Internazionale Milano nel 1998, Simeone ha già battuto l'Athletic Club di Bielsa per 2-1 in campionato a marzo: "Dovremo essere compatti e veloci, e più concentrati rispetto alla gara di campionato - spiega -. Dopo essersi già sfidate in campionato le due squadre si conoscono benissimo. Ma una finale tutta spagnola è anche importante per il calcio nel paese".
Simeone nutre grande rispetto per la squadra basca. "Loro giocano un calcio diretto, fatto di grande intensità, un calcio veloce e coraggioso – non hanno paura di giocare il loro calcio, anche in trasferta. Hanno giocato così per tutta la stagione. E conoscendo il loro tecnico, so che giocherebbero allo stesso modo sia un'amichevole che una finale; non cambierebbe nulla, non lascerebbero comunque con il loro stile di gioco".
Simeone ha giocato per quattro anni per Bielsa con la nazionale argentina festeggiando anche la 106esima presenza (record dell'epoca) con lui in panchina durante i Mondiali FIFA del 2002. "Come ho già detto, l'ho sempre ammirato e ho ottimi ricordi di un grande professionista".
L'ex centrocampista di Sevilla FC e S.S. Lazio crede però che il fatto di conoscere bene il suo avversario non rappresenterà un vantaggio per la sua squadra: "I giocatori scendono in campo, noi siamo fuori in disparte". E per lui non conta nemmeno il successo dell'Atlético contro il Fulham FC nella finale di due anni fa. "Quando ci sono gare come questa, quelli che hanno già giocato sfide del genere sanno cosa aspettarsi, ma ciò non dà nessuna garanzia. Sanno che ci sarà nervosismo, pressione e forse come gestirla. Però non credo sia una fattore che possa influenzare il risultato".