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I moschettieri di Madrid

Mourinho vuole una squadra unita e in conferenza i giocatori non si presentano da soli: Zanetti, Sneijder e Cambiasso parlano con tre voci diverse ma il messaggio è unico: tutti per uno, uno per tutti.

I moschettieri di Madrid
I moschettieri di Madrid ©UEFA.com

Se l'unione fa la forza - e più si è meglio è - l'FC Internazionale Milano ha vinto il primo confronto a distanza con l'FC Bayern München presentandosi con tre giocatori in conferenza stampa. Un po' come in uno spaghetti-western, o forse più come i moschettieri, i protagonisti della vigilia non si sono presentati da soli - presenti l'immancabile capitano Javier Zanetti oltre ai due ex Real Madrid CF Esteban Cambiasso e Wesley Sneijder. La voce, però, sembrava una sola: "Chiunque segni, chiunque ci regali la vittoria, sarà una felicità immensa per tutti". Tutti per uno, uno per tutti.

Ad aver pronunciato la frase sopraccitata è stato il capitano, l'argentino dimenticato da Diego Maradona per il Mondiale FIFA ma nel cuore dei tifosi dell'Inter da 15 anni. "Siamo insieme da tantissimi anni con il presidente, e se penso a dove siamo partiti e dove siamo arrivati non posso negare che domani la partita sarà molto sentita e importante", ha detto Zanetti, che dall'alto dei suoi 36 anni conosce tutte le sfaccettature del calcio, belle e brutte. "E' una sensazione unica, credo che la Champions sia una competizione molto importante, soprattutto per me personalmente che la seguivo da tantissimo tempo, arriva in un momento di gioia".

Quando però si è alla vigilia, a contare è più il futuro del presente - e soprattutto del passato. "Ho giocato tante finali ma non una come questa, per quello che rappresenta e per come è sentita in tutto il mondo", ha continuato Zanetti. "Mi auguro di poter essere felice dopo la partita perché credo che questo gruppo se lo meriti". Passato alle spalle e testa al domani anche per Sneijder: "Durante la partita non ho amici. Non penso al periodo al Real, sono contento di essere qui perché ritrovo persone che non vedo da un po'".

La tribuna sarà quindi affollatissima e se gli ex di solito non si amano più molto, questa regola non sempre vale nel calcio. La prova la dà Cambiasso: "In quanto al ritorno a Madrid mi sento felice, non solo perché gioco una finale di Champions ma anche perché capita in una città che sento anche un po' mia e davanti a tanti amici carissimi che domani saranno in tribuna a tifare per me", ha raccontato il centrocampista. "Questa è una grande soddisfazione".

Scritto il proprio nome sull'albo d'oro della Serie A e messa in bacheca la Coppa Italia, l'Inter potrebbe centrare una tripletta di trofei mai conquistata da una squadra italiana. Ecco perché Zanetti si concede parole grosse: "Domani abbiamo la possibilità di entrare nella grande storia di questa società, ora pensiamo solo a questa gara". Perché, come direbbe José Mourinho, la partita che conta di più è sempre "la prossima".

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