Il 2025 dei reporter UEFA: finali da urlo, emozioni nel calcio femminile e imprese storiche
mercoledì 24 dicembre 2025
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Il 2025 è stato un altro anno indimenticabile nelle competizioni UEFA: i nostri reporter selezionando alcuni momenti che rimarranno impressi nella loro memoria.
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Il 2025 è stato un altro anno ricco di azione, emozioni e storie da raccontare nelle competizioni UEFA.
I nostri reporter di tutta Europa parlano dei loro momenti più memorabili degli ultimi 12 mesi.
Alex Clementson (reporter Paris)
In mezzo all'euforia collettiva per l'attesissimo trionfo del Paris in Champions League a Monaco di Baviera, è stato un onore intervistare il capitano Marquinhos per parlare di ciò che lui e la sua squadra avevano appena vissuto.
L'ex romanista è stato eloquente nelle sue valutazioni, ha ringraziato sinceramente chi ha svolto il proprio ruolo ed è stato un vero gentiluomo con tutti, in un momento in cui forse avrebbe voluto solo festeggiare con la squadra.
Mark Pettit (reporter Tottenham)
Raccontare la vittoria del Tottenham, che non alzava una coppa europea dal 1984, è stato un grande momento personale e professionale. Tra i meravigliosi ricordi di quella notte a Bilbao c'è l'intervista con Heung-Min Son dopo la partita.
Poi ho avuto l'opportunità di intervistare i giocatori dell'Inghilterra dopo aver vinto la finale di EURO Under 21. La loro esuberanza in un momento così precoce della loro carriera era affascinante, anche se all'estremo opposto dello spettro rispetto a Son. Un anno indimenticabile!
Joe Terry (reporter Chelsea)
I miei ricordi più importanti della finale di UEFA Conference League sono due. Il primo è stato all'intervallo, quando il Chelsea era in svantaggio: dopo aver visto l'Inghilterra perdere la finale di EURO 2024, avevo un oscuro presagio. Ho perfino iniziato a pensare alle domande più delicate da fare con professionalità ai giocatori sconfitti.
Un'ora dopo, stavo intervistando Enzo Maresca con la coppa in mano ed entrambi avevamo un viso molto soddisfatto. Maresca non è facile da intervistare perché parla poco, ma ho percepito perfettamente il suo orgoglio dopo aver vinto il suo primo trofeo importante da allenatore.
Faye Hackwell (reporter Arsenal e Inghilterra femminile)
Tra i momenti più belli per noi reporter ci sono le interviste con le giocatrici o gli allenatori che hanno vinto una finale UEFA. Io ho avuto il privilegio di intervisare Leah Williamson dopo il trionfo con l'Arsenal in Women's Champions League e con l'Inghilterra a Women's EURO 2025.
Entrando in studio al St. Jakob-Park di Basilea dopo il trionfo con le Lionesses, la capitana della nazionale mi ha ricordato che, appena due mesi prima, ci eravamo viste a Lisbona e ha commentato con un sorriso: "Alla fine va sempre così!".
Andrea De Ferrater (reporter Spagna femminile)
È difficile scegliere un solo momento dopo aver seguito la Spagna a Women's EURO, ma la semifinale contro la Germania rappresenta tutto ciò che questo torneo ha significato per me. La Roja non aveva mai battuto la Germania e durante la partita ho sentito tutta la tensione e il peso della storia.
Poi è arrivato il 113', quando Aitana Bonmatí ha segnato sul primo palo e il Letzigrund Stadion di Zurigo è esploso: ho ancora la pelle d'oca. Ho anche avuto il privilegio di intervistare Aitana, Player of the Match e miglior giocatrice del torneo, che è sempre calorosa e gentile. Vivere momenti come questo in prima persona è davvero speciale e so che questa vittoria sarà un altro grande passo in avanti per il calcio femminile.
Sara Nilssen Kilen (reporter Norvegia femminile)
Quest'anno, niente può competere con la partita tra Svizzera e Norvegia a Women's EURO. Il clima mi ha colpito molto appena sono arrivata a Basilea, con la città, le strade e i tifosi che creavano l'ambiente perfetto per il torneo.
La partita ha avuto tutto ciò che si poteva chiedere a una gara di apertura, tenendoti con il fiato sospeso perché non sapevi mai cosa sarebbe successo dopo. Alla fine ha vinto la Norvegia, che ha iniziato al meglio un girone molto combattuto. Tutto quello che ho vissuto in Svizzera non lo dimenticherò mai.
Judith Tuffentsammer (reporter Svizzera femminile)
Uno dei miei momenti preferiti a Women's EURO è stato visto da solo un paio di persone: nella flash zone dopo la prima gara, mentre eravamo in attesa delle nostre interviste, la svizzera Ana-Maria Crnogorčević e la norvegese Ada Hegerberg si sono incontrate e si sono dette più volte: "Sei una leggenda!" – "No, tu sei una leggenda!".
È stato un momento molto piacevole da vedere tra due icone del calcio e ha dato inizio a un periodo incredibile insieme alla squadra ospitante, condividendo momenti speciali con giocatrici e tifosi.
Derek Brookman (reporter Paesi Bassi)
È stato un altro anno molto piacevole, in cui ho seguito EURO Under-21 in Slovacchia, Women's EURO in Svizzera e alcune partite epiche nel mio paese (come la vittoria per 6-2 del PSV sul Napoli in Champions League e il 2-2 tra Paesi Bassi e Spagna nella finale di Nations League).
Devo dire però che il momento più bello è stato lavorare alla Unity EURO Cup, un torneo che ha coinvolto squadre miste di rifugiati e giocatori delle comunità ospitanti. Ha ribadito che il calcio è una piattaforma incredibile per unire le persone, indipendentemente dalla loro situazione o dal loro background.
Anton Lyssyak (reporter Kairat Almaty)
Per il Kairat, il momento più bello è stato senza dubbio la vittoria ai rigori nello spareggio contro il Celtic e la gioia per aver raggiunto la fase campionato di Champions League per la prima volta. Non ricordo un'altra occasione in cui i tifosi di Almaty abbiano festeggiato così.
Un maggiore entusiasmo c'è stato solo prima della partita contro il Real Madrid, seguita non solo dai tifosi del Kairat ma da quasi tutti in Kazakistan. In termini di attenzione mediatica e atmosfera, è stata probabilmente la partita più significativa nella storia del calcio ad Almaty.
Per il Kairat, questa stagione resterà nella memoria per molti anni: i talenti cresciuti nel vivaio hanno avuto un ruolo decisivo, facendosi trovare pronti e contribuendo in modo determinante ai successi ai massimi livelli.
Charlie Mason (reporter Pafos)
Di solito, quando ci si prepara a seguire una partita della fase campionato, occorre ricordarsi un cappotto pesante, cappello e guanti. Ma il ritorno della Champions League a Cipro per la prima volta dal 2017/18, con l’esordio assoluto del Pafos, è stato una piacevole sorpresa, con temperature ancora intorno ai 20 gradi.
Il Bayern München non ha impiegato molto a riscaldare ancor di più lo stadio di Limassol, andando a segno quattro volte già nel primo tempo. Ma il momento più incredibile della serata ha visto protagonista Mislav Oršić: con il suo potente tiro dalla distanza ha infilato il pallone all’incrocio dei pali, realizzando il primo gol del Pafos nella fase campionato di Champions League: un momento indimenticabile per il club cipriota.
Graham Hunter (reporter Barcelona)
Il momento che mi ha colpito di più è stato il modo in cui Lamine Yamal ha sfidato la solidità dell’Inter nella semifinale di Champions League. Dopo un avvio complicato per il Barcelona, sembrava che il diciassettenne attaccante pensasse: “non può finire così”. Infatti ha segnato uno dei suoi tanti gol straordinari e ha disputato due partite semplicemente eccezionali, diventando il protagonista assoluto di una semifinale destinata a restare nella storia.
L’altro grande momento è stato vedere Luis Enrique vincere la finale di Champions League in modo così netto. Ancora più toccante è stato il momento in cui i tifosi del Paris Saint-Germain hanno srotolato uno striscione dedicato alla sua amata figlia Xana, scomparsa prematuramente: prima l’eccellenza calcistica e poi la forza del lato umano, in una sequenza di emozioni potentissima e indimenticabile.
Alex O'Henley (reporter Scozia)
Non mi capitava di assistere a un finale simile dai tempi della leggendaria vittoria del Manchester United contro il Bayern nella finale di Champions League del 1999 al Camp Nou, ma la partita di qualificazione ai Mondiali della Scozia contro la Danimarca ha regalato emozioni dello stesso livello. La Tartan Army sembrava destinata agli spareggi quando, nei minuti di recupero, Kieran Tierney ha disegnato un tiro a giro che era potenzialmente il gol decisivo. Poco dopo, Kenny McLean ha fatto letteralmente esplodere Hampden Park con un’altra conclusione strepitosa, beffando Kasper Schmeichel con un pallonetto dalla propria metà campo e chiudendo definitivamente i conti.
La Scozia si è così qualificata ai Mondiali per la prima volta dal 1998. Il ricordo più vivido resta il caos totale intorno a me: l’imparzialità svanita, con i giornalisti che si abbracciavano e saltavano di gioia, mentre io cercavo le parole giuste per rendere giustizia a una partita che, secondo il British Geological Survey, ha persino provocato un “microscopico terremoto”. Una notte in cui la Scozia ha fatto tremare la terra, nel vero senso della parola.
Domenic Aquilina (reporter Malta)
Il 28 agosto gli Hamrun Spartans hanno scritto la storia, diventando il primo club maltese a raggiungere la fase campionato di una competizione UEFA grazie alla qualificazione alla Conference League. Un traguardo accolto come un successo nazionale, capace di accendere l’entusiasmo degli appassionati di calcio in tutto il paese e anche oltre.
Questo successo non ha soltanto certificato la crescita del club, ma ha anche contribuito ad accrescere il prestigio del calcio maltese sulla scena continentale. La qualificazione degli Hamrun, seguita dalla prima vittoria casalinga di sempre nella fase campionato (un convincente 3-1 contro i Lincoln Red Imps) ha segnato un momento di svolta storico per il calcio di Malta.
Paul Saffer (reporter generico)
I primi tornei finali UEFA ospitati nelle Isole Faroe (EURO Under 17 femminile), a San Marino (Coppa delle Regioni) e in Moldavia (EURO Under 19 di futsal) hanno offerto scenari all’altezza delle emozioni vissute in campo. In particolare, i paesaggi mozzafiato delle Faroe, insieme al suggestivo tunnel sottomarino che collega Tórshavn e Klaksvík, hanno reso l’esperienza davvero unica.
Il primo luglio, anche la città di San Marino si è rivelata una cornice straordinaria e la finale decisa all’ultimo minuto dei tempi supplementari ha dato inizio al mio tour de force di un mese. Il giorno dopo sono andato a Women's EURO in Svizzera e tutte e cinque le partite a eliminazione diretta che ho seguito, finale compresa, sono andate oltre i 90 minuti. Memorabile anche la finale di Futsale EURO Under 19 a Chișinău, nell'accogliente Moldavia: tanto per cambiare, anche questa partita si è decisa negli ultimissimi secondi dei tempi supplementari.