Allenatore dell'Anno 2021/22, calcio femminile: Sarina Wiegman
giovedì 25 agosto 2022
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Sarina Wiegman si è aggiudicata il premio UEFA Women's Coach of the Year dopo la vittoria di UEFA Women's EURO 2022 con l'Inghilterra.
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Sarina Wiegman ha vinto il premio UEFA Women's Coach of the Year 2021/22.
Wiegman, che ha vinto UEFA Women's EURO 2022 con l'Inghilterra, ha preceduto Sonia Bompastor (Lyon) e Martina Voss-Tecklemberg (Germania). L'esito della votazione stato annunciato durante il sorteggio della fase a gironi di UEFA Champions League 2022/23 a Istanbul.
In un messaggio videoregistrato, Wiegman ha dichiarato: "È davvero bello ricevere questo fantastico premio, sono molto onorata. Vorrei congratularmi con Sonia e Martina per la nomination e per il grande successo con le loro squadre".
"Questo premio è per tutte le persone che lavorano per la nazionale inglese, la FA, lo staff e, naturalmente, le giocatrici. Grazie mille".
"Le cose sono andate molto bene da quando ho iniziato con la squadra a settembre. Ci siamo davvero divertite e abbiamo giocato ai massimi livelli. Anche i nostri tifosi sono stati fantastici, quindi li ringrazio per averci sostenuto così tanto".
"Ora non vediamo l'ora di ricominciare. Speriamo di qualificarci per la Coppa del Mondo, per poi giocare al meglio e goderci il torneo l'anno prossimo".
Le prime cinque posizioni
1 Sarina Wiegman (Inghilterra) – 200 punti
2 Sonia Bompastor (Lyon) – 94 punti
3 Martina Voss-Tecklenburg (Germania) – 71 punti
4 Jonatan Giráldez (Barcelona) – 27 punti
5 Tommy Stroot (Wolfsburg) – 22 punti
Perché ha vinto Wiegman?
Wiegman, che ha vinto UEFA Women's EURO 2017 con i Paesi Bassi (sua nazione d'origine), ha raggiunto la finale di Coppa del Mondo FIFA 2019 ed è stata votata due volte allenatore dell'anno FIFA. È approdata sulla panchina dell'Inghilterra la scorsa estate. Ancor prima di portare un'altra nazione ospitante alla vittoria di EURO, Wiegman e la sua squadra avevano mantenuto l'imbattibilità per 14 partite (12 vittorie e due pareggi), segnando 84 gol e subendone solo tre. Tra le vittorie si conta anche quella di un torneo a quattro nazioni con le campionesse olimpiche del Canada, la Germania e la Spagna.
La fase finale è iniziata con una vittoria per 1-0 contro l'Austria davanti a quasi 70.000 tifosi all'Old Trafford. L'Inghilterra ha poi battuto la Norvegia per 8-0 (record nella competizione); anche se Wiegman non ha potuto assistere alla vittoria per 5-0 sull'Irlanda del Nord per malattia, è tornata per la fase a eliminazione diretta. La sua squadra ha battuto la Spagna per 2-1 ai supplementari, ha travolto la Svezia per 4-0 in semifinale e sconfitto la Germania per 2-1 ai supplementari nella finale a Wembley davanti a 87.192 spettatori (record).
Non solo l'Inghilterra ha vinto il torneo, ma lo ha fatto alla grande, segnando 22 gol (altro record) e superando le 100 marcature nel primo anno di Wiegman in panchina.
Albo d'oro
2021/22 – Sarina Wiegman (Inghilterra)
2020/21 – Lluís Cortés (Barcelona)
2019/20 – Jean-Luc Vasseur (Lyon)
Cos'è il premio di UEFA Women's Coach of the Year?
Per questo premio, gli allenatori in Europa, indipendentemente dalla nazionalità, sono stati giudicati in base alle loro prestazioni durante l'intera stagione in tutte le competizioni, sia a livello nazionale che internazionale, a livello di club o nazionale. Jean-Luc Vasseur del Lyon è stato il primo vincitore nel 2019/20, seguito da Lluís Cortés del Barcelona nel 2020/21.
Come sono state scelte le candidate?
Una prima rosa di cinque allenatori è stata selezionata dal gruppo di studio tecnico UEFA.
I primi tre candidati sono stati votati da una giuria composta da:
• Gli allenatori dei 16 club che hanno partecipato alla fase a gironi della UEFA Women's Champions League 2021/22
• Gli allenatori delle 16 nazioni che hanno giocato a UEFA Women's EURO 2022
• Un gruppo di giornalisti selezionati dai membri della giuria European Sports Media (ESM)
I membri della giuria hanno scelto i primi tre allenatori, con il primo che ha ricevuto cinque punti, il secondo tre e il terzo uno. Gli allenatori non potevano votare per se stessi.