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Prandelli lascia l'incarico di Ct

L'eliminazione prematura dal Mondiale FIFA convince il Ct a lasciare l'incarico dopo quattro anni in panchina: "Mi sembra giusto, dato il fallimento del progetto tecnico", ha detto in conferenza stampa.

Cesare Prandelli si dimette da Ct dell'Italia dopo quattro anni
Cesare Prandelli si dimette da Ct dell'Italia dopo quattro anni ©Getty Images

La sconfitta di misura contro l'Uruguay che ha condannato l'Italia all'eliminazione prematura dal Mondiale FIFA 2014 ha convinto il Ct Cesare Prandelli a lasciare l'incarico: "Ho parlato con il presidente federale e con Demetrio Albertini, rassegno le mie dimissioni", ha detto il 56enne.

Prandelli era arrivato sulla panchina azzurra nel maggio 2010, per sostituire Marcello Lippi. Sotto la sua gestione l'Italia si è qualificata sia per gli Europei UEFA 2012 che per il Mondiale FIFA 2014. Due anni fa gli Azzurri erano arrivati fino alla finale, persa 4-0 contro i campioni in carica della Spagna, ma il risultato deludente del torneo in Brasile lo ha convinto a lasciare, nonostante il rinnovo del contratto fino al 2016 annunciato solo il mese scorso.

Prandelli, che prima di arrivare sulla panchina della nazionale aveva allenato diversi club tra cui Parma FC e ACF Fiorentina, ha guidato l'Italia anche alla Confederations Cup FIFA 2013, chiusa al terzo posto grazie alla vittoria ai rigori nello spareggio contro l'Uruguay.

"L'Italia non supera un girone molto difficile", ha detto Prandelli. "Nella prima gara abbiamo fatto bene, nella seconda male. Oggi ce la siamo giocata, contro i due attaccanti più forti al mondo, l'Uruguay è forte, ma non ha mai tirato in porta. Ci possono essere stati errori: mi assumo tutte le responsabilità tecniche".

Successivamente l'annuncio delle dimissioni da Ct. "Ho già parlato con il presidente federale e con Albertini, mi sembra giusto visto il fallimento del progetto tecnico", ha detto in conferenza stampa. "Al termine della partita ho rassegnato le dimissioni. Giusto prendersi le proprie responsabilità. Prima della firma del contratto c'era la volontà di andare avanti e di proseguire questo progetto. Avevamo camuffato bene in quattro anni i problemi del calcio italiano".

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