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Il Ct dei Paesi Bassi, Ronald Koeman, sul suo successo a EURO, sulla generazione attuale e su Xavi Simons – l'intervista

"Molte nazioni ci invidiano il numero di difensori centrali che abbiamo in squadra", ha detto l'allenatore dei Paesi Bassi, Koeman, che guiderà gli Orange anche a UEFA EURO 2024.

Ronald Koeman ha guidato i Paesi Bassi anche a UEFA EURO 2020
Ronald Koeman ha guidato i Paesi Bassi anche a UEFA EURO 2020 UEFA via Getty Images

Dopo aver assunto la guida della nazionale per la seconda volta all'inizio del 2023, Ronald Koeman non vede l'ora di guidare i Paesi Bassi nella fase finale di EURO anche quest'estate.

Giocatore dalla carriera prestigiosa e ricca di trofei, ha vestito le maglie di Groningen, Ajax, PSV, Barcellona e Feyenoord, ha vinto quattro titoli nei Paesi Bassi e in Olanda oltre alla Coppa dei Campioni del 1992, quando segnò il gol vittoria nella finale contro la Sampdoria. Famoso per il suo fiuto per il gol nonostante il ruolo da difensore, Koeman ha anche vinto EURO '88 con i Paesi Bassi in Germania. Il 62enne commissario tecnico degli Orange ha parlato a UEFA.com di quel memorabile torneo e delle speranze della sua squadra per la fase finale di questa estate in Germania.

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Cosa ha provato a vincere EURO 1988?

Una sensazione magnifica e unica perché, purtroppo, i Paesi Bassi non hanno più vinto un trofeo da allora. Quello è stato naturalmente un grande torneo. Innanzitutto perché, come quest'estate, abbiamo giocato in una nazione limitrofa. All'epoca eravamo, e lo saremo anche la prossima estate, sostenuti da moltissimi tifosi. Sembrava di giocare in casa.

Tutti credevano che saremmo andati lontano nel torneo. Alla fine abbiamo vinto le partite necessarie, a volte con un po' di fortuna, ma questo fa parte del gioco, altrimenti non si può vincere. È stato magnifico. All'epoca ero un giocatore del PSV Eindhoven. Avevamo vinto il campionato, la coppa [nazionale] e anche la Coppa dei Campioni nel 1988. L'EURO era come un dessert. La gioia dei tifosi, tornando a casa, è stata un'esperienza incredibilmente bella.

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Perché questo è l'unico torneo vinto dagli Orange?

Forse si può spiegare con il fatto che non siamo il paese più grande. Non abbiamo un grande bacino di giocatori tra cui scegliere, ma produciamo sempre buoni talenti, che crescono abbastanza bene nella nazione. Il che significa che saremo sempre un Paese in grado di giocarcela con tutti.

Abbiamo anche giocato qualche finale, persino di Coppa del Mondo, che purtroppo abbiamo perso. Quello che la nostra nazionale è riuscita a fare negli ultimi 40 o 50 anni è davvero ottimo, ma Paesi come Germania, Brasile e Spagna hanno molti più calciatori di noi. Per quanto riguarda i campionati, questi Paesi sono un po' più avanti di noi. Ma noi abbiamo sempre una possibilità.

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Sulle differenze tra i due periodi in cui è stato il Ct della nazionale

In linea di massima abbiamo ancora una squadra forte. Penso che siamo stati un po' sfortunati con alcuni infortuni nell'ultimo anno. I giocatori hanno cinque anni in più rispetto al mio primo periodo e stiamo vedendo alcuni ottimi giovani emergere. Xavi Simons, Tijjani Reijnders, Lutsharel Geertruida, Quilindschy Hartman, Mats Wieffer, Jerdy Schouten, Joey Veerman, eccetera. Molti di questi ragazzi giocano nei Paesi Bassi e sono diventati giocatori della nazionale.

Il gruppo attuale è molto buono. Credo che molti Paesi siano invidiosi del numero di difensori centrali che abbiamo in rosa. Giocano tutti per grandi club. Abbiamo tanta qualità in squadra e se riusciremo a fare girare bene le cose e a creare un'atmosfera unica con i tifosi, potremo disputare un grande torneo.

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Sul centrocampista Xavi Simons

È un grande talento che sceglie con consapevolezza le squadre dove giocare. Ha scelto deliberatamente di passare dal Paris al PSV, per poi passare al Lipsia in Bundesliga e salire di livello. Sta crescendo molto bene. A volte vogliamo troppo e subito da questi giovani giocatori. Bisogna dar loro tempo, anche all'interno della nazionale olandese. È diverso dal giocare nel proprio club. Ma questi sono i tipi di giocatori che diventeranno top player, perché hanno tanta qualità e perché hanno giocato ai massimi livelli fin da giovani. Ha giocato contro il Real Madrid in Champions League. È meraviglioso che abbia già fatto tutte queste esperienze.

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