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Il capitano dei Paesi Bassi, Virgil van Dijk, sulle sfide contro Polonia e Francia, e sulle dinamiche di gruppo – l'intervista

"Vincere le partite e andare il più lontano possibile: questo è il mio pensiero in questo momento", dice il capitano dei Paesi Bassi e del Liverpool in vista dell'inizio di UEFA EURO 2024.

Virgil van Dijk a Zeist
Virgil van Dijk a Zeist UEFA via Getty Images

Capitano dei Paesi Bassi dal 2018, Virgil van Dijk si sta preparando all'esordio nei Campionati Europei UEFA avendo saltato UEFA EURO 2020 per infortunio. Tuttavia, dopo aver guidato la sua squadra nella Coppa del Mondo FIFA 2022, dove gli Orange hanno perso solo ai rigori contro i futuri campioni dell'Argentina nei quarti di finale, il 32enne è ben consapevole delle insidie del torneo.

Il centrale del Liverpool è felice di essere il braccio destro di Ronald Koeman in campo e, in vista delle partite del Gruppo D contro Polonia, Francia e Austria, l'ex difensore di Groningen, Celtic e Southampton sa che la sua squadra sarà in grado di affrontare qualsiasi avversario, a patto che rimanga unita.

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Come prepararsi a un grande torneo

Si lavora costantemente insieme per preparare tutto nei minimi dettagli. Ogni giorno si fanno riunioni, allenamenti, si studiano tattiche. Si fa il possibile per assicurarsi di essere tutti sulla stessa lunghezza d'onda. Giocare per gli Orange è il più grande onore che un calciatore possa avere. Bisogna godersi il momento anche nei momenti difficili, che sicuramente ci saranno.

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Sul suo ruolo di leader della squadra

Essendo capitano, sono anche l'estensione dell'allenatore. So che questo è il mio ruolo, ne sono felice e mi sta bene. Come capitano, sai che tutti gli occhi sono puntati su di te, ma mi sono abituato a questo ed è una cosa che mi piace.

Osservo molto. Naturalmente osservo come si comportano gli altri e se qualcuno è in una fase difficile o ha poca fiducia in se stesso, si cerca di agire anche su questo. In una squadra è importante coinvolgere tutti come gruppo dato che il successo che otteniamo è collettivo, senza che nessuno rimanga indietro o si senta escluso. Tutto ciò che arriva di positivo lo facciamo insieme: gli 11 giocatori in campo, ma anche il resto dei ragazzi e lo staff. Tutti partecipano, dai magazzinieri agli chef, fino ai giocatori in panchina.

Sull'esordio contro la Polonia

Squadra tosta, buoni giocatori. So per certo che ci saranno molti tifosi polacchi a scaldare l'atmosfera. Anche noi avremo i nostri tifosi a sostenerci, ma la prima partita del girone è sempre difficile. Nei prossimi giorni e settimane lavoreremo duramente per essere pronti. Se si vince la prima partita, si fa un grande passo avanti verso il turno successivo ma, naturalmente, ci aspetta una vera e propria battaglia.

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Sull'incontro con la Francia, che ha battuto due volte i Paesi Bassi nelle qualificazioni

La Francia è sempre un osso duro. Ovviamente hanno la qualità individuale per punirti immediatamente se commetti un solo errore. Ma sappiamo anche che se siamo al 100% e difendiamo e attacchiamo bene come squadra, possiamo mettere in difficoltà la Francia. E tutto può succedere, soprattutto in un torneo importante.

Se mi preparerò in modo diverso per affrontare Kylian Mbappé? Non proprio. Non importa contro chi si gioca, ci si prepara sempre al meglio. Poi un po' sai cosa aspettarti. Conosci il modo in cui giocano gli avversari, cosa gli piace, in cosa sono bravi e in cosa sono meno bravi, ma questo vale per ogni squadra e non solo per la Francia o per Mbappé. Si attacca e si difende tutti insieme, da squadra.

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Su cosa non vede l'ora di fare in Germania

Vincere le partite e andare il più lontano possibile: è l'unica cosa che penso in questo momento. Vincere le partite, lottare come un gruppo, come una squadra, come una nazione. Non vedo l'ora di scendere in campo.

Se il fatto che i Paesi Bassi abbiano vinto l'ultimo EURO in Germania nel 1988 è significativo? All'epoca c'erano solo otto squadre, quindi è una cosa diversa. L'unica cosa che conta è il campo. La fortuna è certamente necessaria e speriamo di averla dalla nostra parte quest'anno, ma dipende anche da quanto vuoi vincere, da cosa sei disposto a fare per vincere, da come vivi come squadra. Tutto conta per vincere il trofeo.