Il Ct Julian Nagelsmann parla delle ambizioni della Germania a EURO
domenica 9 giugno 2024
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"C'è pressione, ma soprattutto gioia", commenta Julian Nagelsmann mentre si prepara a guidare i padroni di casa a UEFA EURO 2024.
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Appena 36enne quando ha assunto la guida della Germania a settembre 2023, Julian Nagelsmann vanta già un'esperienza calcistica immensa. Quando un infortunio ha interrotto troppo presto la sua carriera da giocatore, il bavarese ha scelto di diventare allenatore, assumendo la guida dell'Hoffenheim a soli 28 anni prima di fare esperienza in UEFA Champions League con Lipsia e Bayern e vincere la Bundesliga con quest’ultima squadra nel 2021/22.
Maestro del contropressing, Nagelsmann ama giocare un calcio propositivo e offensivo e ha accettato la sfida di guidare la Germania davanti al suo pubblico a UEFA EURO 2024. L'eliminazione agli ottavi di finale di EURO 2020 è stata deludente per i tifosi della nazionale tedesca, che non è neanche riuscita a superare la fase a gironi delle ultime due Coppe del Mondo. Con l'avvicinarsi del torneo, però, Nagelsmann sa che la squadra ha tutte le carte in regola per conquistare un titolo che manca dal 1996.
Il trionfo della Germania a EURO '96 quando aveva otto anni
Il 1996, certo: Oliver Bierhoff e il suo golden gol, che è stato storico. Da bambino, quando giocavo, guardavo le partite ma già nel primo tempo me ne andavo per provare a fare anch’io le cose che facevano i miei idoli.
Giocavo a calcio in giardino con i miei fratelli o gli amici. Seguivamo sempre i giocatori, anche da bambini. Ho seguito i Mondiali del 1998, me li ricordo bene. C'erano tante partite, ma quasi sempre indossavo gli scarpini il più velocemente possibile, anche prima della fine della partita, per andare a fare di tiri: volevo mettere in pratica le cose che vedevo in TV.
Il ricordo preferito di EURO
Come ho detto, il golden gol di Oliver Bierhoff [nella finale del 1996] è stato storico. Per me è un bellissimo ricordo. Naturalmente, per un tedesco, i ricordi degli ultimi Europei non sono così belli, anche questo è chiaro. Alla fine dipende sempre un po’ da dove ti trovi a lavorare e da quanto ti concentri sulla squadra. Spero che i ricordi di EURO 2024 che avrò tra qualche anno siano molto belli.
La sfida: allenare la nazionale
È più complicato cambiare le cose rispetto a quando alleni un club. Devi parlare molto con il tuo staff e con i singoli giocatori, in modo che tutto venga capito per bene. Devi dare i messaggi ai giocatori al momento giusto, per avere effetti concreti sul gruppo.
Devi guardare tante partite, pensare a cosa vuoi da ogni ruolo e ai giocatori più adatti in base a come giocano nel loro club. Ci sono tante considerazioni da fare dietro le quinte: il pubblico non se ne accorge, perché non ci vede tutti i giorni in allenamento e non siamo sempre in campo.
Le ambizioni per EURO 2024
È quella di sempre: vincere, come per tutti gli altri tornei. Forse non è meglio avere questa grande pretesa di diventare campioni d'Europa: penso che sia lo stesso per ogni nazione che partecipa, altrimenti non si impegnerebbe per qualificarsi. Ogni squadra che partecipa al torneo ha l'idea di vincerlo.
Ovviamente abbiamo anche noi l’idea di vincere e, se diamo il massimo, può succedere. Devono combaciare tante cose, come in tutte le squadre: non c’è niente di sicuro. C’è già l’aspettativa di fare meglio degli ultimi anni e i nostri tifosi sono entusiasti che il torneo sia a casa loro.
Affronteremo questo compito. È enorme e impegnativo, ma è un'occasione che non si presenta molto spesso. È solo la seconda volta che la Germania ospita un Campionato Europeo. Per i ragazzi e per me, giocare in casa è un'occasione unica. C’è pressione, ma soprattutto gioia: se riusciremo a vederla in campo, allora sarà un grande torneo.
Cosa aspettarsi in Germania
È sempre una grande opportunità per mettere da parte l'animosità, che ovviamente esiste anche da noi tra i vari club, e sostenere tutti insieme la nazionale. Naturalmente, anche i tifosi delle altre squadre devono partecipare, divertirsi e godersi il viaggio in Germania. Devono trasformare le strade in grandi zone di festa, dove le squadre europee possono celebrare il calcio insieme e, si spera, guardare tante belle partite.