Murat Yakin: EURO 2024, giovani talenti e ricordi di finali – intervista
mercoledì 12 giugno 2024
Intro articolo
"Abbiamo un'ottima squadra", dice il Ct della Svizzera parlando dei suoi talenti e delle sue idee per UEFA EURO 2024.
Contenuti top media
Corpo articolo
Murat Yakin è stato un pilastro della difesa della Svizzera dal 1994 al 2004, mentre suo fratello minore Hakan era una minaccia offensiva. Insieme hanno fatto parte della Nazionale che ha raggiunto gli Europei del 2004 e, a distanza di 20 anni, Murat torna alla fase finale in veste di allenatore.
Incaricato nel 2021, Yakin ha portato la sua squadra alla fase a eliminazione diretta della Coppa del Mondo FIFA 2022 e spera che i suoi giocatori possano, ancora una volta, stupire agli Europei in Germania.
La proposta dell'incarico con la Svizzera nel 2021
Non mi sarei mai aspettato di avere questa occasione, allenavo lo Schaffhausen, in seconda divisione. Dopo quello straordinario EURO [quando la Svizzera ha raggiunto i quarti di finale nel 2021], tutti erano euforici e cercavano un nuovo allenatore. Ero a casa con mia moglie quando ho ricevuto la chiamata dal direttore sportivo. All'inizio, non sapevo nemmeno cosa fare.
La partecipazione a EURO 2004
Ho bellissimi ricordi: la convocazione, le grandi speranze all'inizio della competizione. Abbiamo avuto un girone molto duro con Francia, Croazia e Inghilterra. Non abbiamo soddisfatto le aspettative che avevamo e penso che non sia stato un EURO particolarmente felice.
Io e mio fratello Hakan abbiamo giocato insieme nel Basilea e siamo molto orgogliosi di aver potuto rappresentare la Svizzera insieme all'Europeo. Da un lato è stato bellissimo ma, dall'altro, sognavamo di vincere qualcosa e purtroppo questo non è successo.
La formazione dei talenti in Svizzera
Alla base c'è una buona istruzione. Poi, diamo ai più giovani la possibilità di integrarsi relativamente presto. Un grande vantaggio è che in Svizzera non c'è la stessa pressione e le aspettative dei campionati più importanti.
Possiamo mettere in campo i giovani in modo che acquisiscano esperienza già a 17 o 18 anni. Abbiamo tanti ragazzi bravi e di talento, che possono superare l'impatto del calcio professionistico relativamente presto e questo è un enorme vantaggio.
Zeki Amdouni e Denis Zakaria
Amdouni è un giovane attaccante che ha un passo straordinario, con e senza palla. Si vede che gli piace davvero giocare a calcio e il suo stile mi ricorda un po' il calcio di strada. Quando riceve palla lui vuole segnare, ha una grande fame di gol ma è sempre molto concentrato sul gioco di squadra.
Zakaria è entrato molto presto nel calcio professionistico. È molto atletico ma, sfortunatamente, ha subito vari infortuni. Se torna in condizione, ha un grande ritmo ed è fondamentale a centrocampo perché riesce a vincere molti contrasti.
Il valore dell'esperienza della fase finale del torneo
Le aspettative, ovviamente, sono sempre alte. I nostri giocatori giocano nei migliori campionati. Penso che riusciremo a fare un bel percorso.
Nella nostra squadra c'è anche molta esperienza, con giocatori che hanno superato le 100 presenze. Insieme ai più giovani, che abbiamo integrato per questa competizione e durante le qualificazioni, siamo una squadra variegata, un giusto mix di giovani talenti ed esperti.