Angelos Charisteas sullo straordinario trionfo della Grecia a EURO 2004
mercoledì 6 marzo 2024
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"Nessuno se l'aspettava, compresi noi", commenta l'attaccante, autore del gol della vittoria nella finale di EURO 2004.
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La vittoria per 2-0 della Grecia contro i padroni di casa del Portogallo 2-0 nella partita di apertura di UEFA EURO 2004 era sembrata un piccolo miracolo, viste le poche aspettative sulla squadra di Otto Rehhagel.
Dopo aver superato la fase a gironi, però, la Grecia ha fatto altri miracoli, eliminando i detentori della Francia e battendo la Repubblica Ceca in semifinale ai tempi supplementari. Il Portogallo era pronto a prendersi la rivincita nella partita decisiva a Lisbona, ma Charisteas ha suggellato la vittoria più sensazionale di tutte.
Le prospettive della Grecia alla fase finale
Alla prima partita affrontavamo i padroni di casa e nel girone c'era anche la Spagna; nessuno – compresi noi – si aspettava che passassimo il turno.
Abbiamo vinto e lo abbiamo fatto con stile, giocando un buon calcio e segnando due bellissimi gol. A quel punto i greci hanno iniziato a crederci. Abbiamo dimostrato che eravamo contendenti seri, che eravamo andati lì per fare qualcosa e non solo in vacanza.
[Il Ct] Otto Rehhagel è stato uno dei fattori più importanti del nostro successo. È riuscito a ottenere il 100% da ognuno di noi. Il nostro sistema era un "attacco economico", nel senso che volevamo sempre concentrarci sulla difesa e, quando ne avevamo l'opportunità, rispondere agli avversari.
Il cambio di marcia della Grecia
A casa tutti dicevano che avevamo raggiunto il nostro obiettivo, ovvero superare la fase a gironi di EURO. Dovevamo giocare contro la migliore squadra del mondo in quel momento: la Francia, che aveva giocatori come Zinédine Zidane e Thierry Henry.
La nostra miglior partita è stata quella contro la Francia. Abbiamo affrontato la squadra più forte del torneo e dimostrato che puntavamo alla finale.
La finale
Sapevamo che perdere la prima partita era stato uno shock per tutto il Portogallo. Contavamo sul fatto che, con il passare del tempo e il punteggio fermo sullo 0-0, i giocatori e l'intero paese sarebbero andati in ansia e avrebbero avuto qualche flashback della prima gara. Abbiamo visto che il Portogallo si è innervosito ed è stato allora che lo abbiamo colpito.
Giourkas Seitaridis ha conquistato un corner sulla destra. Quando siamo andati in area per prendere posizione, pensavamo tutti la stessa cosa, ovvero che era la nostra occasione. Ora devo raccontare una cosa veramente personale: fin da quando avevo otto anni, sognavo di segnare un gol importante in nazionale, per rendere orgogliosi i miei genitori e il mio paese. Ancora oggi mi emoziono se ci penso. Il mio sogno si era avverato: non dimenticherò mai quel momento.
La festa al triplice fischio
Non riuscivamo a renderci conto di cosa avevamo appena fatto. Siamo caduti a terra piangendo di gioia. Abbiamo visto i tifosi gridare e piangere anche loro.
La festa è durata a lungo, per giorni. Quando siamo arrivati ad Atene abbiamo preso un pullman e il viaggio è durato cinque o sei ore: milioni di persone per strada, con la gioia negli occhi. È stata la cosa più bella che un calciatore possa mai provare e sono felice di averne fatto parte.