In buone mani: i portieri campioni d'Europa
lunedì 28 agosto 2023
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Ecco i 15 portieri che hanno avuto la fortuna e il merito di vincere il titolo europeo.
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Vincitore del Campionato Europeo con la Germania Ovest nel 1972, Sepp Maier era convinto che fare il portiere era semplice: "Un portiere deve dare calma... e soprattutto non addormentarsi!".
Nessun portiere ha mai segnato il gol della vittoria in una finale di EURO, ma 15 di loro hanno sicuramente dato una mano a vincere il torneo.
I portieri campioni d'Europa
2020: Gianluigi Donnarumma (Italia)
2016: Rui Patrício (Portogallo)
2012: Iker Casillas (Spagna)
2008: Iker Casillas (Spagna)
2004: Antonis Nikopolidis (Grecia)
2000: Fabien Barthez (Francia)
1996: Andreas Köpke (Germania)
1992: Peter Schmeichel (Danimarca)
1988: Hans van Breukelen (Paesi Bassi)
1984: Joël Bats (Francia)
1980: Harald Schumacher (Germania Ovest)
1976: Ivo Viktor (Cecoslovacchia)
1972: Sepp Maier (Germania Ovest)
1968: Dino Zoff (Italia)
1964: José Ángel Iribar (Spagna)
1960: Lev Yashin (Unione Sovietica)
Gianluigi Donnarumma è stato l'ultimo portiere a trionfare, ergendosi a grande protagonista della finale di EURO 2020. Il 22enne estremo difensore ha parato i rigori di Jadon Sancho e Bukayo Saka, regalando all'Italia il suo secondo titolo europeo e venendo eletto Miglior Giocatore del Torneo.
Peter Schmeichel lo ha dimostrato nel 1992, quando la Danimarca ha sorpreso il mondo intero vincendo il titolo. Se è vero che John Jensen e Kim Vilfort hanno siglato i gol del 2-0 in finale contro la Germania, Schmeichel ha compiuto una parata a inizio gara su Jürgen Klinsmann che ha dato coraggio alla squadra. "Se fosse entrata, molto probabilmente avremmo perso - commenta l'ex portiere -. Quando i miei compagni mi hanno visto fare quel miracolo, hanno capito che ero in gran forma e che li avrei aiutati. Era come se avessero dei poteri in più".
Il torneo del 1976 viene invece ricordato per l'audace "cucchiaio" dal dischetto di Antonín Panenka contro Sepp Maier, portiere della Germania Ovest. Tuttavia, anche l'estremo difensore della Cecoslovacchia, Ivo Viktor, ha avuto un ruolo importante. "Antonín Panenka è diventato famoso grazie a me!", commenta con ironia.
"All'ultimo minuto dei tempi regolamentari ho commesso un grave errore su un cross e sono stato anticipato di testa da Bernd Hölzenbein, quindi siamo andati ai supplementari. Ai rigori, Panenka ha entusiasmato il mondo intero con il suo pallonetto, ma se non fosse stato per me, nessuno ne avrebbe sentito parlare!".
Ai quarti di finale dell'edizione 2008, le parate di Iker Casillas sui calci di rigore di Daniele De Rossi e Antonio Di Natale hanno rovesciato le sorti non solo dell'incontro, ma di tutto il calcio spagnolo. "In quel momento, la Spagna aveva bisogno di una scossa, per dimostrare che non era l'eterna sconfitta - commenta Casillas -. Con quella vittoria, la nostra nazione è riuscita a sciogliere i suoi dubbi interiori". Arriveranno infatti due Europei e una Coppa del Mondo FIFA, mentre nel 2012 Casillas diventerà il primo portiere ad alzare due volte la Coppa Henri Delaunay.
Dino Zoff ha avuto un'influenza simile per l'Italia, a partire dagli Europei del 1968. Dopo aver strappato un 1-1 alla Jugoslavia nella finale a Roma, gli azzurri hanno vinto l'incontro di ripetizione a Napoli per 2-0. "Non meritavamo di pareggiare la prima finale - ricorda Zoff -. Due giorni dopo, però, abbiamo meritato. Nel torneo ho subito un gol in quattro partite, ma le mie parate non sono state importanti come la vittoria di tutta la squadra".
Tra i portieri che hanno vinto gli Europei ci sono quelli più solidi come Zoff e Antonis Nikopolidis (vincitore di EURO 2004), quelli più audaci come Lev Yashin (campione nel 1960 con l'Unione Sovietica) e quelli più carismatici. Entrambi i successi della Francia, per esempio, sono arrivati con due portieri di questo tipo: Joël Bats, vincitore nel 1984, era un vero artista, e oltre ad aver scritto poesie ha inciso un famoso disco per bambini intitolato L'Escargot (la lumaca). A UEFA EURO 2000, invece, il bacio pre-partita di Laurent Blanc sulla testa di Fabien Barthez è stato l'autentico portafortuna dei transalpini.