Consigli per gli arbitri donna a Nyon
venerdì 7 maggio 2010
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Appuntamento a Nyon per i direttori di gara donna in vista dei prossimi impegni internazionali di calcio femminile.
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Gli arbitri donna UEFA si sono riuniti a Nyon questa settimana per prepararsi ai prossimi impegni e per ricevere preziosi consigli in vista delle direzioni di gara dei diversi campionati europei femminili.
Quasi 40 arbitri e assistenti arbitrali donna hanno partecipato ai dibattiti e si sono sottoposti ai test fisici presso lo stadio Colovray, di fronte alla Casa del Calcio Europeo UEFA. Il corso è servito inoltre per avviare il processo di selezione in vista di due appuntamenti di calcio femminile in programma la prossima estate: il Campionato Europeo Femminile Under 17 UEFA e quello Under 19.
Il VI corso UEFA per arbitri internazionali donna è stata l’occasione per trasmettere le ultime istruzioni FIFA ai fischietti internazionali, nonché per dimostrare alla UEFA di soddisfare i requisiti fisici per dirigere partite a livello di squadre nazionali. "Se non si è in forma, non si può avere la necessaria fiducia in se stessi”, ha dichiarato Bo Karlsson, membro della Commissione Arbitrale UEFA, alle partecipanti.
La forma fisica va di pari passo con la prevenzione degli infortuni, e a tal proposito gli arbitri hanno ascoltato il parere del fisioterapista Xavier Dallemagne, stretto collaboratore della UEFA. "Non c’è niente di più fastidioso che prepararsi per un impegno e riportare un infortunio. È importante capire come prevenire certi infortuni”, ha dichiarato Karlsson.
Le donne arbitro devono conoscere le tendenze del calcio femminile, in particolare sul piano tattico, che ogni anno diventano più complesse. Il corso ha passato in rassegna gli sviluppi emersi ai massimi livelli del calcio femminile in occasione della fase finale del Campionato Europeo Femminile UEFA in Finlandia lo scorso anno.
Alla base dell’arbitraggio e del processo decisionale di una squadra arbitrale vi sono temi quali: lettura della gara, misure sanzionatorie, regola del vantaggio, giocatori infortunati, proteste contro le decisioni arbitrali, falli di mano, movimenti corretti e posizionamento, lavoro di squadra fra arbitro e assistenti. I delegati hanno esaminato tutti questi aspetti chiave in sedute pratiche e allenamenti, ricorrendo anche all’ausilio di filmati.
L’inglese è diventato la lingua veicolare dell’arbitraggio in Europa, e ai direttori di gara è stato ribadito che è necessario comunicare adeguatamente in inglese, in particolare per la compilazione dei referti per la UEFA, che sono la prova della partita.
Infine, il corso ha offerto ai partecipanti un’occasione di incontro e di confronto, con la creazione di una rete di arbitri donna che coinvolge la UEFA, gli ufficiali di gara e i relativi organi federali per un piano fondamentale vista la crescente importanza del settore arbitrale femminile.