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Incubi e sogni per Smith

Nonostante i pesanti infortuni, Kelly Smith si affida al suo talento per trascinare l'Inghilterra e vincere UEFA Women's EURO dopo la sconfitta in finale di quattro anni fa.

Kelly Smith (Inghilterra)
Kelly Smith (Inghilterra) ©UEFA.com

Non per la prima volta, Kelly Smith si appresta a disputare un torneo dopo aver perso gran parte della stagione per infortunio. Tuttavia, il suo talento potrebbe permettere all'Inghilterra di migliorare i risultati di quattro anni fa e vincere UEFA Women's EURO 2013. La squadra inizia venerdì contro la Spagna a Linkoping e l'attaccante dell'Arsenal LFC, convocata anche se non gioca da marzo, parla a UEFA.com delle avversarie nel Gruppo C, del torneo del 2009 e degli infortuni.

UEFA.com: quali sono stati i momenti più belli e più brutti della tua carriera?

Smith: un momento speciale è stata la qualificazione per il mio primo torneo internazionale, la Coppa del Mondo FIFA nel 2007 in Cina. Alla fase finale ho anche segnato quattro gol!

Il momento peggiore sono stati i tanti infortuni consecutivi. Sono andata in depressione e sono diventata dipendente dall'alcol, ma poi mi sono disintossicata.

UEFA.com: dopo tutti gli infortuni hai cambiato modo di allenarti e di giocare?

Smith: sì, sto più attenta e cerco di gestirmi meglio. Dopo tutti gli interventi il mio ginocchio non è lo stesso, quindi non mi alleno così spesso quanto vorrei. Ho imparato a gestire meglio il mio corpo, ma questo è possibile solo con l'età e l'esperienza.

UEFA.com: sarà il tuo settimo torneo internazionale. Che cosa significa aver giocato così spesso agli Europei, ai Mondiali e alle Olimpiadi?

Smith: è fantastico, lo sognavo fin da bambina e stavolta sarà la stessa cosa. Quello in Svezia sarà un torneo bellissimo e ovviamente voglio farne parte perché vivo per questo. Spero di avere un'opportunità.

UEFA.com: che cosa pensi del vostro girone?

Kelly Smith: onestamente è molto difficile, perché ci sono Francia, Russia e Spagna. Se non vado errata, non abbiamo mai battuto la Francia: ci siamo andate vicine un paio di volte e nell'ultima amichevole abbiamo pareggiato, ma stavolta speriamo di vincere.

La Spagna è molto tecnica e tattica, come la nazionale maschile, ed è una squadra giovane e in crescita. Anche la Russia è cresciuta molto dal 2009, quando l'abbiamo affrontata per l'ultima volta [vincendo 3-2].

UEFA.com: l'ultima volta in Finlandia siete arrivate in finale. Riuscirete ad arrivarci di nuovo o andrete ancora più avanti?

Smith: lo speriamo. Quattro anni fa eravamo contente di essere arrivate in finale, ma devo dire che il secondo posto ci ha lasciato l'amaro in bocca.

Vogliamo arrivare un gradino più in alto, ma intanto pensiamo a superare il girone e magari arriveremo in finale. La squadra c'è, e probabilmente è la più forte che Hope [Powell] abbia mai avuto perché è un buon mix di giovani ed  esperte.

Ci vorrà un po' di fortuna, ma anche la mentalità giusta. Andremo in campo cercando di dare il massimo per arrivare in finale.

UEFA.com: cosa ricordi del torneo del 2009? Pensavi di arrivare in finale prima che iniziasse?

Smith: eravamo contente di essere in finale, e per 60 minuti siamo anche rimaste in partita, ma la Germania era troppo forte ed esperta e alla fine ha prevalso. Noi perdevamo palla troppo facilmente e loro hanno meritato di vincere.

UEFA.com: quali giocatrici hanno dato il maggior contributo al calcio femminile?

Smith: Birgit Prinz, che ha sempre trascinato la Germania al successo, poi Marta e Abby Wambach; sono grossi che hanno aiutato il calcio a crescere, e per le più giovani sono vere icone. Infine, direi la francese Marinette Pichon, che ho ammirato molto quando giocavamo insieme in America al Philadelphia Charge. È una delle più forti con cui abbia mai giocato.