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La Serbia e il mal di gol

Dopo due gare ai Campionati Europei UEFA Under 21, i serbi non sono ancora riusciti ad andare a bersaglio e secondo l'attaccante Miralem Sulejmani contro la Svezia sarà "molto difficile" invertire la tendenza.

La Serbia e il mal di gol
La Serbia e il mal di gol ©Getty Images

Dopo due gare ai Campionati Europei UEFA Under 21, la Serbia non è ancora riuscita ad andare a bersaglio e secondo l'attaccante Miralem Sulejmani sarà "molto difficile" invertire la tendenza contro la Svezia nella gara conclusiva del Gruppo A.

'Molto difficile'
Per accdere alle semifinali, i serbi dovranno a tutti i costi battere i padroni di casa nella sfida di martedì. "Sarà molto difficile, perché la Svezia gioca in casa e avrà tutto il pubblico dalla sua parte - ha spiegato Sulejmani -. Sulla carta siamo più forti di loro, ma dovremo dare tutto sul campo, anche perché non abbiamo niente da perdere".

Attacco inceppato
L'attaccante dell'AFC Ajax, che ha lasciato il Malmö New Stadium con tre punti di sutura alla testa in seguito a uno scontro di gioco, ha espresso qualche preoccupazione in merito alla scarsa vena realizzativa della squadra, giunta al secondo 0-0 consecutivo dopo quello contro lIitalia all'esordio. "Anche questa volta non siamo riusciti a segnare, è incredibile", ha ammesso il giocatore. Pur avendo gestito il 61% del possesso palla, gli uomini di Slobodan Krcmarević hanno concluso verso la porta avversaria soltanto due volte, sprecando così l'occasione di soffiare il secondo posto nel raggruppamento alla Svezia.

Scarso peso offensivo
ol nelle dieci gare di qualificazione, ma è arrivata in Svezia priva del proprio attaccante di riferimento, Filip Djordjević (1metro e 86). "Il problema è che le nostre due punte non sono molto alte - ha proseguito Sulejmani -. Abbiamo utilizzato molto i lanci lunghi finora, ma nel gioco aereo non siamo irresistibili". Nel corso delle prime due gare, Krcmarević ha provato tre giocatori differenti a fianco di Sulejmani, ma nessuno si è rivelato altrettanto utile del versatile Gojko Kačar.

l'ultimo passaggio
Kačar sapeva che la Bielorussia, sconfitta 5-1 all'esordio dagli svedesi, avrebbe serrato le magile della difesa. "Hanno fatto molto meglio contro di noi - ha spiegato il giocatore -. Erano più concentrati e non ci hanno concesso l'opportunità di segnare". Anche capitan Milan Smiljanić cita un concorso di fattori per spiegare la sterilità offensiva della propria squadra: "Non siamo riusciti a ripetere la prestazione contro l'Italia, ci mancavano velocità e precisione. Sapevamo che non sarebbe stato facile, la Bielorussia si è chiusa a riccio e a noi è mancato l'ultimo passaggio". L'occasione più ghiotta per la Serbia, in effetti, è arrivata su un calcio piazzato di Nemanja Pejčinović.

Pensare positivo
Con una sola gara ancora da disputare, la situazione non è dunque rosea per i serbi, ma Smiljanić intravede un raggio di luce. "La cosa positiva è che battendo la Svezia avremo la certezza di accedere alle semifinali - ha spiegato il centrocampista -. E quando la Serbia deve vincere, disputa sempre grandi partite. Ai nostri avversari basterà ottenere un punto, ma questo non ci preoccupa. Abbiamo tutte le carte in regola per puntare alla vittoria".