La ricetta del successo della Spagna
lunedì 26 luglio 2010
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Javier Arbizu è da vent’anni l’uomo dietro i fornelli della federazione spagnola. Dopo aver contribuito al successo mondiale in Sudafrica, adesso può vantare l’accesso alle semifinali dell’Europeo Under 19.
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Per raggiungere il successo occorre trovare il giusto mix di ingredienti. La federcalcio spagnola (RFEF) l’ha trovato grazie allo chef Javier Arbizu.
Originario di San Sebastian, Arbizu sforna pasti per la federazione dal 1990. Ha seguito ovunque le rappresentative spagnole, sia a livello giovanile che di nazionale maggiore. La sua ultima destinazione, al culmine di settimane frenetiche, è stata la Normadia, teatro della nona edizione del Campionato Europeo Under 19 UEFA. Arbizu vi è giunto a poche ore di distanza dal soggiorno in Sudafrica, dove i suoi piatti hanno contribuito a ricaricare La Roja verso il trionfo nel Mondiale FIFA.
In vent’anni dietro i fornelli della federazione, Arbizu ha partecipato a cinque Campionati del Mondo, quattro Campionati Europei e tre Olimpiadi, compresa quella del 1992 a Barcellona, senza elencare gli altri svariati tornei per il mondo. L’esperienza in Sudafrica, neanche a dirlo, è stata ad oggi quella più gratificante. "Ne vado molto fiero”, ha dichiarato Arbizu, che con Vicente del Bosque ha lavorato con il sesto selezionatore della nazionale maggiore.
"Il mio lavoro è stato molto facilitato dalla varietà di prodotti che trovato lì. Ero già stato sul posto [in occasione della Conferations Cup FIFA] un anno fa e sapevo cosa aspettarmi. È stato un lavoro facile facile, di cui vado molto fiero. Naturalmente mi hanno aiutato molte persone sul posto. Persone molto simpatiche”.
Arbizu ha fatto parte della comitiva che, scortata da un pubblico osannante attraverso le strade di Madrid, è stata ricevuta dal Re Juan Carlos e dal primo ministro José Luis Rodríguez. Neppure tre giorni dopo, Arbizu era di nuovo in viaggio, questa volta verso la Francia al seguito dell’Under 19. Forse sarà il caso di concedersi un po’ di riposo. “No, non sono stanco. Anzi, è rilassante”.
Il lavoro porta Arbizu fuori di casa fino a 200 giorni l’anno, un arco di tempo nel quale ha visto crescere i giovani talenti della Roja fino a diventare campioni del mondo. "Conosco [Fernando] Torres, [Andrés] Iniesta e Xavi [Hernández] da quando hanno 16 anni – ha spiegato Arbizu, che aveva lavorato con la Real Sociedad de Fútbol e aiutato a gestire un ristorante prima di mettersi al servizio della RFEF -. L’attuale Under 19 è un’ottima squadra. Sono ragazzi già in grado di fare molto bene nonostante l’età molto giovane”.
L’entusiasmo per il suo lavoro e la stima nei confronti dei ragazzi impegnati a Caen è evidente. "Cucino per questi ragazzi come fossero miei figli. Voglio molto bene alla squadra. Alla pensione non ci penso neanche. Mi annoierei a morte, non saprei cosa fare del mio tempo. Fin quando starò bene e la federazione ne sarà soddisfatta, continuerò a stare al mio posto”.