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La Russia vuole costruire sul trionfo U17

Il direttore sportivo della Russia Nikolay Pisarev è convinto che il trionfo di maggio ai Campionati Europei UEFA Under 17 rappresenti la base ideale per pianificare ulteriori successi.

La Russia festeggia il successo di Zilina
La Russia festeggia il successo di Zilina ©Sportsfile

Dopo il trionfo ai Campionati Europei UEFA Under 17 nel 2006, la Russia non ha più centrato l'accesso alle fasi finali per ben sette anni. Pochi giocatori di quella squadra si sono fatti strada in nazionale maggiore, ma avendo riconquistato il titolo continentale a maggio in Slovacchia, la speranza è che un'eventualità simile non si ripeta.

Come nel 2006, quando il trionfo arrivò ai rigori contro la Repubblica ceca, in Lussemburgo, la Russia si è laureata campione dagli 11 metri superando l'Italia a Zilina, dopo aver già avuto la meglio sulla Svezia in semifinale al termine di una maratona dal dischetto conclusasi 10-9. Nikolai Pisarev, direttore sportivo della Federcalcio russa (RFS) e Ct della nazionale Under 21, è convinto che il trionfo slovacco rappresenti la base per ulteriori successi futuri.

"Per la Russia si tratta della seconda affermazione dopo quella del 2006 - ha spiegato Pisarev a UEFA.com -. Sfortunatamente, ben pochi dei giocatori protagonisti del successo di sette anni fa sono diventati professionisti. Oggi, il nostro obiettivo è quello di far crescere ulteriormente i calciatori e di prepararli al salto in nazionale maggiore".

Pisarev è convinto che l'obiettivo sia raggiungibile. "Il fatto è che non c'era sufficiente fiducia nei giovani - ha ammesso -. Stiamo lavorando per sovvertire questa tendenza e fare in modo che ai calciatori più promettenti venga garantito un maggior utilizzo nei rispettivi club".

Per quanto riguarda il torneo, vinto con un solo gol al passivo in cinque gare giocate, Pisarev identifica nel Ct Dmitri Khomukha il principale artefice delle fortune russe: "Non ci sono segreti, semplicemente abbiamo ottimi giocatori e un grandissimo tecnico. La squadra non vive di stelle, ma ha un collettivo solido e organizzato".

Ciononostante, a salire agli onori della cronaca è stato capitan Anton Mitryushkin, capace di parare ben tre rigori in finale. Un'eventualità, quella dei tiri dagli 11 metri, a cui la Russia si era preparata con attenzione. "Abbiamo vinto la semifinale e la finale dal dischetto - ha sottolineato Pisarev -. Dal mio punto di vista, allenarsi per un'evenienza simile è impossibile -. Non si può ricreare l'atmosfera di una serie finale di rigori, né la pressione a cui i giocatori vengono sottoposti. Certe volte le cose possono finire molto male, ma abbiamo fatto ciò che potevamo, cioé abbiamo allenato il portiere a pararli".