Dove è stata vinta e persa la finale di Europa League 2023
giovedì 1 giugno 2023
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Il Siviglia ha battuto la Roma ai rigori vincendo la finale di UEFA Europa League per la settima volta. Gli allenatori e i reporter di UEFA.com analizzano dove si è decisa la finale.
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La finale della UEFA Europa League 2023 è stata decisa ai calci di rigore, con il Siviglia che ha vinto il trofeo per la settima volta nella sua storia, superando dagli 11 metri la Roma per 4-1 dopo l'1-1 che ha resistito fino ai tempi supplementari.
I due allenatori hanno raccontato come si sono svolti i fatti dal loro punto di vista, mentre i nostri inviati di UEFA.com hanno analizzato i momenti chiave della sfida di Budapest.
Dove è stata decisa la finale di Europa League secondo allenatori e giocatori
José Luis Mendilibar, allenatore Siviglia: "Quando ci hanno fatto gol, sapevamo che sarebbe stato molto difficile segnare contro di loro. Il pareggio è arrivato subito nel secondo tempo e ci ha dato la forza di continuare a lottare per vincere la partita. Calciare un rigore in allenamento e calciarlo davanti a 60.000 tifosi non è affatto la stessa cosa. Non ci eravamo allenati in nessuno dei turni precedenti ma avevamo fiducia nei rigoristi".
José Mourinho, allenatore Roma: "Ho nascosto la situazione di Dybala negli ultimi due o tre giorni. Aveva un infortunio serio. Quando vedi giocare Paulo, capisci che con lui negli ultimi due mesi i nostri risultati sarebbero stati diversi. Abbiamo sentito la pressione contro una squadra che ha più talento di noi. Avevamo lavorato molto anche sui rigori, ma ne abbiamo sbagliati due".
Yassine Bounou, portiere Siviglia: "Ho passato tanti momenti come questo e col tempo capisci che bisogna mantenere il massimo della calma per affrontarli. Anche i miei compagni di squadra mi trasmettono molta calma e sicurezza".
Ivan Rakitić, centrocampista Siviglia: "Nel cerchio del centrocampo ci dicevamo per tutto il tempo 'Bounou parerà sicuro due rigori'".
Dove è stata decisa la finale di Europa League secondo i nostri reporter
Simon Hart, reporter Siviglia
La crescente penetrazione del Siviglia in campo aperto è stata un fattore di svolta della partita. Certo, la Roma disponeva di grandi difensori centrali, tra cui Chris Smalling che ha respinto molti palle alte, ma gli andalusi col passare dei minuti hanno trovato sempre più spazio al di fuori del centrocampo giallorosso, e hanno concluso la partita con 33 cross su azione, tra cui quello di Jesús Navas che ha portato al pareggio.
E poi, naturalmente, c'è stato l'eroe della serata, Bounou. Il portiere marocchino del Siviglia è uno specialista sui calci di rigore (ne ha parati due alla Spagna nella Coppa del Mondo FIFA), e si è fatto valere ancora una volta quando contava. Rakitić ha detto che credeva che Bounou avrebbe parato due rigori, e così è stato. Durante la partita aveva già compiuto diverse parate importanti, in particolare su Tammy Abraham da distanza ravvicinata su una mischia al centro dell'area.
Francesco Corda, reporter Roma
La Roma si è fatta rimontare troppo presto. Dopo aver dominato il primo tempo, non ha colto il campanello d'allarme quando Rakitić ha colpito il palo, e nella ripresa ha arretrato un po' il baricentro quando il Siviglia ha cambiato marcia con i cambi decisi da Mendilibar. Gli ingressi di Suso e Lamela, infatti, hanno reso gli spagnoli più offensivi, e i giallorossi non sono stati solidi dietro come sempre. Anche Jesús Navas a destra e Alex Telles a sinistra hanno alzato i ritmi, tanto che proprio da una percussione dell'ex Manchester City è nato il cross che ha portato all'autogol di Mancini. La squadra di Mourinho è riuscita a riorganizzarsi, ma il pareggio all'inizio del secondo tempo ha dato sin troppa fiducia al Siviglia.
Anche le occasioni fallite nel secondo tempo da Abraham e Andrea Belotti hanno confermato quello che è stato un tema di tutta la stagione: alla Roma manca il killer instinct nel reparto offensivo. L'ex attaccante del Chelsea e "il Gallo" hanno segnato insieme 13 gol, ma Dybala, che ha avuto diversi problemi di infortuni e ha saltato molte partite, ne ha segnati 17 da solo. I numeri non dicono tutto, ma molto, e quest'anno la squadra di Mourinho non ha potuto sempre contare su uno degli attaccanti più forti.
Molti li considerano una lotteria, ma i rigori sono una combinazione di tecnica, sangue freddo ed esperienza. E per vari motivi, Mourinho non ha potuto mandare in campo i suoi migliori tiratori. I migliori specialisti della Roma sono Dybala e Lorenzo Pellegrini, ma 'La Joya' è uscito dopo 67 minuti dopo essere rimasto in campo più del previsto, mentre il capitano è stato sostituito all'inizio del secondo tempo supplementare. Tra gli specialisti mancavano anche Abraham e Matić, infortunato. Per la scelta dei tiratori, Mourinho ha optato per Cristante, che ha segnato, e due difensori - Mancini e Ibañez - che hanno fallito il proprio tiro dagli 11 metri.