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Finale Europa League: come posso vincere (o perdere) Roma e Siviglia

UEFA.com analizza i fattori che potrebbero fare la differenza nella finale di UEFA Europa League tra Roma e Siviglia.

Alex Telles, Andrea Belotti, Ivan Rakitić e  Chris Smalling
Alex Telles, Andrea Belotti, Ivan Rakitić e Chris Smalling

Spesso, il destino di una coppa europea è determinato da piccoli dettagli: un accorgimento tattico, la prodezza di un singolo o la vittoria di un atteso duello.

UEFA.com analizza i giocatori e i fattori che potrebbero fare la differenza il 31 maggio alla Puskás Aréna di Budapest.

Siviglia - Roma: le ultime

Il Siviglia ha già superato l'esame di italiano

Contro la Juventus, il Siviglia ha dimostrato di avere gli strumenti per scardinare le difese italiane che si chiudono a riccio, come è accaduto dopo il vantaggio dei bianconeri al ritorno. La formazione spagnola ha cercato di sfruttare le fasce e, grazie a movimenti e combinazioni intelligenti, è riuscita a creare spazio per far arrivare palloni in area. Un segnale positivo se la Roma dovesse chiudersi in difesa.

Il know-how europeo del Siviglia

Questa competizione tira fuori il meglio dal Siviglia, come si è visto nelle sfide a eliminazione diretta contro Manchester United e Juventus. Gli spagnoli sanno cosa serve e credono nelle loro capacità. Nessuno incarna tutto ciò meglio di Ivan Rakitić e Jesús Navas che, rispettivamente a 35 e 37 anni, sono stati determinanti contro la Juve: Rakitić dettando i tempi a centrocampo e Navas non smettendo mai di correre. In finale, l'esperienza può fare la differenza.

La crescita con Mendilibar

Il Siviglia è indubbiamente in crescita. Due mesi e mezzo fa, pochi si aspettavano che arrivasse in finale perché era nella zona bassa della classifica in Liga. Eppure, dall'arrivo di Mendilibar la squadra ha ritrovato la forma e la fiducia, perdendo solo una partita su 14 in tutte le competizioni.

L'assenza di Acuña

L'espulsione di Marcos Acuña, terzino sinistro che ha vinto la Coppa del Mondo, nella gara di ritorno contro la Juventus è una brutta tegola per il Siviglia. L'argentino non è solo un giocatore agguerrito, ma anche un'importante risorsa offensiva sulla sinistra: è infatti il secondo miglior crossatore della squadra dietro Navas ed è anche in grado di operare da centrocampista aggiunto. Mendilibar ha detto che "potrebbe giocare in qualsiasi squadra del mondo", ma purtroppo non con il Siviglia a Budapest. Resta da vedere se Alex Telles riuscirà a essere all'altezza.

La costanza difensiva della Roma

Il rientro di Chris Smalling dall'infortunio contro il Feyenoord dà una grande spinta al reparto difensivo della Roma, che è senza dubbio il principale punto di forza della squadra. Basta chiedere a Real Sociedad e Leverkusen, che contro la squadra di José Mourinho non sono riusciti a segnare. In generale, è stato molto difficile sfondare la retroguardia della Roma in Europa League, come confermano i cinque clean sheet nelle otto partite della fase a eliminazione diretta. Poter contare su un portiere affidabile come Rui Patrício, detentore del record di presenze in Europa League, è la ciliegina sulla torta per una difesa che può anche fare affidamento sulla leadership di Gianluca Mancini.

Il fattore Mourinho

Il Siviglia è più abituato a questo tipo di partite e ha vinto l'Europa League sei volte (record), ma la Roma ha Mourinho in panchina. Questa sarà la sesta finale europea nella carriera del tecnico portoghese, che ha vinto le cinque precedenti. La vittoriosa finale di UEFA Europa Conference League a Tirana ha dimostrato che lo "Special One" ha già trasmesso la sua mentalità vincente ai giallorossi, i quali potranno contare ancora una volta su un piano gara curato nel minimo dettaglio. Diventare il primo allenatore a vincere l'Europa League con tre squadre diverse può essere uno stimolo in più per Mourinho e i suoi giocatori sono determinati a regalargli questo record.

Attacco, che fatica!

La mancanza di gol da parte degli attaccanti è stata senza dubbio il problema principale della Roma e gli infortuni di Paulo Dybala non hanno certo migliorato la situazione. Tammy Abraham, eccezionale l'anno scorso dopo aver preso il posto di Edin Džeko (27 gol in stagione), non è stato così prolifico in questa stagione, segnando solo una volta in Europa League. Andrea Belotti, arrivato con grandi aspettative in estate dal Torino, è rimasto a secco in campionato ma ha segnato tre gol in Europa. Saprà fare la differenza in finale?

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