Pedro Gonçalves su Juventus - Sporting CP, e sullo splendido gol da centrocampo contro l'Arsenal
lunedì 10 aprile 2023
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"Vedevamo l'Arsenal come una delle favorite alla vittoria dell'Europa League, ma siamo riusciti ad eliminarla", ha detto Pedro Gonçalves dello Sporting CP in vista della sfida a Torino contro la Juventus.
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A soli 24 anni, Pedro Gonçalves dice di avere già segnato il gol più bello e importante della sua carriera. Il gol in questione è quello messo a segno da centrocampo negli ottavi di finale di UEFA Europa League contro l'Arsenal, una combinazione micidiale di importanza e di tecnica.
Tuttavia, il centrocampista offensivo - che considera ormai Lisbona come casa sua dopo le esperienze con il Wolverhampton Wanderers e il Famalição - spera che la stagione possa riservare ancora qualche altra partita da festeggiare. In vista della trasferta in casa della Juventus nei quarti di finale, il nazionale portoghese ha raccontato a UEFA.com del suo gol da urlo e dell'insolita origine del suo soprannome, Pote.
Sul quarto di finale contro la Juventus
Sarà una partita estremamente difficile e impegnativa dato anche che giocheremo fuori casa. Questa sarà una gara completamente diversa da quella contro l'Arsenal, sia per il pubblico che per noi.
L'Arsenal era considerato uno dei favoriti per la vittoria dell'Europa League, ma siamo riusciti lo stesso a eliminarlo, quindi dobbiamo solo concentrarci e dare il massimo a Torino. Poi al ritorno faremo del nostro meglio per superare quei momenti in cui le cose si faranno molto difficili".
Sullo straordinario gol agli ottavi contro l'Arsenal
Prima della partita negli spogliatoi commentavamo il fatto che il loro portiere stava lontano dalla linea di porta quando la loro squadra aveva il possesso palla. Però non ho mai pensato "Se ho la palla gli faccio un pallonetto perché sta lontano dalla linea di porta". No, è stata una cosa decisa in quell'istante. Marcus [Edwards] era alla mia sinistra e ho visto che mi dava lo scarico, ma quando ho alzato lo sguardo ho visto qualcosa di giallo, cioè il portiere. Ho visto che era fuori dalla sua linea e ci ho provato.
La mia esultanza? Beh, è stato strano perché - e lo si vede chiaramente nel filmato - non sapevo cosa fare. Ho iniziato a correre come un pazzo, cercando di festeggiare il più possibile, perché mi sono reso conto che era un gol incredibile. Credo che resterà il gol più bello della mia carriera, considerando il momento in cui l'ho segnato, il tipo di partita, l'avversario e lo stadio. Lo porterò con me per il resto della mia vita".
Come ha imparato la tecnica del tiro dalla distanza
È un qualcosa con cui sono nato, ma che ho anche allenato: ci ho lavorato in allenamento e ho continuato a migliorare. C'entrano anche un po' con i gol che ho visto su YouTube e in TV. Amo guardare il calcio e praticamente non mi perdo una partita. Ho sempre cercato di migliorare, e questo gol era anche legato al modo in cui mi piace calciare la palla: non tendo a colpire forte il pallone con il collo del piede, ma cerco piuttosto di dare un effetto a giro al pallone.
Come è nato il suo soprannome
Questa è una storia molto vecchia e anche molto significativa per me, perché riguarda mio nonno, che purtroppo non c'è più. Lui e l'allenatore dei portieri del Vidago, durante la mia permanenza nel club, scommettevano sempre sul fatto che io riuscissi a colpire la traversa dal limite dell'area. Ogni volta che colpivo la traversa, mi davano quello che chiedevo. E siccome chiedevo sempre un Kit Kat, perché mi piaceva mangiare i Kit Kat, mi chiamavano sempre Potinho (barattolino) e poi man mano che crescevo sono diventato Pote (barattolo).