Edinson Cavani su Emery e gli esami che non finiscono mai
lunedì 24 maggio 2021
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"Ho sempre detto che sono uno studente di calcio", commenta l'attaccante uruguaiano in vista della finale di UEFA Europa League.
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Edinson Cavani non c'era quando il Paris Saint-Germain ha raggiunto la scorsa finale di UEFA Champions League, ma quest'anno può vincere il suo primo titolo internazionale: la UEFA Europa League con il Manchester United.
L'attaccante uruguaiano, 34 anni, ha segnato due gol in entrambe le semifinali contro la Roma, arrivando a 54 reti nelle competizioni UEFA per club, e spera di ripetersi a Danzica contro il Villarreal, guidato dal suo ex allenatore Unai Emery.
Crescita continua
Negli anni puoi sempre imparare, in base alla concentrazione e alla voglia che hai. Bisogna sempre crescere, no? Come persona, come calciatore o qualunque sia il tuo lavoro.
Gioco da tanti anni e ho conosciuto stili diversi: il calcio italiano, il calcio francese e anche la nazionale. Maturi un'esperienza che ti porta a divertirti di più negli anni successivi, quando vedi cose che prima non vedevi. La vita è bella perché migliori, cresci e impari volta dopo volta.
Ispirare i più giovani
La competizione ce l'hai nel sangue, ma penso che si possa anche imparare; io ho sempre detto che sono uno studente di calcio. Per tutta la carriera ho cercato di assorbire elementi positivi che potevano rendermi un giocatore e un compagno migliore, e cerco di dimostrarlo in squadra.
Oggi sono il giocatore più anziano, un 'senatore', ed è una grande motivazione per me. Mi stimola durante gli allenamenti e quando scendo in campo per una partita. Cerco di divertirmi e mi impegno, senza stare sempre a pensare: "Devo dare l'esempio".
Su Unai Emery
Quando Unai è arrivato a Parigi, mi è piaciuto molto il suo modo di lavorare. Credo che si preparerà molto bene per la finale di Europa League. So per esperienza che sono i piccoli dettagli a decidere queste partite e che devi essere molto concentrato. Unai è così: è un allenatore che lavora sodo ed è per questo che ha vinto trofei ovunque.
La finale davanti ai tifosi
Ho sempre detto che il calcio è incentrato sulle persone, che lo vivono con passione e la trasmettono allo stadio. È passione pura per 90 minuti, un legame tra il giocatore e il tifoso. Questi mesi senza tifosi sono stati difficili. È stata una grave perdita e il loro ritorno graduale aiuterà molto: vale ancora di più per una squadra come il Manchester United, che ha un pubblico numeroso e appassionato. Speriamo che tutto cominci a tornare alla normalità.