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Drogba il più atteso, il più temuto

L'attaccante ivoriano è stato il protagonista della vigilia della finale di Coppa UEFA tra Valencia e Marsiglia.

di Simon Hart, Goteborg

Vento freddo e temperature decisamente fuori stagione hanno accolto i giocatori del Valencia CF e dell’Olympique de Marseille impegnati stasera a Goteborg nella finale di Coppa UEFA. Quanto al protagonista di questa vigilia, invece, nessuna sorpresa.

Apprensione per Drogba
Come da copione, infatti, l’attenzione di tutti si è concentrata su Didier Droga, autore di 11 reti in 15 gare europee quest’anno per il Marsiglia. Rafael Benítez, scherzando in conferenza stampa, ha confermato: “In questo momento la nostra preoccupazione principale è di cercare di non far toccare neanche un pallone a Drogba”.

'Determinante'
Il rischio che Drogba non toccasse il pallone ha tenuto in apprensione il Marsiglia. L’attaccante aveva infatti riportato, lo scorso 9 maggio, un infortunio all’anca contro l’AS Monaco FC. Non gioca da quel giorno, ma si è allenato allo stadio Ullevi alla vigilia della finale. José Anigo, tecnico dei transalpini, ha dichiarato: “Sta bene e sarà in campo. Spero che la sua presenza possa essere determinante per battere il Valencia”.

La chiave del successo
Anigo ha comunque precisato ai giornalisti che Drogba avrebbe giocato soltanto se “al 100%” . Ma se è vero che il Marsiglia ha vinto il ritorno dei quarti di finale in casa dell’FC Internazionale senza il suo attaccante ivoriano, è altrettanto fuori discussione l’importanza di averlo in campo contro una squadra, il Valencia, che ha subito soltanto cinque reti in 12 partite.

Avversari 'più completi'
Il Valencia, ha spiegato Anigo, è la squadra “migliore e più completa” di quelle incontrate fino a questo punto, tra cui l’Inter, il Liverpool FC e il Newcastle United FC. “Non sono campioni di Spagna per caso - ha commentato -. Ma hanno comunque qualche punto debole, che possiamo sfruttare”.

‘Non aspettatevi una goleada’
Nessun accenno a quali fossero questi punti deboli, ma ha lasciato intendere che, chi si aspetta un’altra finale ricca di gol - 19 sono le reti realizzate nelle ultime tre finali di Coppa UEFA - rischia di rimanere deluso. “La priorità per me è di non concedere il primo gol”, ha aggiunto Anigo.

Fare la partita
Benítez ha risposto: "Ci concentreremo sul nostro gioco. Se il copione prevede il Marsiglia in contropiede e noi a fare fare la partita, è quello che faremo”.

Valencia in gran forma
La storia sembrerebbe essere dalla parte del Valencia, vincitore due volte negli anni ’60 della Coppa delle Fiere (attuale Coppa UEFA). La striscia di imbattibilità del Valencia, 14 partite senza sconfitte in tutte le competizioni, si è interrotta soltanto venerdì scorso, con una formazione ampiamente rimaneggiata, sul campo del Villarreal CF, la squadra che ha superato per arrivare a Goteborg.

Tutto in 90 minuti
Il Marsiglia, invece, è settimo nel massimo campionato francese e ha perso quattro degli ultimi cinque impegni di campionato, compresa la sconfitta (2-1) durante il fine settimana in casa del Toulouse FC. In una finale però, può succedere di tutto, e da qui le parole di Benítez: “Spero che mercoledì vedremo un Valencia simile a quello che ha giocato così bene dall’inizio della stagione”.

Dubbio Aimar
Benítez deve ancora sciogliere il dubbio sull'impiego dall’inizio Pablo Aimar, non ancora al massimo della condizione dopo l’infortunio all’inguine, ma “è il tipo di giocatore in grado di inventare qualcosa dal nulla”. Se non ci sarà, al suo posto in attacco vedremo Ricardo Oliveira al fianco di Mista, massimo realizzatore del Valencia nella competizione con quattro centri. Sulla fascia destra, Miguel Angulo dovrebbe vincere il ballottaggio con Francisco Rufete.

Tradizione europea
Nella seconda città della Svezia sono attesi circa 11.000 tifosi, pronti a sospingere il Valencia, vice campione d’Europa nel 2000 e nel 2001, alla conquista del primo titolo europeo dalla vittoria in Coppa delle Coppe UEFA nel 1980. Il Marsiglia, che giocherà con la casacca grigia in quanto designata come squadra ospite, ha conquistato la UEFA Champions League nel 1993 e più di recente ha raggiunto la finale di Coppa UEFA nel 1999, perdendo con il Parma AC.

Carboni alla caccia del record
Fino ad oggi nessuna squadra francese ha vinto questo trofeo, e se dovesse essere ancora così, l’inossidabile Amedeo Carboni, 39 anni e 45 giorni, diventerebbe il giocatore più anziano ad aver conquistato una competizione europea. Per riuscirci, però, l’ex azzurro e i suoi compagni di squadra dovranno fermare Droga, un’impresa che in questa stagione non è riuscita a nessuna avversaria europea.

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