Fiorentina: cinque curiosità su Chiesa
giovedì 2 febbraio 2017
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Un nome da predestinato, nessun procuratore, un inglese perfetto e l’azzurro davanti – ecco tutto ciò da sapere sul talento della Fiorentina, Federico Chiesa (figlio d’arte di Enrico).
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Il figlio di Enrico è esploso nelle ultime settimane, mettendo a segno il primo gol in Serie A e diventando un titolare per Paulo Sousa. UEFA.com vi racconta cinque cose che potreste ancora non sapere sul 19enne attaccante.
1) Figlio d'arte sì, ma con gavetta
Essere figlio di uno dei migliori attaccanti degli anni ’90 gli regala un nome da predestinato, ma nonostante la somiglianza in alcuni movimenti, Federico ha faticato non poco a imporsi nelle giovanili viola. Una sola partita con i Giovanissimi, quando spesso veniva mandato a giocare con i più piccoli, del ’98. Inizia a carburare negli Allievi, fino alla stagione da 8 gol con la Primavera e la chiamata di Sousa per il ritiro con la prima squadra.
2) Inglese perfetto
Parla l’inglese alla perfezione, avendo frequentato la scuola internazionale a Firenze fino dalla quinta elementare. Una scelta del padre, per aprirgli il mondo.
3) Procuratore? Non serve
Federico non ha un procuratore. Per il recente rinnovo di contratto che lo legherà alla Fiorentina fino al 2021, l’aiuto è arrivato dal padre, che lo ha assistito. “Resterò a Firenze altre 4 stagioni, sono contento”.
4) Viola e Azzurro di padre in figlio
Enrico Chiesa vanta ben 39 convocazioni con la Nazionale maggiore, l’azzurro oltre al viola sembra essere un punto comune tra padre e figlio. Chiesa jr. vanta 3 presenze con gli Azzurri Under 19 e 5 gettoni con la Nazionale Under 20, e il futuro è sempre più azzurro: il CT Ventura ha detto che sarà sicuramente convocato al prossimo stage.
5) L'idolo e la Play Station
L’accostamento con il padre è inevitabile, ma lui sogna di diventare come Kurt Hamrin, suo allenatore ai tempi della Settignanese e leggenda della Fiorentina. Per ora sta rubando il posto in squadra a Cristian Tello. Pensare che fino a qualche tempo fa lo sceglieva alla Play Station: “Lo prendevo sempre in formazione, è velocissimo”.