Il Braga non vuole fare sconti allo Shakhtar
martedì 5 aprile 2016
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In vista della difficile sfida dei quarti di finale contro lo Shakhtar, i centrali del Braga, André Pinto e Willy Boly, raccontano a UEFA.com l'esaltante stagione degli Arsenalistas.
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I centrali del Braga, André Pinto e Willy Boly, hanno il compito di fermare lo Shakhtar Donetsk dopo aver contribuito a eliminare il Fenerbahçe negli ottavi di finale di UEFA Europa League. Il 26enne portoghese e il suo compagno di reparto francese (25 anni) parlano a UEFA.com della sfida dei quarti di finale.
Sul cammino europeo del Braga
André Pinto: arrivare ai quarti non è cosa da tutti i giorni, è una grande emozione. Il segreto è la nostra unità e lo abbiamo dimostrato raggiungendo certi traguardi.
Willy Boly: il Braga ha raggiunto la finale di Europa League nel 2011, quindi giocare per questo club significa provare ad andare il più avanti possibile. È la prima volta che arrivo così lontano in Europa e non pensavo di arrivarci [quando sono passato dalla formazione B la scorsa estate], ma sono venuto qui per giocare in Europa League.
Sullo Shakhtar
André Pinto: sappiamo che lo Shakhtar è molto forte, sono aggressivi in avanti e bravi dietro. Inoltre sono abituati a giocare in Europa. Giocheremo come sappiamo per provare a trarre il massimo in casa per qualificarci in Ucraina.
Boly: in questa fase di Europa League, tutte le squadre hanno qualità. Sappiamo che lo Shakhtar è un'ottima squadra, così come lo sono Dortmund e Liverpool. Sarà difficile.
Sul compagno di reparto
André Pinto: Willy è un giocatore fantastico – è facile giocare al suo fianco. Ci capiamo al volo e fortunatamente le cose sono andate bene.
Boly: la forza della nostra squadra è il collettivo. Chiunque può giocare con chiunque. André dà molto alla squadra e ha un'ottima visione tattica.
Sull'essere la squadra rivelazione della stagione
André Pinto: l'obiettivo iniziale era di superare la fase a gironi. Adesso siamo ai quarti di finale e dobbiamo fare il possibile per superarli. Tutto è possibile, lo abbiamo dimostato.
Boly: non è stato battere il Fenerbahçe a darci maggiore fiducia. Sappiamo che ogni partita si vince grazie alla programmazione, non c'entra la fiducia. Nel calcio c'è un bella storia ogni anno. Nel 2011 siamo stati noi a scriverla arrivando in finale, e adesso ne stiamo scrivendo un'altra. Non so però se sarà uguale, lo scopriremo solo dopo la finale.