Lazio alla conquista di Praga
mercoledì 9 marzo 2016
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Nell'andata degli ottavi, contro una squadra imbattuta nella competizione, i Biancocelesti inseguono un successo per opzionare i quarti. Pioli: "Sognare è giusto, ma fare il passo più lungo della gamba è sbagliato".
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E’ diventata la vera “casa” della Lazio. Ottavi in campionato, dove non vincono ormai da un mese, i Biancocelesti hanno avuto una continuità di rendimento eccezionale in UEFA Europa League. “Sognare è giusto”, dice il tecnico Stefano Pioli alla vigilia della sfida in Repubblica Ceca con lo Sparta Praga. ”Ma fare il passo più lungo della gamba è sbagliato”.
“In UEFA Europa League siamo stati continui e non esserlo in campionato ci ha permesso di scaricare qui le nostre energie”, prosegue l’ex allenatore di Parma e Bologna, “Non conta quanto fatto finora, conta quello che faremo giovedì. I giocatori sono pronti e ho la possibilità di scegliere tra tante caratteristiche: sarà importante scegliere bene per l’inizio della partita e a gara in corso”.
Nella lista dei convocati non ci sono Filip Djordjević, Stefano Mauri e Ricardo Kishna, in attacco dovrebbe esserci sicuramente Alessandro Matri, “bomber di coppa” della Lazio. Che allo stadio Letná si troverà di fronte una squadra anch'essa imbattuta nella competizione e seconda nel campionato ceco. Bisogna farsi trovare pronti all’appuntamento.
“In Europa senza intensità non si va lontano, se lo Sparta sarà aggressivo dovremo rispondere con le stesse armi”, spiega Pioli, “Ci aspettiamo così i nostri avversari, anche il Galatasaray [battuto ai sedicesimi, ndr] voleva farlo all'andata. Dovremo fare bene”.
I Biancocelesti, chiarisce il tecnico, rispettano la squadra ceca: “Sarà una partita equilibrata, vogliamo portare a casa il primo tempo di una partita che dura 180 minuti. Lo Sparta segna tanti gol, anche in trasferta, se è arrivato fin qui imbattuto vuole dire che ha valori. Dovremo essere sul pezzo per 95 minuti e cercare di vincere dall'inizio alla fine”.
Anche perché, come detto, questa competizione ‘pesa’ tantissimo per la Lazio. “E’ molto importante, dà a tutti la possibilità di arrivare fino in fondo, vincerla dà prestigio”, conferma il tecnico Biancoceleste, “In campionato siamo indietro anche se mancano dieci partite. E’ naturale che la qualificazione sia fondamentale”. E la vittoria finale? “Sognare e credere è giusto, ma è sbagliato fare il passo più lungo della gamba”.
A Keita Baldé Diao, Pioli ha ritagliato un nuovo ruolo, quello di centravanti [“Io ci ho sempre creduto, lui un po’ meno all’inizio”, dice il tecnico]. Il giocatore cresciuto nella cantera del Barcellona non è sicuro di partire titolare, ma si mette a disposizione. “Mi aspetto una partita molto dura, aggressiva”, la previsione, “Abbiamo possibilità di vincere se giochiamo come nella ripresa contro il Torino o il Bologna”.
Keita è al rientro dopo le quattro giornate di stop che gli sono state inflitte per la manata a Pål André Helland nella sfida contro il Rosenborg. “L'Europa League? La gioco per il secondo anno, possiamo arrivare lontano. Siamo l'unica squadra italiana, siamo contenti e orgogliosi, possiamo andare ancora avanti. Ce la metteremo tutta”.
L’obiettivo è anche quello di togliersi un po’ di pressione di dosso. “Siamo consapevoli in ogni partita di cosa può succedere”, conclude Keita, “Ma dobbiamo giocare tranquilli, non finisce il mondo se vinciamo e perdiamo. Dobbiamo giocare compatti senza pensare al ritorno”. Un passo alla volta, prima c’è Praga da conquistare…