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La Samp non cerca giustificazioni

I Doriani provano a mettersi alle spalle la partita-incubo contro il Vojvodina, che ha compromesso forse irrimediabilmente le loro chance di qualificazione. "Non cerco mai scuse", dice Zenga; per Palombo "non ha funzionato nulla".

La Sampdoria non ha cercato giustificazioni dopo la dura sconfitta contro il Vojvodina
La Sampdoria non ha cercato giustificazioni dopo la dura sconfitta contro il Vojvodina ©AFP/Getty Images

Una serata da incubo. Un crollo verticale. La peggior sconfitta interna nella storia delle competizioni UEFA. La partita che segnava il ritorno in Europa dell’UC Sampdoria dopo oltre quattro anni di assenza ha avuto un epilogo inatteso, che compromette in modo forse irreparabile le possibilità della squadra di Walter Zenga di raggiungere la fase a gironi di UEFA Europa League.

Già, perché il 4-0 incassato allo Stadio Olimpico di Torino dai serbi del FK Vojovidina sembra praticamente impossibile da rimontare giovedì prossimo a Novi Sad, malgrado la timida speranza espressa dal presidente Massimo Ferrero nel post-gara ["Nel calcio non bisogna mai dire mai…"]. Zenga e il capitano, Angelo Palombo, ci mettono la faccia: l'obiettivo è mettersi alle spalle questa serataccia e tornare a giocare da Samp.

Walter Zenga, allenatore UC Sampdoria
Quando una squadra vince si va a festeggiare, quando una squadra perde si va a chiedere scusa: mi sembra molto semplice. Io sono dell’opinione che l’allenatore debba essere sempre davanti ai giocatori. Non cerco mai scuse. Mi hanno chiesto se eravamo pronti e ho risposto di sí: non è andata bene, abbiamo iniziato male entrambi i tempi.
Quando si perde così in malo modo, viene voglia immediatamente di giocare la gara successiva. Da venerdì penseremo alla trasferta di Novi Sad per giocare la nostra partita e provare a fare il miglior risultato possibile. Qualcuno pensa che sarà difficile, se non impossibile, ma dovremo prima giocarla; poi alla fine potremo dire se è stata difficile o impossibile.

Angelo Palombo, capitano UC Sampdoria
Non è andato niente per il verso giusto e non ha funzionato nulla. Proviamo un po’ di vergogna, dispiace soprattutto per i nostri tifosi che meritavano un palcoscenico europeo dopo tanti anni. Condizione fisica? Parlarne sarebbe cercare un alibi e a me non piace. Al ritorno, comunque, andremo a Novi Sad per provarci. La colpa è di tutti, di noi che scendiamo in campo, non ci aspettavamo di partire così male: ci tenevamo e ci fa male. Era molto che non giocavo centrale ma l’ho sempre fatto, ma sul primo gol ho commesso un errore personale e non ho alcun problema ad ammetterlo. E’ stato sbagliato l’atteggiamento ed è stata sbagliata la prestazione.