55 sfumature di Rafa
giovedì 16 aprile 2015
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Oggi Rafael Benítez compie 55 anni: per festeggiare, UEFA.com ripercorre la carriera di un tecnico che, come ha detto un suo ex giocatore, "ha l'acume di un pubblico ministero e l'eloquio di un trovatore spagnolo".
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"È buffo, perché in Spagna dicono che gioco un calcio ultra difensivo, mentre in Italia dicono l'esatto contrario - ha commentato una volta Rafael Benítez -. In realtà, per me la parola chiave è 'equilibrio'".
Il tecnico compie 55 anni il 16 aprile, proprio quando l'SSC Napoli affronta il VfL Wolfsburg ai quarti di UEFA Europa League. Per festeggiarlo, UEFA.com ricorda i suoi anni migliori con le sue parole e con quelle di chi lo ha aiutato a diventare uno degli allenatori di maggior successo nella storia delle competizioni europee.
Valencia CF: Liga (2002, 2004), Coppa UEFA (2004)
Dopo l'addio di Héctor Cúper, Benítez era solo la quarta scelta, ma alla fine si è dimostrato un tecnico molto ispirato. Con una squadra offensiva e spettacolare, ha vinto due campionati e la Coppa UEFA 2003/04.
Benítez sul Valencia: c'era una bella mentalità ed eravamo una squadra vincente. Abbiamo vinto due campionati dopo 31 anni. Avevamo qualità, carattere e un grande spirito di squadra. Ai tempi, la Coppa UEFA era molto difficile: per fare un esempio, abbiamo affrontato il Marsiglia di Didier Drogba.
Jaume Ortí, ex presidente del Valencia: abbiamo avuto la fortuna di trovare qualcuno capace di fare quello che ha fatto: costruire una squadra ambiziosa, vincente e convinta. Gli sarò sempre grato per questo. È stato ed è un grande professionista: al Valencia e nelle altre squadre che ha allenato, tutti possono vedere i trofei che ha vinto.
Rubén Baraja, ex centrocampista del Valencia: è riuscito a dare uno stile e a costruire una squadra con caratteristiche molto precise, senza punti deboli. Era una squadra completa, forte in attacco e in difesa, e tutti sapevano cosa fare. È stato un innovatore anche per quanto riguarda il turnover; riusciva a tenerci freschi fisicamente e mentalmente, quindi eravamo sempre competitivi. La nostra squadra era come una macchina.
Liverpool FC: UEFA Champions League (2005), Supercoppa UEFA (2005), FA Cup (2006)
Lo spagnolo ha trasformato Steven Gerrard e Jamie Carragher in due giocatori di livello mondiale e ha vinto la UEFA Champions League 2005 ai rigori contro l'AC Milan.
Benítez dopo la finale del 2005: non ho parole per descrivere quello che provo. Abbiamo subito un gol al primo minuto, abbiamo perso Harry Kewell, c'erano giocatori afflitti dai crampi ed è stato molto difficile. Nell'intervallo siamo riusciti a cambiare le cose; ho detto che la partita sarebbe stata diversa se avessimo segnato, e così è stato. I giocatori ci hanno creduto e hanno vinto.
Steven Gerrard, capitano del Liverpool: Rafa è ossessionato dal calcio: ci pensa 24 ore al giorno e sette giorni alla settimana. Davanti a lui bisogna togliersi il cappello, perché è uno dei migliori allenatori in circolazione. È il tipo che, anche se sei stato il migliore in campo e hai segnato tre gol, non ti fa i complimenti. Al contrario, ti dice che a un certo punto dovevi tirare di sinistro. A volte invece ti dice che va tutto bene, ma ho ricevuto anche tanti calci nel sedere quando serviva.
Dietmar Hamann, ex centrocampista del Liverpool: parlare con Rafa era come sbrinare il parabrezza dell'auto nelle mattine d'inverno. Subito non vedi niente, ma appena accendi lo sbrinatore, il ghiaccio inizia a sciogliersi e in due minuti hai un'immagine nitida. Rafa aveva questa capacità: in due minuti, ti faceva passare dal vuoto totale a una comprensione perfetta della situazione. Era incisivo. Aveva l'acume di un pubblico ministero e l'eloquio di un trovatore spagnolo.
FC Internazionale Milano: Coppa del Mondo FIFA per club (2010)
Ingaggiato al posto di José Mourinho, Benítez è rimasto appena sei mesi a Milano, ma ha vinto la Supercoppa italiana e la Coppa del Mondo per club.
Benítez sull'Inter: all'Inter non sono riuscito a fare quello che volevo, ma me ne sono andato con due trofei e tanti amici.
Chelsea FC: UEFA Europa League (2013)
Non senza controversie, Benítez è stato ingaggiato dagli allora campioni d'Europa e non ha mai apprezzato il titolo di 'allenatore ad interim', ma ha lasciato il segno e ha permesso al Chelsea di diventare una delle quattro squadre che hanno vinto le tre coppe europee più importanti.
Benítez dopo la finale del 2013:il mio successo? Dipende dai punti di vista. Considerando che siamo riusciti a tenere la squadra unita e a superare gli infortuni, abbiamo fatto bene. Solo se vinci la gente capisce quello che hai fatto. Abbiamo vinto, quindi dovrebbe essere tutto chiaro.
David Luiz, ex centrocampista del Chelsea, dopo la finale del 2013: è stato un anno molto impegnativo, perché eravamo quasi obbligati a vincere dopo l'anno scorso. Abbiamo perso tre finali [FA Community Shield, Supercoppa UEFA e Coppa del Mondo FIFA per club] e ora voglio dedicare questa vittoria a Rafael Benítez perché con noi ha fatto un ottimo lavoro.
Frank Lampard, ex centrocampista del Chelsea: è un grande professionista e sa preparare molto bene le partite. Per lui era una situazione difficile, perché sapeva che sarebbe durato solo fino a fine stagione. Non c'erano programmi o rapporti a lunga scadenza. In questo senso ha fatto un ottimo lavoro, perché alla fine abbiamo vinto.
SSC Napoli: Coppa Italia (2014)
Ingaggiato a maggio 2013, Benítez ha cercato di soddisfare le aspettative di un pubblico tra i più calorosi d'Italia, ma arrivando ai quarti di UEFA Europa League gli ha regalato soddisfazioni che mancavano da tempo.
Benítez sul Napoli: finora abbiamo vinto la Supercoppa italiana contro una grande squadra come la Juventus. È molto importante e voglio metterlo in risalto. Siamo anche in semifinale di Coppa Italia e ai quarti di UEFA Europa League. Il Napoli non arrivava così lontano in Europa da 26 anni, cioé dai tempi di Diego Maradona.
Dries Mertens, esterno del Napoli: Benítez è un grande allenatore e a Napoli sta facendo un ottimo lavoro. Ci fa crescere giorno dopo giorno e spero che rimanga.
Benítez e la cultura latina: ho lavorato in Inghilterra per tanti anni, ma la mia cultura è latina e capisco perfettamente la grande passione dei tifosi del Napoli. Credo che anche loro capiscano la mia. L'unica differenza è che io non la esprimo a gesti ma con il duro lavoro quotidiano. I tifosi del Napoli lo vedono e giudicano solo le prestazioni della squadra.