UEFA Europa League: spunti di discussione
sabato 21 marzo 2015
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UEFA.com evidenzia alcuni particolari che potrebbero essere sfuggiti al grande pubblico della UEFA Europa League: le grandi prestazioni del secondo portiere del Siviglia, le mine vaganti e il potenziale terzo successo di Rafael Benítez.
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Conclusioni dopo i sorteggi
Il Sevilla FC non ha solo vinto gli ultimi tre quarti di finale di Coppa UEFA/UEFA Europa League ai quali ha partecipato, ma si è anche aggiudicato il trofeo. Ora, i campioni in carica affrontano l'FC Zenit, come era successo nella vittoriosa edizione 2005/06. Il Club Brugge KV, che ha superato gli ottavi per la prima volta dal 1997/98, affronta gli esordienti dell'FC Dnipro Dnipropetrovsk, contro i quali ha perso 3-2 nella fase a gironi 2004/05.
L'SSC Napoli ha un unico e fortunato precedente ai quarti, perché quando li ha superati ha poi vinto la coppa (1988/89). I partenopei dovranno vedersela con il VfL Wolfsburg, eliminati a questo turno cinque anni fa. L'ultima sfida in cartello è quella tra l'FC Dynamo Kyiv e l'ACF Fiorentina, che non ha mai perso in quattro confronti con la squadra ucraina: due risalgono al terzo turno di Coppa UEFA 1989/90, torneo concluso al secondo posto dai viola. Andrew Snowden
Siviglia in mani sicure
Il portiere Beto, eroe del Siviglia nella finale dello scorso anno vinta 4-2 ai rigori contro l'SL Benfica, ha collezionato solo quattro presenze in questa Europa League per infortunio. Il 21enne Sergio Rico, però, non ha fatto rimpiangere la sua assenza.
"Vedremo cosa succederà quando rientrerà Beto - ha commentato Unai Emery la settimana scorsa dopo il 3-1 per la squadra andalusa sul Villarreal CF -. Sergio sta facendo bene ma deve crescere ancora. Quando tornerà Beto, ci sarà concorrenza per la maglia da titolare e non può essere che un bene". Nick Aitken
Dnipro mina vagante
Pochi avrebbero predetto il successo del Dnipro contro l'AFC Ajax, anche dopo la prima vittoria, e ancor meno si aspettavano un successo ai supplementari. Prima della gara, il tecnico Frank de Boer aveva invitato la squadra olandese alla pazienza e ad approfittare delle occasioni man mano che si presentassero. Purtroppo per lui, il 4-3-3 degli ospiti ha messo sotto pressione i padroni di casa, affondati da un gol di Yevhen Konoplyanka. Il Dnipro non ha mai raggiunto gli ottavi prima di questa edizione, ma sottovalutarlo potrebbe essere pericoloso. Derek Brookman
Il Napoli guarda al passato
Il Napoli torna ai quarti per la prima volta dal 1988/89, ovvero dai tempi della vittoria della Coppa UEFA con Diego Maradona. È una novità per questa squadra ma non per Rafael Benítez, che potrebbe diventare il primo allenatore a vincere la competizione tre volte dopo i trionfi con Valencia CF e Chelsea FC.
"Sappiamo che ci manca ancora qualcosa, soprattutto in difesa - ha commentato l'allenatore, 54 anni -. Ci stiamo costruendo un'identità per essere competitivi in Europa, ma siamo sulla strada giusta". Paolo Menicucci
Nessuna inglese
La Premier League inglese rimane uno dei campionati più seguiti al mondo ma non ha più squadre in Europa, dopo la caduta di Everton FC, Arsenal FC e Manchester City FC questa settimana. Una situazione del genere non capitava dal 1992/93, prima edizione della nuova Premier League.
Il tecnico dell'Everton, Roberto Martínez, se la prende con la sfortuna: "[Ross Barkley] ha colpito due pali. A volte il divario tra le due squadre è molto piccolo. Per come è andata la partita, abbiamo avuto molte occasioni, ma la differenza l'ha fatta la squadra che le ha sfruttate di più". Bohdan Buha
Torino fuori a testa alta
Se FC Internazionale Milano e AS Roma hanno salutato gli ottavi con un certo disonore, il Torino FC ha tutti i motivi per uscire a testa alta, dopo aver terrorizzato l'FC Zenit per gran parte dell'incontro di giovedì ed essere arrivato a un passo dal gol che l'avrebbe portato ai supplementari.
I granata, che ai sedicesimi avevano eliminato l'Athletic Club, esprimono orgoglio e gratitudine. "È stato bello vedere i tifosi applaudire nonostante l'eliminazione - ha commentato Emiliano Moretti -. Abbiamo dato tutto per loro". Giampiero Ventura è d'accordo: "Sanno che ci siamo impegnati e meritavano di più. Mi spiace molto per loro perché sono stati magnifici". Paolo Menicucci