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Rodrigo non crede alle maledizioni

Le sette sconfitte di fila subite dal Benfica in finali continentali non spaventano Rodrigo, che in vista della sfida contro il Siviglia a Torino spiega: "Siamo abituati ai grandi appuntamenti e l'esperienza maturata ci tornerà utile".

Rodrigo sembra non avvertire la tensione in vista della finale di Torino
Rodrigo sembra non avvertire la tensione in vista della finale di Torino ©Sportsfile

Sconfitto nelle ultime sette finali continentali disputate, l'SL Benfica avrebbe tutte le ragioni per vivere con trepidazione la vigilia della finalissima di UEFA Europa League 2014 contro il Sevilla FC in programma a Torino.

Non c'è traccia di paura, tuttavia, nelle parole dell'attaccante spagnolo Rodrigo, che nonostante la giovane età ha già le spalle abbastanza larghe da reggere il peso delle aspettative. "L'idea della maledizione è più che altro una trovata della stampa - ha spiegato il giocatore 23enne, in campo per 66 minuti nella finale dello scorso anno persa dalle Aquile contro il Chelsea FC -. Noi giocatori non siamo certamente preoccupati. Non crediamo alle maledizioni e non ci sentiamo sotto pressione. Affronteremo la finale con la calma necessaria e personalmente non mi sento affatto nervoso. Per me è una partita come un'altra".

L'ottimismo di Rodrigo è condiviso da tutta la squadra portoghese, giustiziera della Juventus in semifinale e già vincitrice del campionato e della Coppa di Lega. La situazione, dunque, è molto diversa dallo scorso maggio, quando il Benfica - in corsa su tre fronti - vide svanire una dopo l'altra ogni chance di sollevare un trofeo. "Siamo felici di essere qui, qualsiasi giocatore sarebbe entusiasta di poter giocare una gara tanto importante - ha aggiunto Rodrigo -. Il fatto di aver già portato a casa due titoli ci rende ancora più sicuri di noi stessi".

"Siamo qui per vincere, è naturale, ma quella di domani sarà pur sempre una partita di calcio - ha poi sottolineato l'attaccante -. Non credo che il Benfica parta favorito, siamo semplicemente ottimisti. Siamo abituati alle sfide importanti di questa competizione e di Champions League. Giocarle ci ha fatto acquistare esperienza e sicurezza, questo potrebbe tornarci utile domani sera".

L'ottimismo di Rodrigo - cresciuto nelle giovanili del Real Madrid CF e protagonista della stagione più prolifica in carriera - non va però confuso con l'autocompiacimento. "Il Siviglia merita di essere qui, nessuno arriva in finale semplicemente grazie alla fortuna - ha spiegato il giocatore -. Si tratta di una squadra molto insidiosa sulle palle inattive e ha a disposizione alcuni ottimi giocatori come [José Antonio] Reyes e [Carlos] Bacca.

Rodrigo individua infine nel tecnico Jorge Jesus l'artefice della sua consacrazione. "Quando sono arrivato qui ero molto giovane - ha dichiarato l'attaccante -. Sono cresciuto molto come giocatore e il tecnico ha giocato un ruolo importante in questo. Questa è la mia miglior stagione in carriera in fatto di gol, qualità e fiducia. Mi sto mettendo al servizio della squadra e finora la stagione è stata ottima, una stagione di trionfi"

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