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Siviglia e Benfica all'ultimo respiro

Il Benfica punta a centrare un poker di successi stagionali senza precedenti, ma per trionfare in UEFA Europa League e interrompere una maledizione che dura da 52 anni dovrà piegare un Siviglia a caccia del tris nel torneo.

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Jorge Jesus è convinto che l'SL Benfica sia pronto a spezzare la sua maledizione europea in occasione della finale di UEFA Europa League di mercoledì a Torino, dove i lusitani sfideranno un Sevilla FC intenzionato ad eguagliare il record di tre successi nella competizione.

Dopo aver centrato due trionfi consecutivi in Coppa dei Campioni all'inizio degli anni '60, il Benfica ha perso tutte e sette le finali successivamente disputate nelle competizioni UEFA, ma le Aquile sembrano intenzionate a riprendere il volo e questo potrebbe essere l'anno buono. Dodici mesi fa il Benfica era arrivato alla finale, poi persa contro il Chelsea FC, al termine di una stagione che aveva visto la squadra in lizza su tre fronti, ma incapace di giundere al traguardo vittoriosa e i sogni di una storica tripletta erano crollati nello spazio di 15 giorni.

Questa volta, le Aquile arrivano a Torino forti di due successi già in bacheca - quello in campionato e quello in Coppa di Lega portoghese - frutto di un "progetto quinquennale", come ha sottolineato Jesus: "Quest'anno abbiamo compiuto un percorso simile a quello della scorsa stagione, arrivando in finale. Ora entrerà in gioco l'esperienza maturata. Siamo già arrivati fin qui in passato e siamo più forti proprio grazie all'esperienza, sappiamo che cosa aspettarci. In passato ragionavamo di partita in partita, ma da un'anno a questa parte affrontiamo le cose finale dopo finale".

E con la finale di Coppa di Portogallo in programma domenica a Oeiras, il Benfica potrebbe chiudere la stagione con un poker di trofei senza precedenti e celebrarlo degnamente a Praça Marquês de Pombal, teatro abituale dei festeggiamenti dei suoi tifosi. Lo spettro di quanto accaduto lo scorso anno, però, fa ancora paura, perciò Jesus non dà nulla per scontato e scrolla di dosso alla sua squadra l'etichetta di favorita per via dello stato di forma, dell'esperienza e del successo contro la Juventus in semifinale, dichiarando: "Il Siviglia ha una storia importante in questa competizione".

Una storia gloriosa che conosce bene anche Unai Emery. L'attuale tecnico del Siviglia muoveva i primi passi della sua avventura in panchina all'UD Almería quando gli andalusi, guidati da Juande Ramos, vinsero il torneo per due stagioni di fila nel 2005/06 e 2006/07, ma già allora quei successi avevano acceso in lui una scintilla. "Ricordo che guardai quelle partite chiedendomi che cosa avrei provato se un giorno mi fossi trovato nella stessa situazione - ha spiegato il tecnico 42enne, alla sua prima finale in assoluto -. Ora lo so e farò del mio meglio per andare fino in fondo. Le occasioni capitano solo a chi sa sfruttarle e noi siamo qui proprio per questo".

E' stato un lungo viaggio, quello del Siviglia, cominciato il 1 agosto con il terzo turno preliminare e durato ben 19 partite. Tre mesi fa la stagione del club spagnolo sembrava destinata all'anonimato, poi una striscia di 13 successi in 16 gare ha donato nuova linfa alla squadra. "Il cammino verso la finale è stato lungo, ma bellissimo - ha sottolineato Emery -. Siamo già cresciuti come squadra e domani cresceremo ancora, a prescindere dall'esito della partita. Concludere il nostro viaggio con un trofeo sarebbe meraviglioso".

Secondo il tecnico del Siviglia le assense per squalifica di Enzo Pérez, Eduardo Salvio e Lazar Marković tra le fila del Benfica contribuiranno a rendere la sfida più equilibrata, anche se il club spagnolo dovrà rinunciare per lo stesso motivo a Jairo Samperio, mentre Kevin Gameiro e Vitolo sono in dubbio a causa delle non perfette condizioni fisiche. Sarà una sfida da 50 e 50, dunque, ma ci sono i 52 anni di attesa del Benfica di cui tenere conto. "E' il momento di spezzare la maledizione, abbiamo l'opportunità di cancellare per sempre i nostri fantasmi e questo ci darà ancora più forza - ha spiegato Jesus -. Prima o poi l'incantesimo si spezzerà, non vedo perché non potrebbe succedere qui a Torino".

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