Lazio, amarezza e delusione
venerdì 28 febbraio 2014
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Reja e i giocatori masticano amaro dopo essere stati ripresi sul 3-3 in casa del Ludogorets, pareggio che li elimina dalla competizione. "Partita sempre in mano nostra", dice Reja. Keita dispiaciuto: "Eravamo superiori".
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Rabbia, rammarico, delusione. Sono probabilmente le sensazioni più ricorrenti in tutta la S.S. Lazio, tecnico e giocatori, dopo il 3-3 beffa contro il PFC Ludogorets Razgrad. Un pareggio, quello di Sofia, arrivato dopo che i Biancocelesti erano stati avanti quasi tutta la partita, per raddrizzare il ko di misura – 1-0 – rimediato una settimana prima allo Stadio Olimpico. Un pareggio che significa soprattutto addio alla UEFA Europa League, una competizione su cui Edoardo Reja puntava molto.
“Ci sono stati un po’ di episodi, la partita è stata sempre in mano nostra”, riflette il tecnico goriziano dopo la sfida del Vasil Levski, “Abbiamo preso tre gol evitabili, dispiace perché comunque ne avevamo fatti altrettanti. Nel primo tempo abbiamo pressato alti il Ludogorets, la nostra è stata un’ottima prestazione. Il 2-1 li ha rilanciati, ma nel computo dei 180 minuti, viste tutte le nostre occasioni, qualcosa in più meritavamo. Forse lassù nessuno ci vuole bene…”.
Tiene banco l’errore di Federico Marchetti, con il senno di poi quello che ha avuto un peso forse decisivo nella qualificazione. “Non si è reso conto di essere sulla linea”, dice Reja assolvendo il suo portiere, “Mi dispiace perché Federico mi aveva detto di stare bene e aveva fatto un’ottima prestazione sino a quel momento, purtroppo ha avuto un incidente di percorso. Ma è lui il portiere titolare”.
Il tecnico si sforza di trovare qualche lato positivo. “E’ vero”, conclude, “abbiamo fatto tutto noi però abbiamo fatto anche un’ottima prestazione, con il piglio e il ritmo giusti. Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato, meritavamo sicuramente qualcosa di più. Non ci saranno contraccolpi in campionato, siamo consapevoli della gara fatta”.
Keita Baldé Diao, autore del gol del vantaggio – il secondo più veloce di sempre nella storia della UEFA Europa League – aveva illuso la Lazio di potercela fare. “Siamo stati molto sfortunati, è andata così”, osserva il ragazzo di origini senegalesi, cresciuto nella ‘Cantera’ del FC Barcelona, “C’è stato un po' di rilassamento sul 2-0, il Ludogorets è stato più convinto e cattivo. Anche all'Olimpico abbiamo commesso errori... Ma la stagione non è finita, c'è ancora tempo: siamo convinti di poter fare meglio, torniamo a Roma un po’ delusi e arrabbiati”.
“Sono contento per il mio primo gol in Europa ma deluso per la sconfitta, sia per noi sia per i tifosi Biancocelesti”, prosegue Keita, “Avrei firmato per non segnare ma passare il turno. Abbiamo iniziato bene la gara con la giusta determinazione e nella ripresa siamo anche entrati bene in campo, poi ci siamo probabilmente rilassati un po’ troppo. Dopo sono subentrate la sfortuna e l’errore di Marchetti”.
Il portiere, comunque, anche per il giovane prodigio della Lazio è da assolvere. “Lui è un grandissimo portiere e possono capitare errori di questo tipo”, taglia corto, “Ci dispiace perché eravamo superiori al Ludogorets. L’eliminazione a mio parere è imputabile solamente a piccoli dettagli che purtroppo hanno fatto la differenza”. I Biancocelesti hanno fretta di ripartire.