Il Napoli non punge in Galles
giovedì 20 febbraio 2014
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La squadra di Rafael Benítez non va oltre lo 0-0 contro lo Swansea e si gioca la qualificazione settimana prossima al San Paolo. Decisiva la prova di Rafael.
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Nelle prime sei uscite europee in UEFA Champions League, il SSC Napoli non aveva mai pareggiato, quattro vittorie e due sconfitte. Il primo pari è arrivato, invece, nella prima uscita in UEFA Europa League, sul campo ostico dello Swansea City FC. La qualificazione resta un discorso ancora aperto per entrambe le squadre, se ne riparlerà tra sette giorni al San Paolo, dove un paio di mesi fa sono crollati anche Borussia Dortmund e Arsenal FC.
Rafael Benítez fa turnover in difesa, dà fiducia a Rafael Cabral tra i pali e risparmia Raúl Albiol lanciando per la prima volta da titolare il brasiliano Henrique in coppia con Miguel Britos. Linea tutta nuova, con il ritrovato Anthony Réveillère preferito all'ottimo Faouzi Ghoulam di questi tempi. Sull'altare del campionato viene sacrificato anche Dries Mertens, in panchina per far posto a Lorenzo Insigne. Gonzalo Higuaín, invece, stringe i denti e parte titolare nonostante il mal di schiena.
Il gran protagonista dei primi minuti, però, è Marek Hamšík. Dopo una rasoiata di José Callejón fuori d'un niente, infatti, lo slovacco conclude una combinazione tutta spagnola tra Higuaín e Callejón e impegna Michel Vorm con un gran sinistro rasoterra.
Subito pericoloso, il Napoli commette però l'errore di allentare la pressione e lascia campo allo Swansea che, con il passare dei minuti, guadagna metri e fiducia. In particolare, sale in cattedra Nathan Dyer, autentico mattatore sulla fascia destra a scapito di Réveillère. Ci vuole tutta la reattività di Rafael sul suo tentativo da fuori area al 5’, mentre al 16' Wilfried Bony non arriva per questioni di centimetri su un bel cross dalla destra.
Proprio sui piedi del centravanti ivoriano, tre minuti dopo, capita l'occasione migliore per i gallesi: Bony approfitta di un buco centrale della difesa azzurra, arriva tutto solo davanti a Rafael ma si fa ipnotizzare dal portiere brasiliano che, anche con un pizzico di fortuna, devia in corner.
Preda dei suoi difetti e di qualche timore reverenziale di troppo, il Napoli non riesce a ripartire come sa. Anzi, gli uomini di Benítez prestano il fianco alle offensive dei padroni di casa che, prima col solito Bony, poi con Ashley Williams, sfiorano ancora il vantaggio di testa. Sempre di testa, sugli sviluppi di un calcio d'angolo da sinistra, Àngel Rangel chiama ancora Rafael alla parata prodigiosa. Sarà l'ultimo grande intervento del numero uno azzurro, costretto ad abbandonare la contesa nell'intervallo per un problema al ginocchio.
Di rientro dagli spogliatoi, così, a difesa dei pali del Napoli c'è Pepe Reina, bravissimo al 66’ sull'ennesimo colpo di testa di Williams. Nel mezzo, l'undici di Benítez costruisce un paio di occasioni importanti, due volte con Higuaín e una con Callejón, che salta l'uomo con una magia ma non trova la porta con il destro.
Con le due squadre impegnate più a difendere che a offendere, i due allenatori provano a mischiare le carte in tavola per cercare di far pendere la bilancia dalla propria parte. Garry Monk, così, richiama Pablo Hernández e José Cañas per Jonathan De Guzmán e Jonjo Shelvey, Benítez risponde con Mertens al posto di Insigne. Il più pericoloso, però, è Wayne Routledge, che chiama Reina alla parata plastica con un destro a giro dal vertice sinistro dell'area di rigore. È l'ultima emozione del match. Finisce 0-0 e la sensazione è che a Swansea e Napoli, in fondo, vada bene anche così.