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Il matrimonio perfetto di Petković

Qualcuno aveva alzato un sopracciglio alla notizia che la Lazio aveva scelto come tecnico Vladimir Petković, che in estate aveva lasciato la moglie in Svizzera "per evitare distrazioni", ma ora il 49enne è lo spirito guida dei Biancocelesti.

Il matrimonio perfetto di Petković
Il matrimonio perfetto di Petković ©Getty Images

I tifosi della S.S. Lazio sono ormai abituati alle dichiarazioni inusuali, con il presidente Claudio Lotito che non ha avuto paura di dire che il nuovo Juventus Stadium sembrerà "un laghetto per le anatre" confronto all'impianto che ha in mente per la sua squadra. Si è perfettamente inserito in questo contesto il tecnico Vladimir Petković, che al suo arrivo in Italia ha detto di aver lasciato la moglie in Svizzera "per evitare distrazioni".

Di certo, qualche sopracciglio si è alzato quando si è saputo che i Biancocelesti avevano scelto l'allenatore di origini bosniache per la panchina. In pochi lo conoscevano in Italia. Ex centrocampista, Petković si è fatto conoscere come tecnico con l'AC Bellinzona, per poi guadagnare credibilità alla guida di BSC Young Boys e Samsunspor. Ha vissuto alti e bassi, guidando lo Young Boys al secondo posto in campionato prima di venire esonerato dal club turco.

Il 49enne, che parla otto lingue, ha imparato la lezione acquisendo duttilità tattica, anche se il suo approccio generale rimane quello di sempre - offensivo. "Il nostro obiettivo è quello di dominare gli avversari. Amo vincere, l'entusiasmo mi viene dal cuore", ha detto nella sua prima conferenza stampa nel Belpaese.

I suoi metodi hanno già portato buoni frutti. Ora che la stagione va verso le fasi conclusive, la Lazio può guardare con fiducia alla finale di maggio di Coppa Italia che giocherà nello stadio di casa (contro una tra FC Internazionale Milano e AS Roma) ed è ancora in corsa per un posto in UEFA Champions League in Serie A. Forse, il meglio i laziali lo hanno dato in UEFA Europa League, dove rimangono ancora imbattuti. Ai quarti gli avversari saranno i turchi del Fenerbahçe SK, ma la Lazio è forte delle otto vittorie e dei quattro pareggi ottenuti fino a qui a partire dagli spareggi.

Petković non teme che la partita numero 13 possa portare sfortuna, non contro un Fenerbahçe che conosce bene. "Quando allenavo lo Young Boys li abbiamo affrontati [nel terzo turno preliminare di UEFA Champions League 2010/11] – e abbiamo pareggiato 2-2 in casa e vinto 1-0 a Istanbul", ha detto Petković, che aveva anche ottenuto un pareggio per 0-0 al Şükrü Saracoğlu con il Samsunspor nell'ottobre 2011. "I loro tifosi li hanno sostenuti per 90 minuti, e sono molto giusti, alla fine ci hanno applaudito".

A Petković non dispiacerebbe se la storia si ripetesse, mentre la Lazio cerca l'accesso alla prima semifinale europea dal 2002/03, e con l'attacco più prolifico della competizione non mancano i motivi per essere ottimisti. Lo si è visto anche dalla sua reazione al sorteggio: "E' una festa, potrò anche incontrare Fahrudin Omerović [vice di Aykut Kocaman e connazionale] di nuovo".

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