Petković e Marchetti: Un buon punto
giovedì 20 settembre 2012
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Lo 0-0 in casa del Tottenham nella prima giornata del Gruppo J soddisfa l'allenatore e il portiere della Lazio, che elogiano la capacità dei Biancocelesti di saper soffrire. Contento del punto anche Villas-Boas.
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Buona la prima. La S.S. Lazio porta via uno 0-0 dal non semplice campo del Tottenham Hotspur FC, nella giornata d’apertura del Gruppo J di UEFA Europa League: un buon punto, che conferma il buon momento di forma dei Biancocelesti e l’ottimo lavoro svolto dal nuovo allenatore Vladimir Petković. Dopo la sfida del White Hart Lane, il tecnico bosniaco si dice soddisfatto del risultato, come Federico Marchetti: la Lazio continua a crescere. Ma anche il manager degli Spurs, il portoghese André Villas-Boas, si dice contento dello 0-0, frutto di una prestazione a suo giudizio bellissima.
Vladimir Petković, allenatore S.S. Lazio
Tutto sommato possiamo essere contenti di questo punto. Sapevamo che avremmo dovuto soffrire in certi momenti, era importante non provocarcela da soli questa sofferenza. Si è visto un Tottenham forte a livello fisico e per velocità, ma dopo mezzora abbiamo preso le misure, abbiamo chiuso bene anche le fasce dove loro facevano un po’ la differenza. Con certi tiri in porta poi li abbiamo anche un po’ spaventati. Ho inserito [Mauro] Zárate perché dovevamo tenere la palla, puntare e cercare di fare qualcosa in avanti: questa è la mentalità che mi piace. Anche oggi la squadra è riuscita ad andare avanti e tentare di fare gioco. Il turn-over? Già oggi tre giocatori sono stati fuori per motivi diversi, venerdì dovrò valutare salute e condizioni perché alcuni giocatori hanno subito colpi…C’è sempre l’opportunità di provare cambi e rendere più fresca la squadra, che deve essere pronta anche per il Genoa [CFC]. Per me sono importanti i principi del possesso e non possesso palla, poi quello che conta tanto per me è la mentalità, voglio una squadra che creda in se stessa e cerchi di fare gioco. E che sia organizzata. Nel secondo tempo abbiamo giocato sulla difensiva, è vero, ma è stata anche colpa dell’avversario, perché spingeva molto. Poi hanno avuto tantissime palle inattive e lì si soffre, possono subentrare paura e timidezza.
Federico Marchetti, portiere S.S. Lazio
Sapevamo che questo era un campo difficile e che loro partivano fortissmo: noi dovevamo stare attenti a contenerli e cercare di ripartire. Penso che abbiamo fatto una buona gara e abbiamo avuto anche delle occasioni, loro a parte le circostanze dei fuorigioco non hanno effettuato conclusioni: è un buon punto quello che ci portiamo a casa. Siamo in crescita, sappiamo che è ancora lunga ma a piccoli passi stiamo mettendo da parte buone prestazioni. C’è solo da continuare così. Quando non si subiscono gol il merito è da dividere con tutta la squadra: la fase difensiva comincia già dagli attaccanti. E’ una soddisfazione che si condivide con tutti i compagni di squadra.
André Villas-Boas, allenatore Tottenham Hotspur FC
La Lazio ha dimostrato un’ottima organizzazione difensiva, aveva dieci uomini dietro la linea della palla e abbiamo dovuto faticare per entrare, anche se abbiamo avuto un paio di opportunità importanti. Credo che il risultato sarebbe dovuto essere più positivo per il Tottenham, ma le due squadre hanno una fatto una partita importante, anche la Lazio ha avuto un paio di opportunità che potevano fruttarle l’1-0. Sono comunque molto soddisfatto, la prestazione dei miei ragazzi è stata bellissima: hanno giocato il calcio che a noi piace tanto, tenendo palla e iniziativa. Peccato non essere riusciti a trovare un gol valido, per ottenere i tre punti che volevamo. Stiamo lavorando su uno stile di gioco: la cosa più importante è mantenere regolarità trovando al contempo i risultati. Ora abbiamo due partite fuori casa e speriamo di trovare punti importanti per la qualificazione. La Lazio è una squadra che mi piace perché vuole giocare, non gioca solo in transizione. Abbiamo deciso di limitare l’azione di Ledesma, l’unico momento che ci è scappato ha messo una bellissima palla in profondità che ci ha messo in difficoltà. Petković mi piace perché privilegia un calcio offensivo, oggi forse non si è visto ma si è visto sicuramente in Italia.