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Premio finale per l'indomito Braga

Per i giocatori del Braga, la vittoria in semifinale sul Benfica è dovuta al grande affiatamento di tutta la squadra e al lavoro di Domingos Paciência.

Il Braga saluta i tifosi
Il Braga saluta i tifosi ©Getty Images

Anche il tifoso più critico non può che rivalutare la grandissima stagione dell'SC Braga dopo la qualificazione per la prima finale europea della sua storia.

Con l'1-0 nella semifinale di ritorno di UEFA Europa League, la formazione portoghese ha staccato un biglietto per la gara del 18 maggio contro l'FC Porto a Dublino. Anche se questa impresa supera quello dell'anno scorso (secondo posto in campionato con il più alto numero di punti e di vittorie mai totalizzato), i giocatori di Paciência non sembrano farci caso. Certamente, però, premia l'affiatamento di una squadra che ha fin qui superato KKS Lech Poznań, Liverpool FC ed FC Dynamo Kyiv.

Custódio è il giocatore che più di tutti simboleggia lo spirito collettivo: "È bellissimo aver segnato il gol che ci ha dato la qualificazione, ma la vittoria è di tutti perché abbiamo dimostrato una grande unità - commenta a UEFA.com -. Io ho segnato, ma sono stati tutti importanti. Basti pensare a Paulão, che ha salvato un pallone sulla linea. Il nostro segreto è la qualità, la voglia di vincere e il collettivo".

Per Viana, che ha battuto il calcio d'angolo sul quale Custódio ha incoronato in rete, la chiave dell'incontro è stata passare in vantaggio: "Segnare era la parte più difficile, poi abbiamo difeso bene - spiega -. Volevamo raddoppiare ma non ci siamo riusciti. Per il resto è stata una partita perfetta e ancora non ci credo".

Un altro eroe del Braga è stato il centrale Paulão, sempre puntuale su Óscar Cardozo. Se il sogno è diventato realtà, è anche grazie al suo salvataggio sulla linea su Alan Kardec nelle battute finali: "Abbiamo giocato benissimo e ancora una volta abbiamo raggiunto il traguardo - commenta -. È stato difficile, ma abbiamo giocato come una vera squadra, dimostrando chi siamo".

Mossoró, perno importante della squadra tra i centrocampisti più arretrati e gli attaccanti Alan, Lima e Albert Meyong, non si sottrae ai festeggiamenti: "Siamo felici - commenta a UEFA.com -. Abbiamo tanti motivi per festeggiare perché abbiamo avuto tutto quello che volevamo. È stato fondamentale crederci e abbiamo ampiamente meritato di passare il turno".

"Nessuno parlava del Braga, e invece siamo in finale - aggiunge -. Ora lavoreremo ancora di più per vincere la coppa. È strano affrontare due squadre portoghesi di fila, non sembra neanche di giocare in Europa, ma è un bene per il Portogallo".

Mossoró, in campo al posto dello squalificato Vandinho, mette in risalto anche il ruolo di Paciência, che a 42 anni potrebbe regalare alla squadra il primo trofeo dopo la Coppa del Portogallo del 1966: "Il mister è stato fantastico per come ha preparato entrambe le partite. Noi abbiamo fatto solo il nostro lavoro per raggiungere la finale", aggiunge.

Forse, l'espressione ultima del sacrificio della squadra arriva da Alan, capocannoniere del Braga in Europa League: "La vittoria di stasera è il frutto del nostro lavoro. Ci abbiamo messo tutto l'impegno e, anche se nessuno credeva in noi, siamo in finale. Il motivo principale per cui abbiamo vinto è che ogni giocatore ha dato il massimo. L'entusiasmo in campo ci ha aiutati, così come la nostra aggressività. Abbiamo le qualità giuste per battere il Porto. Inseguiamo un sogno, ma è sempre più vicino".

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