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Rossi non nasconde rammarico e amarezza

Il 2-2 contro lo Sparta Praga ha condannato il Palermo all'eliminazione. Il tecnico rosanero: "Non puoi regalare un uomo ad ogni partita, la differenza l'hanno fatta gli episodi".

Rossi non nasconde rammarico e amarezza
Rossi non nasconde rammarico e amarezza ©Getty Images

Serviva una vittoria per continuare a sperare, è arrivato soltanto un pareggio “macchiato” da due espulsioni. La serata del Renzo Barbera è amarissima per l’US Città di Palermo, che con il 2-2 contro l’AC Sparta Praha è eliminato con un turno d’anticipo dalla UEFA Europa League, lo stesso destino toccato mercoledì a UC Sampdoria e Juventus. A fine partita, Delio Rossi non nasconde “rammarico” e “amarezza” per la prematura esclusione dalla competizione.

“Il rammarico per l’eliminazione c’è, perché anche stasera avevamo disputato una buona partita - spiega a caldo il tecnico rosanero -. Anche in dieci siamo andati in vantaggio, ma non puoi regalare un uomo ad ogni partita, oggi addirittura due. Non possiamo commettere questi errori, perché penso che la differenza l’abbiano fatta gli episodi. Nel primo tempo avevamo tenuto bene, senza correre rischi. Dispiace perché i ragazzi hanno dato tutto”.

Rende più difficile digerire questo esito, il fatto che lo Sparta Praga fosse un’avversaria decisamente alla portata del Palermo. “L’amarezza c’è, sono convinto anch’io che la squadra più forte fosse il CSKA Mosca e lo abbia dimostrato - insiste Rossi -. Le ragioni di questa eliminazione sono la disabitudine a giocare ogni tre giorni e l'avere giocatori che non sono abituati a queste competizioni. Non è un problema fisico, è che noi viviamo la partita in modo diverso rispetto agli altri Paesi. Da noi ogni partita sia persa sia vinta non è finita lì, la forza di una squadra invece deve essere quella di resettare e noi non riusciamo a farlo, non sono convinto che gli altri siano meglio di noi o più allenati di noi”.

Quello che è sotto gli occhi di tutti è che il Palermo brillante formato campionato, capace di battere domenica sera l’AS Roma e di conquistare il quinto posto in classifica, in Europa League si sia visto raramente: non c’è solo la mancanza di Josip Iličić e Armin Bačinovič, non utilizzabili nelle coppe europee, dietro questa tendenza. “E’ chiaro che una rosa per una competizione deve avere 17/18 giocatori più o meno dello stesso valore e noi questa situazione non ce l’abbiamo - sottolinea Rossi -. Oggi poi avevamo anche molti giocatori reduci da infortuni, ma dovevano scendere in campo: non è plausibile giocare ogni tre giorni con gli stessi giocatori. Sapevamo prima che non avremmo avuto Iličić e Bačinovič, è inutile adesso dire che ci mancavano. Anche perché non penso siano i salvatori della patria. Credo che anche nel primo tempo avevamo fatto discretamente, con le nostre caratteristiche: però io ai ragazzi non devo rimproverare nulla. Malgrado tutto abbiamo avuto il pallone del 3-2...”.

Un’analisi che Federico Balzaretti condivide. “Credo sia limitativo attribuire l’eliminazione all’impossibilità di utilizzare Iličić e Bačinovič -  spiega l’esterno difensivo -. All’inizio sono mancati Miccoli, Pinilla e Liverani, giocatori importanti. Ma è comunque stata un’esperienza importante per noi, speravamo di andare avanti e avevamo l’opportunità di farlo, vincendo questa sera e poi sperando nella prossima partita: non ci siamo riusciti e ci dispiace veramente tanto”.

“La partita si è messa come volevano loro, noi abbiamo avuto la palla del 3-2 e in quell’occasione siamo stati un po’ sfortunati - prosegue Balzaretti -. Penso che questa sia la seconda o terza partita che giochiamo in dieci in Europa League, questo lo abbiamo pagato”. Essersi invece giocati tutto in 90 minuti non ha creato eccessiva pressione. “In una competizione dove c’è andata e ritorno credo ci possa stare di giocarsi tutto in una partita, è normale…”, osserva, “Purtroppo non sempre siamo riusciti a schierare la formazione ideale e questo all’inizio lo abbiamo pagato, quando non c’erano Miccoli, Pinilla, Liverani e abbiamo schierato tanti ragazzi. E’ stata però una bella esperienza, dispiace perché questa è una competizione bellissima”.

Adesso bisogna guardare al futuro. “L’obiettivo della nostra stagione è cercare di tornarci in Europa League, speriamo il prossimo anno di centrare questo obiettivo e di fare meglio, ci sono tutte le premesse: credo che il Palermo non sia inferiore allo Sparta”, conclude Balzaretti, “Loro però vivono questa competizione come se fosse la Champions League e credo sia la cosa giusta, a noi questo approccio manca ed è sbagliato, perché siamo professionisti e ben pagati. Abbiamo la forza e ci alleniamo per fare tre partite alla settimana e per farle tutte al meglio”.