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La rimonta del CSKA stende il Palermo

PFC CSKA Moskva - US Città di Palermo 3-1
La squadra di Rossi va al riposo in vantaggio, grazie a Maccarone, ma l'espulsione di Nocerino agevola la rimonta dei russi. La qualificazione dei rosanero si complica notevolmente.

La rimonta del CSKA stende il Palermo
La rimonta del CSKA stende il Palermo ©Getty Images

Con un avvio di ripresa rabbioso, il PFC CSKA Moskva rimonta l’US Città di Palermo e si impone 3-1 nella quarta giornata del Gruppo F di UEFA Europa League. Passati in vantaggio con Massimo Maccarone al 10’, i rosanero restano in dieci per l’espulsione di Antonio Nocerino (30’) e a inizio ripresa subiscono nello spazio di nove minuti il pareggio di Keisuke Honda e la doppietta di Tomáš Necid.

Il risultato dell’Arena Khimki qualifica ai sedicesimi i padroni di casa, in vetta al raggruppamento a punteggio pieno, e mette con le spalle al muro la squadra di Delio Rossi, scivolata al terzo posto dopo il colpo corsaro dell’AC Sparta Praha in casa del FC Lausanne-Sport. Se il 2 dicembre il Palermo non dovesse ottenere la vittoria al Renzo Barbera contro i cechi, che hanno ora un vantaggio di quattro punti in classifica, sarebbe matematicamente eliminato. 

Come previsto, Rossi si schiera con una difesa a tre formata dal polacco Kamil Glik, il romeno Dorin Goian e Cesare Bovo, mentre in attacco si affida al tandem composto da Maccarone e dal capitano Fabrizio Miccoli. Dalla parte opposta, Leonid Slutski propone un 4-4-2 aggressivo con le corsie esterne affidate a Mark González e Zoran Tošić e il reparto avanzato composto dal duo Vágner Love-Necid.

Il Palermo si fa subito notare con il rientrante Miccoli, che prova un destro dalla distanza: la palla, deviata da un avversario, finisce comodamente tra le braccia del portiere Igor Akinfeev. I padroni di casa rispondono con un cross di González dalla sinistra che trova lo stacco di testa di Necid, ma la mira del ceco è imprecisa.

Maccarone al 7’ scatta in posizione regolare, ma il suo sinistro non crea pericoli per l’estremo difensore – e capitano – avversario. Sono le prove generali del gol, che arriva dopo tre minuti. Sul cross di Miccoli dalla fascia sinistra, il colpo di testa dell’ex attaccante dell’AC Siena è perfetto e non dà scampo ad Akinfeev, portando in vantaggio il Palermo. La reazione del CSKA non è convinta, anche se un gran tiro di Tošić non finisce distante dall’incrocio dei pali.

Francesco Benussi, portiere di coppa, è bravo a respingere la punizione di Pavel Mamaev, ma alla mezzora i rosanero sono costretti in dieci: Antonio Nocerino rimedia il secondo giallo nello spazio di tredici minuti e viene espulso. I russi costruiscono un’azione da gol limpida con Tošić, smarcato benissimo da Mamaev, ma il serbo ex Manchester United FC sbaglia completamente la conclusione. Ben più insidioso il suo destro poco primo dell’intervallo, che si spegne comunque di poco a lato.

Nella ripresa, però, il CSKA parte con ben altro piglio e ribalta rapidamente il risultato. Tošić stavolta si trasforma in perfetto uomo assist e imbecca Honda, che dopo aver controllato il pallone calcia e supera Benussi. Sono passati appena due minuti. Il peggio, però, deve ancora arrivare. Necid riceve la sfera spalle alla porta e, dopo averla controllata, batte ancora il portiere del Palermo.

Con l’uomo in meno i rosanero sbandano paurosamente e i russi sfiorano due volte il terzo gol, con Vágner Love e Mark González: in entrambi i casi Benussi si salva. Ma al 54’ il portiere rosanero è costretto a capitolare per la terza volta, trafitto di piatto destro di nuovo da Necid. Il Palermo è ormai alle corde e rischia di crollare, Benussi riesce a metterci una pezza su Vágner Love mentre lo statunitense Sekou Oliseh con un destro secco sfiora il palo.

Maccarone e Mauricio Pinilla, subentrato a Miccoli, provano a barcamenarsi come possono, ma la difesa del CSKA Mosca riesce a imbrigliarli. Il fischio finale dell’arbitro condanna il Palermo alla terza sconfitta in quattro partite di UEFA Europa League: per sperare di andare avanti, Rossi e i rosanero non possono più permettersi di sbagliare.