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A Ronaldinho basta un monolocale

Il brasiliano non corre ancora come ai tempi d'oro e i suoi detrattori dicono che calpesta sempre la stessa erba. Zolla piccola ma sufficiente per affondare Inter, Samp, Napoli e Braga. E se il monolocale diventasse loft?

Ronaldinho festeggia con Carlo Ancelotti il gol contro il Braga
Ronaldinho festeggia con Carlo Ancelotti il gol contro il Braga ©Getty Images

Se l'AC Milan può ritenersi soddisfatto della gara contro l'SC Braga lo deve soprattutto a Ronaldinho: il brasiliano, subentrato nel corso del secondo tempo, ha messo a segno il gol vittoria allo scadere. Nonostante lui stesso ammetta di non essere al meglio della forma, il 28enne è stato spesso decisivo nel corso di questo inizio stagione: "Sono contento perché la squadra sta lavorando in modo serio, duramente", ha detto a fine gara. "La nostra ricompensa è la vittoria".

Monolocale alle stelle
Quando al terzo minuto di recupero Gennaro Gattuso gli ha passato un pallone invitante, Ronaldinho è uscito dal suo 'monolocale' e ha inventato una magia che in pochi possono fare. Se la forma fisica non è al meglio, puoi sempre allenarti, ma se i piedi sono spigolosi come mattoni c'è poco da fare. Fortunatamente, il caso di Ronaldinho è l'esatto opposto: i piedi sono quelli dei tempi d'oro anche se fisicamente non è ancora al massimo, e per questo i suoi detrattori dicono che gioca nel suo personalissimo monolocale, quella zolla di terreno vicino all'area di rigore che sarebbe troppo faticoso lasciare. Eppure, anche muovendosi poco, Ronaldinho sa come far girare la palla, e i tifosi milanisti non gli rimproverano mai una forma non eccellente. "Sinceramente mi aspettavo che mi sarei trovato subito bene qui", ha detto fuori dai denti l'ex blaugrana. "C'era molto affetto nei miei confronti anche prima che indossassi questa maglia quindi sì, me lo immaginavo che mi avrebbero trattato bene, e ora ogni giorno che passa mi sento meglio. Questa è la mia casa, è la mia gente, e mi sento bene".

Magia finale
Non devono essersi sentiti molto bene, invece, i giocatori del Braga, che hanno avuto diverse occasioni per passare in vantaggio e che sul piano del gioco non avevano demeritato. Ma i campioni sono anche i calciatori che commettono le più grandi ingiustizie, perché anche se la loro squadra non macina gioco riescono a tirare fuori il coniglio dal cilindro. Non tutto però è stato semplice come può sembrare e Ronaldinho ha voluto rendere merito agli avversari: "Il Mister ci aveva parlato di questa squadra, che non prendeva gol da tante partite e che stava facendo bene sia in Europa sia in campionato", ha spiegato. "Sono doppiamente felice quindi per aver potuto segnare in una partita importante".

Chi non risica
I gol di Ronaldinho stanno iniziando a diventare pesanti: sua la rete nel derby contro l'FC Internazionale Milano, sua la punizione dalla quale è nato il gol vittoria nella gara contro l'SSC Napoli domenica scorsa e che ha ridato ai Rossoneri la supremazia cittadina che mancava da quattro anni. E, in mezzo, altri due gol nel 3-0 rifilato all'UC Sampdoria a metà ottobre. Lo si può dire. Questa volta, il Milan, il pacco non l'ha preso, e anzi è pronto a regalarne uno: infiocchettato e con dedica come premio di consolazione a chi, su Ronaldinho, proprio non aveva voluto scommettere. "Ringrazio tutti, in compagni, i tifosi e tutto il Milan che mi sta mettendo nelle condizioni di fare bene", ha concluso Dinho, dimostrazione vivente che chi non risica, non rosica.