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Il Partizan beffa il Dnipro

Dnipro Dnipropretrosk – Partizan 0-1 (And:2-2)
La formazione di Belgrado trova la qualificazione con un insperato gol di Radovic.

L’FK Partizan ha colto una qualificazione insperata ai danni dell’FC Dnipro Dnipropetrovsk grazie a un gol nel finale che vale il passaggio agli ottavi di finale di Coppa UEFA.

Gol nel finale
Dopo il 2-2 di Belgrado, il Dnipro sembrava avviato a una comoda qualificazione in virtù dei gol segnati in trasferta, quando all’87’ è arrivato, come un fulmine a ciel sereno, il gol della riserva Miroslav Radovic che ha deciso la gara per gli ospiti, in dieci dalla fine del primo tempo per l’espulsione del capitano Saša Ilic.

Cambi in attacco
I padroni di casa devono rinunciare allo squalificato Oleh Shelayev, mentre l’attaccante Oleh Venhlinskiy ha recuperato dall’influenza e parte dalla panchina. Il Partizan, sull’altra sponda, ritrova l’attaccante camerunense Pierre Boya che fa coppia davanti con l’eroe della gara d’andata Obiora Odita, autore di una doppietta.

Centrocampi ordinati
Appare chiaro da subito che entrambe le squadre hanno giocatori in grado di sbloccare la gara. Simon Vukcevic è una minaccia costante per il Partizan, mentre Serhiy Nazarenko e Ruslan Rotan tengono in apprensione i terzini ospiti. Ma con i due centrocampi molto organizzati, non si registrano chiare occasioni da rete.

Conclusioni dalla distanza
Il capitano dei padroni di casa Dmytro Mykhaylenko va vicino al gol dopo la mezz’ora con una conclusione al volo da 20 metri che si perde sul fondo. Al 36’, ci riprova con un calcio di punizione da 35 metri, ma il portiere Ivica Kralj devia oltre la traversa.

Espulsione di Ilic
Il Partizan risponde con un calcio di punizione rasoterra di Vukcevic poco prima dell’intervallo. Ma pochi attimi più tardi, il capitano del Partizan Ilic viene espulso per una gomitata volontaria, e si va al riposo con la sensazione che il vantaggio dell’andata del Dnipro non sia in pericolo.

Dnipro guardinga
Nonostante la superiorità numerica, il Dnipro bada soprattutto a non scomporsi tatticamente, in una sfida in cui al Partizan basta ancora un gol per andare avanti. Il libero Andriy Rusol cresce con il passare dei minuti e contiene ottimamente le fughe di Vukcevic e Ifeany Emeghara, oltre a intercettare passaggi insidiosi per Odita e Radovic, nonché uno sul finire del primo tempo per l’inconcludente Boya.

Ampi spazi
Quando il Partizan è costretto a fare la partita contro un avversario molto attento, l’inferiorità numerica si fa sentire. L’importanza di Rotan cresce, e può sfruttare la libertà che gli è concessa per impensierire dalle fasce la difesa ospite.

Palo di Vukcevic
Nonostante gli spazi, il Dnipro non riesce a creare chiare occasioni da rete. Ma fino a cinque minuti dallo scadere il Partizan non era mai sembrato in grado di poter trovare il gol, quando Nikola Grubješic è atterrato fuori area. Vukcevic si occupa di calciare la punizione sopra la barriera e trova il palo.

Gol di Radovic
È il campanello d’allarme per il Dnipro. Poi Odita tocca corto per Radovic al limite dell’area, che batte rasoterra e supera Vyacheslav Kernozenko per un gol che significa l’accesso agli ottavi di finale.