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Monteanu suona la carica

Il braccio destro di Zenga vuole uno Steaua votato all'attacco in casa del Valencia di Ranieri.

di Paul-Daniel Zaharia

L'FC Steaua Bucuresti ha raggiunto i quarti di finale della Coppa delle Coppe UEFA nel 1992/93. In quell'occasione è stato superato dai belgi dell' R. Antwerp FC per la regola dei gol messi a segno in trasferta. Nei successivi 12 anni nessuna squadra rumena è stata presente in competizioni europee dopo la sosta invernale.

Primavera rumena
Questa volta lo Steaua - vincitrice della Coppa dei Campioni nel 1985/86 - si è guadagnata il diritto di giocare anche in primavera, sebbene per i rumeni quello che li ha accoppiati al Valencia non sia stato certamente un sorteggio fortunato. "Non credo che per noi il responso delle urne potesse essere peggiore" ha dichiarato a uefa.com il centrocampista Dorinel Munteanu.

Esperienza internazionale
La settimana scorsa il 36enne Munteanu ha giocato la sua 120ma partita internazionale con la Romania, in un incontro pareggiato 2-2 contro la Slovacchia a Larnaca, Cipro. Adesso gli mancano solo cinque presenze per eguagliare il record di 125 partite in nazionale detenuto da Gheorghe Hagi. La sua esperienza sarà ovviamente di vitale importanza per la Steaua.

Doppio ruolo
L'allenatore della Steaua, l'ex interista Walter Zenga, ha dato a Munteanu un doppio ruolo. Oltre a essere il suo braccio destro in campo, Munteanu ha anche il compito di vice-allenatore. E il centrocampista ha giocato un ruolo molto importante nel preparare i suoi compagni di squadra per la trasferta di domani allo stadio Mestalla.

'Grandi attaccanti'
Munteanu, comunque, non ritiene opportuno impostare la gara sulla difensiva. "Giocare in difesa a Valencia sarebbe un suicidio - ha dichiarato -. Non stanno andando bene in Primera División, ma hanno comunque grandi attaccanti. Giocatori come Marco Di Vaio, Francisco Rufete, Rubén Baraja o Mista possono fare la differenza".

Problemi in difesa
Munteanu si augura invece che la Steaua sappia mettere sotto pressione gli avversari già nella gara di andata. "Gli spagnoli hanno qualche problema in difesa - ha affermato -. Per riuscire a qualificarci dobbiamo pertanto essere in grado di mettere sotto pressione la difesa del Valencia e creare qualche problema al reparto arretrato".

Magra consolazione
La squadra di Claudio Ranieri è indebolita da infortuni e squalifiche, ma per Munteanu questa è una magra consolazione. "Mancheranno alcuni giocatori, ma hanno riserve all'altezza del compito - ha detto -. Manca lo squalificato Miguel Ángel Angulo, ma c'è Mista".

Abitudine alla gara
La preoccupazione maggiore per Munteanu riguarda la mancanza di gare ufficiali sostenute dalla sua squadra. Ha infatti sottolineato: "Il Valencia è in piena forma campionato. Per noi il girone di ritorno del campionato inizia soltanto dieci giorni dopo la partita in Spagna". Proprio per questo motivo Zenga ha rinunciato al tradizionale ritiro invernale in una località di montagna.

Doppio ritiro
Invece, con la partita di Valencia in mente, Zenga ha optato per un doppio ritiro di 12 giorni a partire dal 16 gennaio. Il primo è stato a Larnaca e il secondo a Napoli, un gradito rientro nella nativa Italia per il tecnico. Da qui la squadra è poi partita direttamente per Valencia.

'Buona preparazione'
"Devo ammettere che siamo preparati bene - ha detto Munteanu -. Una cosa però è giocare partite amichevoli e un'altra incontri ufficiali. A questo punto, dobbiamo assolutamente fare risultato a Valencia. Può darsi che la qualificazione si decida proprio nella gara di andata.

Dura battaglia
Munteanu non è neppure convinto che un pareggio potrebbe essere un buon risultato al Mestalla. "Chi sostiene che nella partita di ritorno supereremo di sicuro il Valencia per via del maltempo e del terreno pesante si sbaglia di grosso - ha detto -. La Steaua, come il Valencia, non si trova a suo agio su un campo in non buone condizioni".

'Buon calcio'
Il difensore centrale Tiberiu Curt e il centrocampista di destra Florentin Dimitru saranno entrambi assenti al Mestalla, ma Munteanu non cerca scuse. "Il nostro destino è nelle nostre mani - sostiene -. Dipende da come sapremo giocare. Adesso quello che conta è giocare un calcio razionale".