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Il risveglio del Real

Il risveglio del Real
Il risveglio del Real ©UEFA.com

Nel 1985 il gigante in letargo si e svegliato, quando il Real Madrid CF ha vinto la Coppa UEFA, interrompendo un digiuno a livello di trofei europei che durava da 19 anni. A dare nuovi stimoli alla squadra era stato l’inserimento di un gruppo di giovani talenti conosciuti come la 'Quinta del Buitre', cinque giocatori cresciuti nel vivaio del club che rispondevano ai nomi di Emilio Butragueño, Miguel 'Míchel' González, Rafael Martín Vázquez, Miguel Pardeza e Manuel Sanchís. Insieme sono stati protagonisti di una bellissima avventura.

Cammino costante
Se si esclude il quarto di finale, dove il Real Madrid ha posto fine all’imbattibilità interna del Tottenham Hotspur FC, detentore del trofeo, il percorso degli spagnoli è stato semplice e anche fin troppo altezzoso: in trasferta tutte sconfitte e in casa tutte vittorie. Nel secondo turno il Real ha ribaltato la sconfitta per 3-1 patita in casa dell’HNK Rijeka per poi vincere con il punteggio complessivo di 4-3. Nel turno successivo al 3-0 subito sul terreno dell’RSC Anderlecht è seguito un travolgente 6-1 al Santiago Bernabéu. In semifinale ha perso 2-0 in casa dell’Internazionale FC per poi imporsi con il risultato complessivo di 3-2.

Magiari a sorpresa
Del resto quello era anche l’anno in cui l’FK Partizan si è risollevato dopo un 6-2 contro i Queens Park Rangers FC passando il turno per la regola dei gol in trasferta. Ad attenderlo in semifinale c’era il Videoton FCF. Anche il calcio ungherese ha attraversato un momento di ripresa e il club di Szekesfehervar è il primo finalista europeo dopo dieci anni. Nei quarti aveva eliminato il Manchester United FC dopo i calci di rigore prima di sconfiggere in semifinale un’altra squadra dell’Europa dell’est, l’FK Zeljeznicar. Poi è accaduto qualcosa di strano: il Real Madrid si è reso la vita più semplice vincendo per 3-0 all’andata sul campo del Videoton, con gol Míchel, Carlos Santillana e Jorge Valdano. Per il ritorno era stata predisposta una festa con i fuochi d’artificio che nemmeno l’unico gol segnato per i magiari da Lajos Májer ha potuto rovinare.