Karim Benzema sulla UEFA Champions League, sull'essere entrato nella storia del Real e sul migliorare con l'età – l'intervista
martedì 24 maggio 2022
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"Vedremo se sarò entrato nella storia del club quando mi ritirerò", ha detto l'attaccante del Real Madrid a UEFA.com in vista della finale di Parigi contro il Liverpool.
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Per molti anni, Karim Benzema è stato un po' messo in ombra da Cristiano Ronaldo al Real Madrid, ma in questa stagione il francese è tornato sotto i riflettori segnando 15 gol e aiutando la sua squadra ad raggiungere la finale di UEFA Champions League.
A 34 anni, l'attaccante ha vinto tutto quello che c'era da vincere a Madrid dopo il suo arrivo dal Lione nel 2009, ma a UEFA.com spiega di non aver perso la sua fame di gol e che potrebbe anche migliorare con l'età.
- Karim Benzema: statistiche in Champions League
- Quand'è la finale di Champions League? Su che canale è?
Su questa UEFA Champions League
Sono emozioni che rimarranno per tutta la vita perché il nostro percorso in Champions League non è stato facile. Abbiamo giocato contro il Paris Saint-Germain, che era favorito. Abbiamo giocato contro il Chelsea, campione in carica. Abbiamo giocato contro il Manchester City, che l'anno scorso è arrivato in finale. Questo dimostra che siamo un'ottima squadra e che non ci arrendiamo, che abbiamo forza mentale; siamo una squadra forte che, con l'aiuto dei tifosi, può ribaltare qualsiasi situazione.
Ci sono giovani [come Rodrygo, Vinícius Junior o Éder Militão] che però hanno già giocato 70 o 100 partite. Alcuni ne hanno giocate 100, ma nel gruppo i più giovani ascoltano i più grandi. Noi diamo consigli e loro dicono quello che pensano: è così che funziona un gruppo. Non c'è differenza, a parte l'età, e andiamo tutti d'accordo.
Sulla possibilità di battere il record di Cristiano Ronaldo, autore di 17 gol in una sola edizione di UEFA Champions League
I record sono fatti per essere infranti. Per me però quello che conta di più è dare il massimo in campo per aiutare la squadra a vincere; se riesco a segnare o a fare un assist va bene, ma la cosa più importante è scendere in campo e vincere la partita.
Il mio gol preferito di questa stagione? Sono stati tutti belli e importanti. Forse il più bello è stato il terzo contro il PSG o il rigore contro il Manchester City, ma anche il colpo di testa contro il Chelsea è arrivato grazie a una bella giocata.
Il valore dell'esperienza
Ci sono sempre più giocatori che migliorano dopo i 30 anni. Io mi prendo cura di me e sto molto attento a quel che faccio. Mi riposo il più possibile, mi alleno duramente, trovo il tempo per lavorare correttamente e in più penso che l'esperienza aiuti. Ecco perché oggi mi sento benissimo, sia tecnicamente che mentalmente.
Quando avevo 19 o 20 anni ero ossessionato dal calcio. Poi pian piano ti rendi conto che stare in campo non è tutto. Ci sono molte altre cose importanti: mangiare bene, dormire bene, riposarsi abbastanza, lavorare in palestra. Allora non lo facevo, perché per me il calcio era solo ciò che succedeva in campo.
Sulla possibilità di vincere la quinta UEFA Champions League con il Real Madrid
Vedrò se ho fatto la storia del club quando concluderò la carriera. In ogni caso, tutte le partite sono importanti per me. Cerco di fare qualcosa di nuovo ogni volta, di divertire i tifosi. Ovviamente, il mio sogno è vincere un'altra Champions League, ma per vincere dobbiamo prepararci molto bene.