La quarantena di Timo Werner
lunedì 4 maggio 2020
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"Ognuno deve tirarne fuori il meglio", dichiara l'attaccante del Lipsia a proposito dell'attuale situazione.
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Timo Werner, attaccante del Lipsia, racconta com'è cambiata la sua vita e quella dei suoi compagni nelle ultime settimane.
Come stai affrontando la situazione?
Timo Werner: Va tutto bene. Sto bene io e stanno bene le persone intorno a me. Ognuno deve tirare fuori meglio da questa situazione. È strana per tutti, ma stiamo lentamente tornando alla normalità e speriamo che torni presto anche il calcio.
Ti sei tenuto in forma mentre aspettavi di riprendere gli allenamenti? Hai avuto difficoltà ad allenarti da solo e a mantenere la disciplina?
All'inizio non era male avere un po' di vacanza, ma poi i preparatori ci hanno mandato una tabella di marcia e mi sono dato da fare. Ci hanno permesso velocemente di tornare ad allenarci in piccoli gruppi ed è stato molto meglio che correre e basta.
Hai un giardino una terrazza dove giocare a calcio?
Ho un balcone, contro cui facevo rimbalzare la palla tenendola alta. Ho spazio, ma non per tirare in porta in giardino o cose del genere.
Hai dormito molto o sei rimasto disciplinato e ti alzavi presto?
No, ho dormito molto perché andavo a dormire tardi. C'è stato un grosso cambiamento e non avevo molto da fare. Di giorno ero più stanco e pigro, ma la sera ero più sveglio, quindi mi addormentavo e mi alzavo più tardi. Ora abbiamo ripreso ad allenarci regolarmente al mattino, stiamo tornando alla normalità e ritrovando il ritmo.
Come ti sei trovato con le videochiamate ad amici e parenti? Sei rimasto in contatto con i compagni anche se non vi allenavate?
Certo. Ci sfidavamo a Fortnite o a FIFA. Ovviamente in cuffia, ma abbiamo anche fatto chiamate di gruppo su FaceTime e qualche video. Giusto per scherzare un paio di giorni, ma credo sia normale. Se vivi lontano dalla tua famiglia chiami sempre, quindi non è stata una novità per me.
Sei rimasto in contatto con il mister?
Sì, ci ha scritto regolarmente per vedere cosa facevamo e per dirci di restare ottimisti perché la stagione sarebbe ripresa, ma nient'altro.
Cosa ti manca e cosa aspetti di più quando riprenderà il calcio?
La cosa più bella del calcio è giocare in uno stadio pieno. Quando riprenderemo non sarà così, ma quello che distingue i dilettanti dai professionisti è giocare davanti a 40-50.000 persone che fanno il tifo per te.
Non vediamo l'ora di riprendere le competizioni. La situazione non può cambiare molto, ma vogliamo riprendere la stagione perché abbiamo i nostri obiettivi e finora abbiamo fatto bene.