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Guardiola vuole fare la storia

Che si vinca o meno a Wembley, Josep Guardiola crede che i libri di storia calcistica parleranno del Barcellona: "Se nei prossimi 15 anni la gente si ricorderà di noi, sarà un grande successo".

Guardiola vuole fare la storia
Guardiola vuole fare la storia ©Getty Images

Josep Guardiola è a solo una vittoria di distanza dal vincere la seconda UEFA Champions League in tre stagioni, eppure il tecnico dell'FC Barcelona sta già pensando al posto che avrà la sua squadra nella storia.

Il suo posto nei libri di storia del club catalano era già stato assicurato nel 1992, quando vinse la Coppa dei Campioni con i blaugrana, poi guidati da allenatore a vincere la Liga nelle sue tre stagioni in panchina. A questo si aggiunge il possibile secondo successo contro il Manchester United FC nella competizione europea per club più prestigiosa. Non sorprende dunque che il 40enne sia abituato a rispondere a domande su quanto sia forte la sua squadra – anche se crede che nessuno sia in grado di fornire un verdetto definitivo.

"Mi è stato chiesto molte volte ma è impossibile rispondere", ha detto. "Ci sono state molte grandi squadre nel corso degli anni: l'Ajax di [Johan] Cruyff, il Milan di [Arrigo] Sacchi, il Real Madrid di [Alfredo] Di Stéfano, il Santos di Pelé. Non ho visto queste squadre quindi per me è impossibile fare confronti; ogni periodo è differente.

Se nei prossimi cinque, 10 e 15 anni qualcuno si ricorderà di noi per il modo in cui giochiamo ora, allora sarà un grande successo. Vogliamo vincere, così come lo United, ma l'idea che in futuro la gente parlerà di noi… Se diranno 'Una volta ho visto quella squadra' ne saremmo felicissimi. Però dire che siamo i migliori non corrisponde a verità".

Sarà anche così, ma la squadra di Guardiola – diventato il sesto uomo a vincere il trofeo sia da calciatore che da allenatore grazie al successo nella finale del 2009 contro lo United a Roma – è stata impetuosa in questa stagione, perdendo solo due volte nella corsa al suo 21esimo titolo e in una occasione in UEFA Champions League - anche se quella sconfitta è arrivata proprio nel nord di Londra all'andata degli ottavi contro l'Arsenal FC.

"Il modo in cui abbiamo giocato quest'anno ha reso felice la gente e non penso che cambieremo niente sia che vinciamo o perdiamo contro lo United; siamo molto orgogliosi di essere di nuovo qui, nella seconda finale in tre anni, e di giocare contro una squadra storica", ha aggiunto il tecnico. "Sedere accanto a Alex Ferguson sarà un onore. E' sempre stato un grande privilegio sedersi con lui, quindi proveremo a goderci lo spettacolo e competere al meglio delle nostre possibilità".

Guardiola è stato una figura centrale in molti dei successi del Barcellona negli ultimi due decenni, come in quel successo a Wembley contro l'UC Sampdoria 19 anni fa, la cui importanza è riconosciuta: "E' sempre difficile vincere il primo titolo; devi rompere il muro psicologico e quel successo è stato cruciale".

Ammette, però, che tali eventi rivelano la propria importanza solo una volta che si schiudono: "Prima non avverti mai di stare per vivere un momento storico. Provi ad aiutare i giocatori a farlo ma lo sai solo dopo se sono stati grandi momenti o meno".

Studioso del calcio, Guardiola conosce bene il Barcellona ma anche gli avversari. "Il Manchester United è il club di Matt Busby e Alex Ferguson e hanno attraversato molte cose, come il disastro di Monaco. Quando sei abbastanza fortunato da giocare contro avversari come lo United, con la sua storia, devi sentirti fortunato".

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