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I graffi della pantera

Il gol vincente contro il Real ha permesso a Zalayeta di conquistare tutti i tifosi della Juventus.

di Paolo Menicucci

Il "panterone": c'è sempre stato un pò di sarcasmo attorno al soprannome di Marcelo Zalayeta. Un misto tra la sinuosità dei suoi movimenti e una rapidità non proprio da felino.

Momento di gioia
Ma con il suo ruggito da pantera contro il Real Madrid CF, Zalayeta ha messo a tacere tutte le critiche. E' stato infatti l'attaccante uruguaiano a mettere alle spalle del portiere madridista Iker Casillas, a 4' dal termine dei supplementari, il pallone che è valso la qualificazione ai quarti di finale di UEFA Champions League. "Non dimenticherò mai questa partita, in particolare l'11' del secondo tempo supplementare - ha ammesso Zalayeta sul sito ufficiale della Juventus -. Non posso descrivere la gioia e tutto quello che ho provato dopo quel gol".

In prestito
Nato a Montevideo, il 26enne Zalayeta ha giocato con Danubio FC e CA Peñarol, in Uruguay, prima di passare alla Juventus nel 1997. E' stato anche in prestito all'Empoli FC nel 1998/99 e per due anni al Sevilla FC (dal 1999 al 2001) prima di ritornare in bianconero.

"Partita unica"
Due anni fa, l'uruguaiano segnò la rete che contribuì all'eliminazione di un'altra grande del calcio spagnolo, l'FC Barcelona, anche allora nei supplementari. "Ho segnato un gol altrettanto importante in Champions League, contro il Barcellona due anni fa, ma la partita contro il Real Madrid è stata unica: tutto lo stadio in piedi, la palla in fondo alla rete, l'abbraccio dei miei compagni di squadra… mi vengono i brividi anche adesso, solo a pensarci", ha ricordato.

Stimolo ulteriore
Zalayeta, in ogni caso, tiene i piedi fermamente piantati a terra. "E' stata una serata indimenticabile, ma dobbiamo metterci alle spalle tutta l'euforia e ricominciare a lavorare duramente. Il successo col Real deve diventare un ulteriore stimolo a perseguire i nostri obiettivi e cercare di vincere Champions League e Scudetto: gioco in una grande squadra in grado di raggiungere grandi traguardi".

Reti decisive
L'attaccante uruguaiano ha comunque già in mente quale potrebbe essere l'occasione giusta prossima in cui dimostrare la sua capacità di realizzare reti decisive: la finale di Champions League. "Spero che venga il giorno in cui segnerò un gol che mi darà ancora più gioia e soddisfazione di quello contro il Real Madrid - ha confidato -. Il 25 maggio a Istanbul non sarebbe male".

Trio d'attacco
Il gol decisivo di Zalayeta ha segnato un punto a favore anche dell'allenatore Fabio Capello. Con David Trezeguet in grado di giocare soltanto una parte della gara, convalescente dopo l'influenza, il tecnico juventino ha iniziato la sfida con gli spagnoli schierando il tridente con Zelayeta impiegato assieme ad Alessandro Del Piero e Zlatan Ibrahimovic.

Fine dei conti
Trezeguet è entrato in campo soltanto al 57', con la Juventus ancora incapace di annullare lo svantaggio accumulato nella partita d'andata a Madrid. A sorpresa, Capello ha tolto il capitano e beniamino dei tifosi Del Piero, lasciando Zalayeta al suo posto. Il pubblico ha manifestato il suo malumore per la decisione, ma alla fine dei conti ad aver ragione sono stati Capello… e Zalayeta.

Tridente incisivo
In questa occasione il tridente Trezeguet-Ibrahimovic-Zalayeta è risultato decisamente più incisivo. Con la Juventus a 15' dall'eliminazione, Trezeguet ha pareggiato con un'acrobatica sforbiciata su precisa sponda aerea di Ibrahimovic, mentre Zalayeta ha dovuto aspettare i tempi supplementari per il suo momento di gloria.

Scelta affidabile
"Zalayeta è uno di quei giocatori che lavorano sempre duramente in allenamento anche quando non giocano regolarmente, e so di poter contare sempre su di lui quando ne ho bisogno", ha dichiarato Capello dopo la partita col Real. Sarà anche la quarta scelta in attacco per la Juve, ma il panterone è sempre pronto a graffiare.

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