Simposio UEFA sul VAR: ascoltare, imparare e sfruttare la tecnologia per il futuro del calcio
martedì 29 aprile 2025
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UEFA, IFAB, FIFA, federazioni, allenatori, arbitri, giocatori e tifosi hanno parlato delle criticità del VAR e delle sfide da superare.
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Questa settimana, oltre 100 rappresentanti della comunità calcistica europea hanno partecipato al primo simposio UEFA sul VAR per fare il punto su quello che un relatore ha descritto come "il più grande cambiamento nel calcio da oltre un secolo a oggi".
Nonostante i miglioramenti oggettivi nell'accuratezza delle decisioni arbitrali, il VAR rimane un tema di discussione per tifosi, giocatori ed esperti.
"Il nostro obiettivo principale era ascoltare tutti, per dare loro la possibilità di condividere le loro conoscenze e lavorare insieme. È stato un grande successo che porteremo avanti".
Nell'incontro di due giorni presso la Città del Calcio della federazione portoghese a Lisbona, esperti provenienti da tutto il mondo calcistico hanno parlato di come ottimizzare una tecnologia attualmente utilizzata dalla maggior parte delle federazioni europee, spiegando in particolare ai tifosi le decisioni che possono ambiare una partita.
Voci dal simposio
"Il VAR è un supporto necessario e logico per l'arbitro. È fondamentale per correggere gli errori evidenti, rilevare episodi che possono sfuggire e aumentare la sicurezza per i giocatori".
Gijs de Jong, segretario generale della Federcalcio dei Paesi Bassi (KNVB), pioniera del VAR in Europa
"Ora abbiamo vita più facile perché possiamo evitare grossi errori. È comodo andare allo stadio sapendo che avremo un po' di aiuto nelle decisioni importanti".
Stéphanie Frappart, arbitro internazionale FIFA e prima donna a dirigere una partita di UEFA Champions League
Lo sapevi?
Prima dell'uso del VAR nelle competizioni UEFA, gli arbitri commettevano in media un errore "decisivo" una volta ogni 2,4 partite. Oggi accade una volta ogni 16 partite.
"Dall'introduzione del VAR, il comportamento dei giocatori è cambiato totalmente, soprattutto in area. In caso di trattenute e spinte, ci sono molte telecamere che riprendono tutto. Sappiamo che il calcio è un po' più giusto".
André Martins, ex nazionale portoghese
"Ora il calcio è più giusto. La finale di Champions League non sarà decisa da un errore arbitrale. È anche più sicuro per i giocatori, con meno falli gravi e scorrettezze senza palla. Queste sono due aree principali che dobbiamo continuare a ricordare a tutti".
David Elleray, direttore tecnico della International Football Association Board (IFAB), custode delle regole del calcio
"Non c'è dubbio che il VAR sia accettato come parte integrante del calcio, tutelandolo in caso di decisioni importanti. Se non c'è il VAR, sento che ci manca".
Roberto Martínez, Ct della nazionale maschile del Portogallo
"Gli arbitri devono poter prendere decisioni in un ambiente sano e sicuro e il VAR contribuisce molto in questo senso".
Ronan Evain, direttore esecutivo Football Supporters Europe (FSE)
"Dobbiamo sapere con chiarezza a cosa serve il VAR, che ha una portata limitata. Alcuni pensavano che il VAR avrebbe eliminato tutte le discussioni, ma purtroppo non è così. Alcuni episodi sono oggettivi, ma molti sono soggettivi. La stragrande maggioranza delle decisioni sono quelle che l'arbitro deve valutare in campo".
Giorgio Marchetti, vicesegretario generale UEFA
"Dobbiamo usarlo meglio... Vogliamo coerenza, perché ci sono molte situazioni in cui è soggettivo. Dovremmo dare all'arbitro il potere di gestire il gioco, è quella la direzione che tutti noi dovremmo seguire".
Roberto Martínez
"Vediamo che alcuni arbitri aspettano il fischio del VAR perché non sono sicuri. Se aspetti così tanto, [i giocatori] iniziano a perdere fiducia nell'arbitro. Bisogna avere il coraggio di fischiare, anche sbagliando".
André Martins
"Cosa è successo 25 anni fa, quando abbiamo introdotto il replay istantaneo? Gli arbitri hanno smesso di prendere decisioni. Stiamo spingendo gli arbitri a decidere sempre da soli, perché altrimenti avremo sempre più bisogno del replay. Stiamo investendo nella formazione degli arbitri, non nella revisione".
Carl Jungebrand, responsabile arbitrale della Federazione Internazionale Pallacanestro (FIBA)
"Il VAR rappresenta il più grande cambiamento nel calcio da più di un secolo a questa parte, ma i benefici effettivi non vengono comunicati. La comunicazione è l'unico punto in cui abbiamo fallito. Eravamo così concentrati a ottenere il protocollo e la tecnologia giusti che la spiegazione di cosa sia il VAR si è persa".
"A tutto il mondo del calcio deve essere spiegato come funziona il VAR, per cosa può e non può essere utilizzato. Dobbiamo anche ricordare che il calcio è molto più giusto e sicuro rispetto all'era pre-VAR".
David Elleray, IFAB
"Dobbiamo spiegare al pubblico come funziona questo processo. Se non si spiega cosa è successo, ci sarà sempre opposizione. Dobbiamo essere fiduciosi e non stare troppo sulla difensiva, [perché] abbiamo le prove".
Gijs de Jong, KNVB
"La cosa più difficile non è spiegare perché interviene il VAR, ma perché in certi casi non interviene".
Giorgio Marchetti, UEFA
"Mi piace vedere l'arbitro spiegare cosa è stato controllato e perché ha deciso così. La parte difficile sono le volte in cui il VAR non interviene. Dobbiamo spiegare ai giocatori e agli allenatori perché il VAR non è intervenuto".
André Martins
"Spiegare la decisione in campo è meglio che spiegarla dopo la partita".
Stéphanie Frappart, arbitro internazionale FIFA
"La trasparenza e l'integrità delle decisioni del VAR sono importanti. Cercare di essere coerenti con i nostri messaggi farà aumentare la fiducia nei confronti del VAR".
Martin Atkinson, responsabile VAR della Federcalcio scozzese
"Il problema principale per i tifosi è capire perché il VAR venga utilizzato o meno. Gli arbitri dovrebbero spiegarlo al pubblico allo stadio: ecco perché devono usare un vocabolario comune".
Fabio Caressa, giornalista e conduttore televisivo, Sky Italia
"Se gli organi di governo non spiegano le decisioni dopo la partita, chi deve farlo? A volte dobbiamo assumerci la responsabilità della decisione per spiegarla meglio".
Ronan Evain, FSE
"La coerenza è fondamentale. È stato un passo fondamentale assumere i nostri operatori VAR, in modo che facciano parte di una squadra e che si crei coerenza".
Hendrik Weber, SVP Sports Technology & Innovation, Deutsche Fussball Liga (DFL) Group
"Gli annunci negli stadi sono uno strumento sicuro per comunicare in modo trasparente ed efficace il motivo della decisione dopo una revisione".
Hugo Miguel, allenatore e membro del comitato della Federcalcio portoghese
"Essere proattivi, non reattivi, tenendo informati tutti gli stakeholder attraverso la tecnologia e i sistemi di comunicazione. Non stiamo solo informando: stiamo educando, contestualizzando e accompagnando la gente in un percorso con noi".
Oliver Kohout e Megan Rumsey, Professional Game Match Officials Limited (PGMOL), ente responsabile dell'arbitraggio delle partite professionistiche in Inghilterra
"Le questioni arbitrali dovrebbero essere affrontate attraverso canali indipendenti. Questi problemi devono essere discussi su siti dedicati o piattaforme indipendenti, non sui normali media o nei talk show con ex giocatori e allenatori".
Gianluca Rocchi, responsabile comitato arbitrale Serie A e B
"Mostriamo tutto ciò che vede l'arbitro, compreso l'audio tra i direttori di gara. Non abbiamo nulla da nascondere e il feedback del pubblico è stato positivo: anche se non capisce tutto, ha la sensazione che ci sia trasparenza".
Carl Jungebrand, direttore arbitrale FIBA
"Tutto è in diretta, sia in TV che allo stadio, quindi tutti possono ascoltare l'arbitro mentre decide. Se la comunicazione è buona, tutti dovrebbero sapere cosa deciderà l'arbitro. La coerenza ha creato molta fiducia".
Sean Easey, direttore arbitrale International Cricket Council (ICC)
"Come può il tifoso capire il mondo del VAR? Magari analizzando la sua storia, per capire come viene implementato, come funziona e i vantaggi che offre al calcio".
Stéphanie Frappart, arbitro internazionale FIFA
"I processi al VAR per episodi che possono cambiare una partita sono iniziati nel 2016, con l'aspettativa che questa tecnologia non avrebbe funzionato e che il dibattito sull'uso dei replay si sarebbe fermato. Inaspettatamente, il protocollo VAR ha avuto un grande successo e meno di due anni dopo è stato utilizzato in Coppa del Mondo con ottimi risultati".
David Elleray, IFAB
"Nel 2011 abbiamo creato un gruppo di lavoro interno con rappresentanti del settore arbitrale, disciplinare, legale, comunicazione, degli allenatori, dei giocatori e dei club. Altre federazioni come la DFB e la FIGC ci hanno aiutato a convincere la IFAB e la FIFA".
Gijs de Jong, KNVB
"Utilizzando l'intelligenza artificiale, possiamo migliorare la qualità d'immagine per trasformare la soggettività in oggettività. Prendere decisioni più veloci e migliori con meno lavoro manuale è un'area in cui la tecnologia può essere utile".
Olivier Barnich, responsabile innovazione e architettura, EVS
"Vediamo una tendenza ad automatizzare il maggior numero possibile di decisioni oggettive, consentendo agli arbitri e agli ufficiali di concentrarsi sui fattori soggettivi. Ora abbiamo così tanti dati e contenuti video che potremmo anche iniziare a utilizzare l'intelligenza artificiale per prendere le decisioni".
Tony Page, direttore generale calcio, Hawk-Eye Innovations
"Vogliamo trovare il modo di rendere la tecnologia più accessibile per dare a tutti la possibilità di usarla. Se riusciamo a ridurre le telecamere per ottenere i dati necessari, i costi diminuiranno enormemente. Stiamo lavorando con le università per vedere come ottenere risultati simili utilizzando una sola telecamera".
Sebastian Runge, responsabile tecnologie e dati calcistici, FIFA
"Crediamo che ogni paese debba sviluppare i propri sistemi tecnologici. Non possiamo garantire lo stesso livello di infrastrutture o supporto allo stadio per ogni partita o competizione, ma siamo sulla buona strada".
Alessandro Arduino, responsabile tecnologie calcistiche UEFA